Le pennellate della “Natura Viva” degli Eugenio in Via di Gioia

Chi, come il sottoscritto, è un amante della natura, oltre che della musica originale e dei testi pieni di significato e di estro creativo, non può non apprezzare l’opera d’arte dipinta con pennellate sapienti dagli EUGENIO IN VIA DI GIOIA nella loro Natura Viva, il nuovo album uscito a inizio marzo sotto etichetta Virgin / Universal.

Dopo le trattazioni sulla natura degli scienziati di tutti i tempi e di filosofi come Aristotele, Locke e Hume, o ancora di più Hobbes, che vedeva nella natura il male dell’uomo, portato naturalmente allo stato di guerra di “tutti contro tutti”, al quale si opponeva Rousseau, che ci vedeva invece l’innocenza e la libertà perdute con l’acquisizione della civiltà, nel 2019 arrivano gli Eugenio in Via di Gioia e ci dicono che

siamo in tanti, seduti distanti e arrivati in orari distinti / e tutti quanti convinti di essere arrivati per primi  

o che

“il caso ha voluto che fossimo salvi / ma salvando ha sovrascritto su file precedenti / prima di noi non è rimasto più niente”.

Perché questo è effettivamente Natura Viva, un’opera filosofica profonda, anche se, pregio ancora maggiore, scritta con un linguaggio semplice.

E se Protagora, filosofo greco del V° secolo a. C., aveva inaugurato il concetto di fondo ripreso dalla cultura dell’Umanesimo (diversi secoli dopo e diversi secoli orsono) per cui l’uomo è “misura di tutte le cose” e quindi viene messo al centro dell’attenzione (mentre in altri momenti storici la supremazia del creato spettava alla natura, nel mondo antico, o a Dio con lo schiacciante cristianesimo teocratico medievale), i ragazzi della band indie torinese sembrano fargli eco e restituire importanza e centralità all’essere umano, pur ricordandone i limiti.

Limiti che emergono un po’ in tutto il disco ma in particolare in Cerchi, canzone che si basa su un gioco di parole dal sapore fortemente simbolico ed evocativo, che richiama il problema della quadratura del cerchio e quindi di qualcosa di impossibile come la ricerca della perfezione, la cui forma geometrica per eccellenza è la sfera.

Ma la sfera è anche simbolo del mondo, con l’impossibilità di capirlo del tutto e di andare, appunto, oltre i propri limiti mentali; un’idea su cui convergono diverse correnti culturali e di pensiero e che rappresenta metaforicamente la difficoltà dell’uscita dal “mente-piattismo” (per cui i cerchi vengono contrapposti alla sfera) e dal “tempo-linearismo”:

“Cerchi dappertutto ma non la vedi la sfera
Cerchi dappertutto ma non lo capirai mai”
.

E dopo averci ricordato nel secondo pezzo di “iniziare a respirare”, esortazione fondamentale per vivere (e per vivere veramente), dopo aver parlato di quello che a volte l’uomo sente come propria casa (cioè paradossalmente il bisogno di partire e viaggiare), questi ragazzi di Torino affrontano vari temi di spessore e di lucida analisi sociale, come in Pace all’Anima, in cui emerge il problema di un mondo in cui tutto, anche il proibito, è normalizzato e che ci ha resi anestetizzati.

Molto interessanti poi le due tracce che rappresentano dei veri e propri capolavori dal punto di vista della scrittura:

-Albero, una poesia quasi ermetica che usa l’albero come simbolo e metafora universale della natura e dell’uomo sospeso fra cielo e terra e che tende verso l’alto pur essendo ancorato dalla gravità;

-la canzone il cui titolo è esplicativo e indicativo dei conflitti interiori di ogni persona, che si trova ad affrontare se stessa sdoppiandosi e triplicandosi, vedendo apparire e sparire diverse proiezioni di sé, da diversi punti di vista ovvero Il tuo amico Il tuo nemico Tu.

Infine nell’ultimo brano La misura delle cose gli Eugenio in Via di Gioia riprendono evidentemente proprio il motto di Protagora, che nel contesto della tecnica che ha superato la natura, diventa un grido disperato (“salvati adesso”) con la conclusione:

Tu sei sempre stato l’incommensurabilità della natura”.

