DEPECHE MODE A SAN SIRO: UN SUCCESSO CHIAMATO DEVOZIONE

Depeche Mode live 2023
I Depeche Mode ieri sera allo Stadio di San Siro sono stati fenomenali e hanno compiuto il loro ennesimo miracolo!

Miscredenti, scettici e fan nostalgici del World Violation Tour fortunatamente dovrebbero essere rimasti a casa.

Quindi, posso parlarvi in tutta tranquillità di quello che è stato l’evento di ieri sera.

Perché questa premessa? Perché qualcuno si sente ancora autorizzato a giudicare i Depeche Mode per il solito chiacchiericcio da lavandaie (con tutto il rispetto per le lavandaie) o nostalgici di un’era che purtroppo non tornerà più (ma probabilmente sono le stesse persone che al supermercato cercano ancora lo Spuntì).

Prendete quindi posto!
Benvenuti nel Tempio della musica, dove si sta per celebrare un rito, quello del concerto dei Depeche Mode.

Anche se raccontato da una devota, non vi risparmierò dettagli oggettivi su quella che è stata la serata di ieri sera.

Entro dal gate 15 per prendere posto nel Golden Circle e la playlist techno mixata da Martin Gore è già in diffusione.

Salgono sul palco gli Haelos, band trip hop britannica che propone sei brani tra cui le più note “Dust” e “Oracle”.

Vi rammento alcuni gruppi che sono emersi sulla scena musicale dopo essere stati opening act dei Depeche: Goldfrapp, M83, Chvrches o, i meno recenti, Fad Gadget e Nitzer Ebb, solo per citarne alcuni.

Ragion per cui ai concerti DM consiglio di arrivare almeno un’oretta prima dell’inizio, per ascoltare, magari, una nuova band (inclusa nel prezzo).

Ma veniamo al concerto dei Depeche Mode.

Si spengono le luci dello stadio e si apre sulle note di My Cosmos Is Mine.
Entra Martin Gore “scortato” da Peter Gordeno e, a seguire, Christian Eigner, i due storici turnisti della band.
La M di Memento Morinome dell’ultimo album, si illumina a centro palco pronta a proiettare insieme allo screen centrale e a quelli laterali.

Dave Gahan prende posizione davanti al suo microfono subito dopo, facendo esplodere un sonoro boato.

Inutile dire che manca all’appello Andy Fletcher, scomparso poco più di un anno fa.

Neanche a dirlo, ho il piacere di seguire metà concerto con suo figlio Joe (nella foto qui sotto con me) che è di una dolcezza e allegria inaspettata.

Wagging Tongue (secondo singolo dall’ultimo album Memento Mori) scalda subito gli animi suggellando l’unione tra Dave e Martin. È un pezzo che funziona molto che crea il primo ‘sing along’ del live, e vi consigliamo di ascoltare anche i remix ufficiali che sono molto particolari.


Con Walking In My Shoes si entra nel vivo del concerto e Dave saluta lo stadio con il suo “Good evening Milano!”. Segue una It’s No Good, a tratti debole a causa dell’audio da stadio che non rende giustizia a questa band. Non dimentichiamoci che è una band elettronica (e non acustica) che ha solo una batteria e una chitarra alternata a delle tastiere.

Sister of Night, uno dei loro gioielli più preziosi estratti da Ultra, è una carezza che ipnotizza tanto quanto In Your Room, immancabile e sensuale.

Dopo varie proiezioni, caratterizzate dalla M gigante, ma non particolarmente impressionanti, arriva Everything Counts con i suoi visual di Anton Corbjin. Questi sono i più particolari del live caratterizzata da un’animazione con la lingua dei segni, trend alquanto in voga.

La setlist continua con la malinconica Precious, setlist che non lascia grande spazio alle variazioni durante questo tour, come solito per i Depeche Mode.

Considerate che la band ama fare le cose fatte bene, e quindi vuole la certezza di un’esecuzione perfetta, oltre all’accompagnamento dei visual di Anton Corbjin che sono prestabiliti da tempo.

Quindi, é lecito non aspettarsi grandi scossoni sulla scelta delle canzoni ( e direi anche, non rompete le scatole sul fatto che non lo facciano e godetevi il concerto!).

My Favorite Stranger arriva sostituendo quella che due giorni prima era a Roma Speak To Me… Attenzione! Avevo detto che non cambiavano setlist?…evidentemente qualche spazietto per una variazione c’è …e non è l’unica!

Martin porta A Question Of Lust (seconda variazione alla scaletta) e la recentissima Soul With Me nella sua “suite” musicale, momento intimo tra lui, i fan e…Peter Gordeno che, ai noi, gli si vuol bene ma, onestamente, le sue “manine” non hanno mai prodotto qualcosa degno della sostituzione di Alan Wilder ( e qui mi aggrego volentieri ai nostalgici dei tempi di Violator).

Chiuso questo “siparietto”, siamo al giro di boa.

