Partirà domani, venerdì 5 luglio, l’ottava edizione di LARS ROCK FEST, un weekend di musica, arte e cultura ospitato dai Giardini Pubblici di Chiusi Scalo (SI).
Il programma della manistestazione, ad ingresso gratuito, è molto ricco sia musicalmente che dal punto di vista delle attività.
Tutti i giorni infatti già dal pomeriggio saranno attivi gli street market, il mercatino del disco e Open Book, la rassegna parallela dedicata all’editoria indipendente al cui interno ci saranno presentazioni di vario genere, dalla graphic novel alla saggistica.
Un festival pensato anche per i più piccolo grazie agli spazi Art&Fun che allestiranno dei laboratori creativi con letture e live painting per unire l’aspetto didattico a quello dell’intrattenimento.
Ultima, ma decisamente non ultima, la musica internazionale che rimane comunque il pezzo forte del festival.
Saranno i canadesi METZ ad aprire ufficialmente l’edizione di Lars Rock Fest 2019 con il loro repertorio che spazia dall’alternative rock al punk-hardcore. Prima di loro due band italiane post-hardcore decisamente “rumorose”: i romani LAGS e i modenesi KINT.
Sabato sarà invece la volta del rock and roll dei CLOUD NOTHING, in Italia dagli Stati Uniti per presentare il loro nuovo album. Anche per loro due opening acts della nostra penisola: dalla Calabria i potenti MCKENZIE e da Bologna gli psichedelici HUMAN COLONIES.
Dulcin in fundo domenica dall’Australia arriveranno gli attesissimi WOLFMOTHER, band che non ha bisogno di presentazioni essendo ormai Andrew Stockdale e soci una formazione di fama mondiale. Nell’attesa ci sarà spazio per l’esperto trio romano dei BLACK RAINBOWS e per il collettivo perugino dei BECOMING X.
E per chi non fosse ancora soddisfatto il CAMPFIRE STAGE ogni serà proporrà un particolare e suggestivo aftershow intorno ad un falò: Augustine (venerdì), One Glass Eye (sabato) e Dead Poets Society (domenica) gli artisti che ne saranno protagonisti.
Nato a Sesto San Giovanni ma con sangue 100% “made in sud” nella settimana in cui primeggiava in classifica “Carletto” di Corrado. Suonava benino il pianoforte, ora malissimo la chitarra
Cresciuto a Battisti, Battiato e Renato Zero, sviluppa una passione per i cantautori che ancora lo accompagna.
Al liceo scopre il punk e lo ska e abbandona un’adolescenza tamarra, il passaggio al rock è una normale evoluzione. Spotify gli spalanca le porte dell’Indie, parola che in ogni caso odia.