Per chi non lo sapesse il nome della band descrive già il suo atteggiamento scanzonato in quanto, contrariamente a quanto potrebbe sembrare, non indica la provenienza o l’appartenenza territoriale a una fantomatica “via Di Gioia” ma è una fantasiosa mescolanza dei nomi dei suoi membri: “Eugenio”, nome del leader e cantante; “Via” cognome di Emanuele (pianoforte, fisarmoniche, cori); “di Gioia” è il cognome di Paolo (batteria, percussioni e cori); mancherebbe un quarto elemento della band, il bassista, che, per sopperire all’esclusione dal nome collettivo, ha dato nome e cognome al primo album ufficiale, Lorenzo Federici.

Dopo aver ottenuto una certa visibilità, dopo aver intrattenuto con un live on the road i viaggiatori del treno Italo sulla tratta Torino-Roma in ritardo di oltre 6 ore, dopo aver realizzato il primo videogioco musicale concepito per una canzone, dopo diversi flash mob con i fan nelle principali città italiane, tantissimi live e tour europei, gli Eugenio in Via di Gioia hanno raggiunto un discreto successo con l’album Tutti su per terra, seguito nel 2018 dalla pubblicazione di Altrove, che ha superato il milione di streaming su Spotify, primo singolo di questo nuovo album, segnato dall’uscita dal mondo indie e dal passaggio alla Universal.

La loro musica è caratterizzata da testi intelligenti e originali, che si muovono su melodie piene di ironia e ritmi dissonanti, andando spesso contro l’orecchiabilità, in favore di una maggiore follia espressiva.

Il loro indie-folk è costituito da uno stile alternativo e da cori suggestivi e in questo ultimo album è privilegiata la presenza delle parole, sottolineata da effetti di suono particolari, a volte vagamente elettronici, piazzati qua e là.

Inoltre Natura Viva si presenta con una ragazza dalla chioma vegetale raffigurata in copertina, richiamando l’idea di natura, e, nell’edizione limitata, con il libretto dei testi arricchito da disegni in bianco e nero da colorare come quelli per bambini, a dimostrazione dell’atteggiamento spiritoso che comunque rimane protagonista.

Apriamo ora la parentesi tour.

Sarà per la loro crescita continua e la loro esperienza acquisita con i tantissimi palchi dai quali hanno dato spettacolo nell’ultimo anno; sarà per via della capacità di intrattenimento dal vivo, fatto sta che il tour in avvio il 29 marzo conta già diversi sold out nelle date delle principali città italiane (per ora Milano, Roma, Padova, Brescia e la doppia data di Bologna).

Invitiamo quindi a non perdersi la carica esilarante dal vivo di questa band tutta pepe:

29 marzo – @ Auditorium Flog – Firenze                       
30 marzo – @ Urban – Perugia
4 aprile – @ Santeria Social Club – Milano (SOLD OUT)
5 aprile – @ Monk – Roma (SOLD OUT)
6 aprile – @ Locomotiv Club – Bologna (SOLD OUT)
7 aprile – @ Locomotiv Club – Bologna (SOLD OUT)
12 aprile – @ Hall – Padova
24 aprile – @ Latteria Molloy – Brescia
26 aprile – @ Pin Up – Mosciano (TE)
27 aprile – @ Casa Delle Arti – Conversano (BA)
6 luglio – Raduno nazionale in Via di Gioia – @ Stupinigi Sonic Park – Torino 12 luglio – Indimenticabile Festival – @ Bologna Sonic Park – Bologna

Per darvi un’idea vi lasciamo con il video del singolo Camera mia, dal quale emerge la sensazione di fondo che l’intero album trasmette: tutto sommato, la musica deve essere un inno alla vita.

Perciò nell’analisi della natura umana la cosa più importante è la consapevolezza che, in quanto natura e soprattutto in quanto umana, ciò che in fondo la caratterizza è l’essere vivi.

E così, volendo rappresentare tutto questo in un’opera artistica dinamica e non nella staticità di una natura morta, il quadro che gli Eugenio in Via di Gioia hanno dipinto è invece una “Natura Viva”.