Arriva Ghosts Again, il singolo che ha lanciato l’ultimo album e che, devo dire, dal vivo è davvero potente o, come dicono gli inglesi, è molto ‘catchy’.

 

A questo punto perdiamo Joe Fletcher che si immerge nella folla sottopalco, e Dio solo sa che fine abbia fatto, ma lo saluto con la manina stile reali inglesi.

Ora è il momento dei pezzi storici e non c’è più spazio per le new entries. I Feel You ha un intro nettamente ridotta rispetto al precedente tour, e ciò crea decisamente meno pathos e anche un po’ di delusione.

Ma dopo una A Pain That I’m Used To quasi in sordina, arriva uno dei momenti più emozionanti.

Sullo schermo appare la foto di Andrew Fletcher e la commozione è palpabile. Parte World In My Eyes, tutti imitano il gesto di Andy sulla copertina del singolo, due mani giunte che formano degli occhi, appunto “il mondo nei miei occhi”.

Proprio Andy, riguardo a questo pezzo in un’intervista disse: “Per me World In My Eyes mostra come siamo riusciti a riunire tutte queste persone da così tanti Paesi diversi del mondo, a cui piacciono i Depeche Mode”.

E devo dire che questo miracolo si è compiuto nuovamente questa sera.

 

Il live prosegue con Wrong, Stripped, John The Revelator, una triade che vede un Dave Gahan scatenato nei suoi ben 62 anni di età.

Non è più l’uomo che vuole fare il ragazzino a petto nudo, anzi, dalla camicia di seta bianca splendente, passa semplicemente a un gilet composto, nascondendo molti dei suoi tatuaggi.

Il più frivolo sembra Martin, in un gessato argentato sfavillante, tra perle e catene.
Ma Dave, ha ancora voglia di divertirsi sul palco e divertire facendo cantare il pubblico dello stadio e urlando alludendo a Freddie Mercury.


Enjoy The Silence, immancabile, porta la presentazione di “Martin L. Gore” da parte di Dave, come di consueto nelle note finali.


Arriva così la encore, purtroppo, due ore di concerto sono ormai volate ed è arrivato il momento dei saluti.
Gahan e Gore raggiungono la fine della passerella per eseguire Waiting For The Night facendo calare un silenzio da brivido, illuminato dalle torce dei cellulari delle tribune. Martin, alla fine, disannuncia a fine esecuzione “Mister Dave Gahan”, quasi inaspettatamente, mai successo nei precedenti tour!

Ma i miracoli non sono ancora finiti in questo concerto, e noi siamo ancora dei fedeli concentrati in questa “preghiera”.


Just Can’t Get Enough, Never Let Me Down again, Personal Jesus riescono a sollevare l’animo dopo questo momento intimo e delicato. Si balla, si canta, siamo tutti felici ed entusiasti di questo live che si conclude nel migliore dei modi.
Vorremmo vedere ancora una volta le braccia di Fletcher alzarsi al cielo per invogliarci a tenere il ritmo, o vederlo inchinarsi insieme ai quattro nel saluto finale.


Ci dobbiamo accontentare di un forte abbraccio tra Dave e Martin, un gesto davvero insolito per noi devoti essendo stati,i due, sempre poco plateali e caldi nel mostrare la loro amicizia.

Ed ecco che si è concluso anche l’ultimo miracolo!

Da da devota storica non posso nascondere la mia emozione per questo concerto, l’attesa scandita dall’incontro con tanti devoti internazionali e tanti amici che non vedevo da tempo arrivati da tutta Italia.

Non posso nascondere la mia delusione sulla scelta di alcune basi musicali che in passato sono state molto più azzeccate e ben preparate.

Ognuno di noi può aspettarsi sempre qualcosa di meglio da ciò che si presenta di fronte a noi, in questo caso parliamo di musica.

Ma non dimentichiamoci mai del privilegio che abbiamo avuto in una serata come ieri di aver rivisto una band storica dal vivo che riesce per due ore a farci sentire più giovani!

SETLIST – Milano,14/07/2023

My Cosmos is Mine
Wagging Tongue
Walking in my Shoes
It’s no Good
Sister of  Night
In your Room
Everything Counts
Precious
Perfect Stranger
Question of Lust
Soul with Me

Ghosts Again

I feel you

A Pain That I’m Used To

World In My Eyes

Wrong

Stripped

John The Revelator

Enjoy The Silence

ENCORE:

Waiting For The Night

Just Can’t Get Enough

Never Let Me Down Again

Personal Jesus

E se ancora “non ne avete abbastanza”, i Depeche Mode torneranno anche nel 2024.
Qui di seguito le date italiane e il collegamento a Live Nation dove troverete anche le date internazionali.

Sabato 23 Marzo 2024 Pala Alpitour Torino

Giovedì 28 Marzo 2024 Forum Assago Milano

Sabato 30 Marzo 2024 Forum Assago Milano