Memento Mori, il nuovo album dei Depeche Mode raccontato da una Devota



Se fossi uno di quei giornalisti obbligato a scrivere recensioni dopo un solo ascolto di un album, perché di fronte a sé si trova una pila di altri dischi da recensire, beh, allora potrei anche chiudere qui questa recensione e non avrebbe alcun senso andare avanti.
 
Invece, eccomi qui a raccontarvi Memento Mori, il nuovo album dei Depeche Mode e quindicesimo capitolo che emerge a un anno dal vuoto incolmabile dopo il lutto per il compagno di una vita, Andy Fletcher
 
Chi vi scrive è una Devota (sì, ci chiamano così) che vi parlerà di ogni brano ripercorrendo il nuovo album traccia per traccia e vi proporrà in parallelo l’ascolto di un brano extra del passato dei Depeche e che si lega atmosfericamente al brano nuovo in questione. E chissà che non vi venga voglia di andarvele a cercare e ad ascoltare! 😉
 
 
Siete pronti? Sì parte!
 
Inizio col dire che Memento Mori non è un album per tutti (nessun album dei Depeche Mode é per tutti!! ), ma questo album, un po’ per il dolore per la scomparsa di Fletch e un po’ perché ci mancavano tremendamente, è un viaggio di speranza in un mondo cupo che però non è privo di luce. 
 
Anzi! Ci sono dei momenti in cui si rischia di rimanere abbagliati per quanta luce emett!
 
Prodotto da James Ford e Marta Salogni, la scrittura dei pezzi è divisa tra Martin Gore, supportato da Richard Butler (Psychedelic Furs) e Dave Gahan, con la presenza di Christian Eigner e Peter Gordeno, fedele supporto nei live del gruppo.
 
Art director da tempo immemore è Anton Corbijn che con coraggio ha contestualizzato la quasi ovvia tematica dell’album, e ha immerso Dave e Martin in contesti crepuscolari che solo la sua ironia è in grado di catturare e permettendoci di riflettere ma allo stesso tempo sorridere alla vita.
 
Ed ecco l’album!
 
 
1. THE COSMOS IS MINE 
Chiudete gli occhi e immaginate una lenta processione, un’atmosfera dark che da qui ci accompagna, a passo felpato in un silenzio che esplode con un canto corale e un’urgenza di ribellione con un messaggio tanto ripetitivo quanto potente: stop alle guerre e alle morti insensate (no war, no more, no senseless deaths)
>>Traccia extra>>To Have And To Hold 
 
2. WAGGING TONGUE
Scritta da Dave e Martin e questo dice già tutto. Uno dei regali più belli di questo album: due artisti che finalmente si uniscono e si completano. Sì perché finora, creativamente parlando, non era mai accaduto. E questa è a tutti gli effetti una benedizione! Scandita da un ritmo leggero che quasi ci fa ondeggiare piacevolmente e cautamente.
>>Traccia extra>>Blue Dress 
 
3. GHOSTS AGAIN
Il singolo che abbiamo ascoltato finora ed è, senz’altro, la traccia più “poppeggiante” dell’album. Ma non è questo l’intento dei Depeche, che da sempre lanciano l’album con una traccia più fruibile per un pubblico radiofonico. 
Unisce malinconia ad un ritmo gioioso e pieno di speranza.
>>Traccia extra>> Precious
 
 
4. DON’T SAY YOU LOVE ME
Una semplice ballata, a tratti nostalgica, con questa melodia che crea un’atmosfera prima melensa, che quasi vorremmo skippare, e poi tragica con un continuo gioco di parole fino alla fine, come Gore solo sa fare.
 >>Tracce extra>>Breathe + Little 15
 
5. MY FAVOURITE STRANGER
Qui il mood inizia a farsi più ‘graffiante’, le liriche intrecciano le voci di Dave e Martin e le distorsioni sonore si moltiplicano. È sicuramente il pezzo più gotico di questo album!
>>Traccia extra>>A Pain That I’m Used To
 
6. SOUL WITH ME
La voce di Martin qui ci proietta un po’ in un pista da ballo anni 70. Ma  un lento a tutti gli effetti. Avete presente il lentone che nessuno vuole ballare, ma poi arriva il ragazzo figo che ti invita nella pista (vuota), e tu che fai? Rifiuti? 
>>Traccia extra>>Damaged People 
 
 
7. CAROLINE’S MONKEY
Allora, non chiedetevi chi sia Caroline, tantomeno cosa c’entri una scimmia, ma, devo ammetterlo, è una traccia abbastanza ibrida in questo contesto, un po’ asettica e minimal (non so voi, ma questa la skippo, sorry)
>>Traccia extra>>Dream On
 
8. BEFORE WE DROWN
Effetti onirici per questo pezzo scritto a sei mani (Gahan, Eigner, Gordeno) e il connubio dei cori di Martin che raggiungono una potenza stellare. 
>>Traccia extra>>In Chains
 
9. PEOPLE ARE GOOD
Uno dei pezzi più eclettici dell’album, con richiami palesemente kraftweriani, è la punta di diamante di questo album. Le voci di Dave e Martin si uniscono in parallelo ad un’ecosistema di effetti sonori che amplificano la loro presenza. È sicuramente un papabile prossimo singolo.
>>Traccia extra>> People Are People
 
10. ALWAYS YOU
Una vera e propria dichiarazione d’amore con la sottile vena ironica che solo Martin sa utilizzare nelle sue liriche, anche in un momento così romantico. Il ritmo incalzante si rincorre fino alla fine come due amanti che cercano di fare pace.
>>Traccia extra>> Satellite
 
11. NEVER LET ME GO
Arroganza e sensualità allo stato puro.
Le voci di Gore e Gahan sono sempre sorprendentemente sovrapposte all’unisono, qui con qualche sferzata di chitarra in aggiunta agli effetti elettronici magistralmente mixati. Potremmo candidare anche questo brano tra i prossimi papabili singoli. 
>>Traccia extra>> Something To Do
 
12. SPEAK TO ME
Preparate i fazzoletti!! Il lungo viaggio si conclude qui e Dave ci porta in questa passeggiata finale con lo sguardo rivolto verso il cielo. Impossibile non pensare a Andy, a quanto è mancato in questo appuntamento e Dave, in una delle tante interviste apparse in questi giorni, confessa essere la traccia chiave che gli ha spalancato la porta, che gli ha fornito la ragione di questo album, fino a qui incomprensibile. La produzione ha elevato la qualità del pezzo all’ennesima potenza creando qualcosa di davvero inaspettato. La luce in fondo alla stanza buia, la speranza che vorremmo tutti che questa non possa essere la fine, se non quella di questo capitolo in attesa fiduciosa di uno nuovo. 
>>Traccia extra>>The Bottom Line / Only When I lose Myself
 
 
Buon ascolto e non dimenticatevi gli appuntamenti live in Italia per 3 date:
Mercoledì 12 luglio – ROMA, Stadio Olimpico
Venerdì 14 Luglio – MILANO, Stadio San Siro
Domenica 16 Luglio – BOLOGNA, Stadio Dall’Ara
 
Oggi, invece, parte il tour mondiale dal Nord America e, secondo voci indiscrete, il Memento Mori Tour dovrebbe toccare inaspettatamente anche l’Australia e l’Asia….. Che sia davvero l’ultimo saluto della band e abbiano deciso di farlo alla grande?
 
Non pensiamoci….non voglio pensarci ora…
 
Stay devoted!