GIORGINESS – Siamo tutti stanchi

ETICHETTA: Woodworm Label
GENERE:Rock
ANNO: 2017

I Giorgieness, giovane band di Milano guidata dalla carismatica Giorgie D’Eraclea, si sono fatti prepotentemente spazio nella scena rock italiana con un album d’esordio, “La Giusta Distanza” (2016), che ha saputo far innamorare il pubblico della loro personalità e della loro sfacciata energia. Un anno dopo “Siamo tutti stanchi”, il loro nuovo lavoro in studio, pubblicato il , giunge come un fulmine a ciel sereno: ci pone sotto gli occhi un panorama completamente mutato, sia sotto il profilo musicale che emotivo. Occorre dire subito però che mutamento non significa necessariamente novità.

La prima sensazione che ho provato ascoltando questo disco è di completa confusione, perché da un lato è chiara l’intenzione di fare qualcosa di diverso dall’album precedente, ma d’altro canto questo tentativo sembra non essere stato portato fino in fondo. I 10 brani di “Siamo tutti stanchi” prendono le distanze dallo stile graffiante e arrabbiato che dava coerenza al disco precedente. Le melodie acquistano molto più valore, ad esempio in brani come ‘Cosa Resta’ e ‘Dimmi Dimmi’, sebbene continuino ad intrecciarsi con linee di basso e chitarre importanti – ma non più centrali. Anche lo stile vocale di Giorgie d’Eraclea è cambiato: meno rabbia e più “glitter”, linee vocali con un’impostazione molto più pop e pettinata, tanto che quasi si stenta a riconoscerla. Il mutamento rispetto al passato è quindi evidente, porta delle novità o è solo la versione un po’ sbiadita del sound precedente? Personalmente sarei più orientata verso questa seconda ipotesi, perché non mi sembra di vedere nuova sostanza, una nuova identità granitica, capace di imporsi, di dare coerenza, di farsi notare. Non bastano le sezioni ritmiche persistenti a calare brani radiofonici come ‘Calamite’ nell’atmosfera rock potente in cui era immerso “La Giusta Distanza”. E’ come se questo cambiamento avesse reciso i legami col passato.

C’è da dire tuttavia che “Siamo tutti stanchi” ha una produzione eccellente e di qualità, molto curata. Il disco contiene inoltre alcuni brani che sollevano nuovamente l’asticella delle nostre aspettative. ‘Fotocamera’ ad esempio è un buon compromesso tra carisma e delicatezza, tra melodia accattivante e profondità. La voce di Giorgie indugia in una dolce malinconia; anche il testo è molto migliore rispetto agli altri brani, altrettanto essenziale ma capace di comunicare con l’ascoltatore in modo incomparabile.

“Siamo tutti stanchi” è la testimonianza di una transizione in atto, che in ogni caso è stato bene fotografare. Non mi sembra comunque un punto d’arrivo: i Giorgieness si sono messi in cammino verso nuove terre (forse anche un po’ prematuramente), e stanno cercando di capire quale strada percorrere per raggiungerle. La speranza è che non scelgano la strada più diretta, ma la più interessante.

Chiara