“TOMORROW” TRA METAL E FOLK: INTERVISTA A SVETLANA BLIZNAKOVA

Andando oltre i confini della musica nazionale, abbiamo fatto qualche domanda a SVETLANA BLIZNAKOVA, voce della nota band metal bulgara SEVI, (che ha calcato i maggiori palchi europei e ha suonato con artisti del calibro di Doro PeschEvanescenceEpicaNightwish, Tom Keifer e Europe) per parlare del suo recente progetto solista, l’album Tomorrow, dall’impronta intimista ma dall’anima rock, 11 tracce votate ad un sound prevalentemente acustico che si ispira alla tradizione del cantautorato d’oltreoceano. Per il suo debutto solista, la grintosa frontwoman dei SEVI ha scelto infatti di sconfinare dal territorio del metal per dedicarsi ad atmosfere più “raccolte”, in cui confluiscono i dubbi e le istanze di questo particolare momento storico.

«Tomorrow è un album che parla del futuro e delle domande che attanagliano tutti noi: Cosa succederà domani? Chi saremo domani? Siamo pronti ad affrontare l’ignoto? Io voglio credere che il domani sarà migliore di oggi. Dopo un anno in bilico tra speranza e isolamento, voglio credere in un avvenire più promettente» spiega Svetlana.

– Ciao Svetlana, innanzitutto grazie per averci concesso questa intervista! Partiamo dal titolo del tuo ultimo singolo “Tomorrow”. A proposito di “domani”, come vedi il futuro in questo momento così particolare e difficile?

Ciao. Grazie per questa intervista. Riguardo il “domani” e il futuro in genere, io lo vedo sempre chiaro. Sono un’ottimista sempre e credo che il meglio viene. È che al momento è molto importante salvare non solo il corpo ma anche l’anima. Lo so che la gente ha paura dell’ignoto e di quello che avviene, dei virus pericolosi e tutto, ma non dobbiamo scordare l’anima. Secondo me, come dico nel singolo Tomorrow, dobbiamo stare aperti e abbracciare quello che viene, con speranza ed amore. Dobbiamo imparare le “lezioni” che la vita ci dà ed essere più forti.

– E come immagini invece il “domani” della musica? E più nello specifico, il “domani” del metal, visto che provieni da questo genere?

Beh, veramente adesso è un momento molto difficile per la musica e per l’arte in genere. Di sicuro sarà un anno duro prima che si riparta di nuovo ma penso che d’altra parte è un periodo in cui si scrive nuova musica e dopo questo grande lockdown avremo tanti nuovi album e canzoni da ascoltare. Almeno io cerco di mettere tutta la mia energia nel creare, creare nuova musica, nuove idee.

– La preoccupazione per il futuro, che in questo momento è un sentimento diffuso per tutti, è presente anche nel tuo brano The children that won’t be. Come è nata questa canzone e quale messaggio vorresti lasciare?

Una canzone che veramente adoro. Stavo pensando al “nuovo mondo” in cui viviamo e pensavo ai bambini che adesso vivono in una realtà veramente diversa da tutto ciò che conosciamo noi, tutto sembra troppo digitale e la distanza tra di noi diventa più grande, non solo a causa del Covid.

Se procediamo in questa direzione, lasciando indietro l’umanità e la vicinanza, secondo me non ci aspetta un futuro molto chiaro; anche se sono ottimista… a volte ho paura che il dipinto che creiamo non ci piacerà. Per l’arrangiamento di questa canzone vorrei ringraziare Alberto Steri che ha registrato le bellissime chitarre.

– Questo filo conduttore tematico incentrato sul futuro è accompagnato da una riflessione anche sul passato che è presente in From dusk till dawn, giusto? Quali sono i ricordi del passato a cui sei più legata e quanto è importante per te rievocare il passato?

Beh, il passato più o meno sta sempre con noi. Io cerco di vivere nel momento presente , ma a volte penso che nel passato eravamo più connessi tra di noi. Poi, specialmente in questa traccia, parlo piuttosto dei tempi della gioventù quando non si pensava a niente di serio, ma semplicemente ci si godeva la vita.

– Tornando a parlare di prospettive per il futuro, l’ultimo brano The gift è una canzone di speranza. Sei speranzosa, nonostante tutto quello che sembra andare male?

Si, come ho detto all’ inizio, credo sempre nel bene sono sicura che prima o poi vincerà! Ma non dobbiamo scordare anche che il futuro dipende da quello che facciamo oggi e siamo noi che creiamo più o meno quello che verrà.

– Nell’album sono presenti diverse collaborazioni, e questo fa pensare che sei una persona predisposta a collaborare con altri artisti e musicisti. Quali sono gli artisti che più ti hanno ispirato nella tua formazione musicale? E quali quelli che ancora ti ispirano?

Si, in questo album ho avuto la possibilità di lavorare con il grande Johnny Gioeli (Hardline, Axel Rudi Pell) ed il mio amico Alberto Steri – grande chitarrista. Mi ispiro sempre a tutto quello che mi circonda.

Riguardo agli artisti che mi ispirano, non potrei dirne solo uno o due ma se devo comunque menzionare qualche nome di sicuro Tina Turner, Myles Kennedy, Steven Tyler, e molti altri. Specialmente per l’album Tomorrow tutto è cominciato con la morte di Chris Cornell. Adoro la sua musica e per me la sua morte è stata un colpo molto forte. Da quel momento ho deciso di realizzare questo progetto solista.

Anche se adesso è tutto fermo e poco sicuro, ci sono progetti futuri previsti?

Sempre! Stiamo preparando il quarto album della mia band SEVI, sto lavorando anche su nuove canzoni del mio progetto acustico e spero che presto ritorneremo sul palco. Poi stiamo lavorando anche sulla seconda parte del nostro libro The Price To Be Yourself.

Il videoclip di “Tomorrow”, primo singolo estratto dall’omonimo album, è stato realizzato da Ignati Jordanov nelle campagne attorno a Sofia, in una splendida area naturale dove Svetlana Bliznakova e Rally Velinov erano soliti recarsi durante il lockdown. «La magia di questo luogo non si può spiegare a parole.» Racconta la cantante «Ma rispecchia perfettamente le emozioni che ho cercato di racchiudere nel mio disco e in questo singolo in particolare».