The Andre: Captatio Benevolentiae ma senza cover

Si intitola Captatio Benevolentiae il primo singolo interamente inedito di The Andre, senza accento come il tour che avrebbe dovuto portarlo in giro per l’Italia rinviato per l’emergenza Covid-19.

Artista dall’identità sconosciuta, salito alla ribalta come The Andrè con le sue cover di brani trap (e non solo) cantati con una voce dalla timbrica difficilmente distinguibile da quella del grande Faber, è ora pronto a lasciare da parte le cover, oltre all’accento, per fare la sua musica.

Per l’occasione quindi l’abbiamo raggiunto telefonicamente per parlare del futuro (ma anche del passato) partendo dal testo della sua Captatio Benevolentiae.

“Avevi un’idea originale e l’hai buttata per assomigliare a quei tipi là”. La prima cosa che ti chiedo è chi sono i tuoi riferimenti attuali, quindi relativamente a questo nuovo percorso, e a chi invece temi di più di essere poi associato…chi sono quei tipi là insomma?
In realtà è un po’ un ragionamento da coda di paglia nell’abbandonare l’idea iniziale delle cover per passare a qualcosa di nuovo, di vista la situazione culturale del XXI secolo che abbiamo ben presente: metto già in bocca ai miei detrattori l’accusa di essere uno qualsiasi di tutta quella schiera del panorama Indie che è venuta fuori negli ultimi due-tre anni, quindi metto già le mani avanti e mi auto-accuso in modo da abbassare un po’ l’aspettativa.
I riferimenti sono in realtà quelli che ho conosciuto negli ultimi anni da quando ho iniziato il progetto The Andre visto che prima di questo mondo avevo ascoltato ben poche cose. Devo dire che all’interno di tutto questo panorama ho trovato diverse cose che ascolto con piacere e riascolto volentieri…quindi c’è musica anche all’infuori di Beethoven e di Lucio Dalla!

Parli di abbassare l’aspettativa ma in realtà poi è una canzone molto sincera, anche se un po’ ruffiana ma fondamentalmente molto autobiografica. Cosa dobbiamo aspettarci al disco? Sempre brani molto personali, molto a fuoco su di te o anche un punto di vista più generale?
Allora premetto che il disco è in questo momento in una fase pre-preproduttiva quindi i brani esistono ma non esiste ancora un disco vero e proprio. Diciamo che le canzoni che penso andranno a comporre questo album sono qualcuna sulla falsariga di questa, quindi con riferimenti “metatestuali”, se mi passi il termine, ma altre sono semplicemente canzoni che vogliono dire esattamente quello che dicono senza riferirsi a qualcos’altro.
Quindi anche canzoni non per forza ironiche, anche qualche pezzo normale…anche qualche pezzo scontato forse (ride, nda).
Ma non lo sapremo mai finchè non esce

“Se c’hai cose da dire valle a dire a qualcun’altro”…è davvero così difficile nella musica di oggi avere dei contenuti e quindi non limitarsi semplicemente ad avere qualcosa che può funzionare, sia un ritmo, un beat o anche appunto una trovata com’era quella tua iniziale delle cover?
Il riferimento della canzone è molto autobiografico, stavo parlando di me in quel momento lì e mi stavo preparando al fatto che nel momento in cui avessi detto “ok, basta con questa roba voglio fare canzoni scritte da me” il commento sarebbe stato “e chi se ne frega delle cose scritte da te”.
Forse è una cosa legata solo a me ma magari è anche un po’ un segno dei tempi. Vedo che molti, anche se non tutti, di quelli che hanno un successo abbastanza istantaneo e plebiscitario sono proprio quei progetti, quelle canzoni e quegli artisti che hanno la trovata.
Quindi più che artisti assolutamente comuni ma che dicono cose che nessun altro ha detto prima ha più mercato la trovata. Poi ci sono anche quelli che hanno fanno passare grossi contenuti, ma credo che questa cosa del fenomeno del momento, che inizialmente ho cavalcato anch’io, sia in realtà quella che vada per la maggiore.

Personalmente ti sei accorto di un’attenzione diversa, soprattutto da parte dei media, per l’inizio di questa nuova fase della tua carriera rispetto a quando appunto era anche un fenomeno di costume e come tale trovava spazio anche dove solitamente la musica ne trova poco?
In realtà sono rimasto sorpreso perché pensavo per l’appunto che passasse un po’ inosservato proprio perché si slegava da quella cosa lì ma ovviamente tutte le volte, come immagino accadrà anche in quest’intervista per esigenze assolutamente giornalistiche, bisognerà far capire di chi sta parlando, verrà comunque fuori quello che era il progetto precedente. Quindi al momento non so se è l’onda lunga della trovata iniziale o un reale interesse per il nuovo ma non ho trovato un calo di attenzione.
Ovviamente essendo una cosa che ho accantonato spero chiaramente di fare qualcosa di abbastanza valido da non dover essere più presentato come “quello che faceva le cover con la voce di De Andrè” ma quello che ha fatto quella cosa sua per la quale essere riconosciuto.

“Facci l’ultima di Fibra con la voce di Vecchioni”…la sai fare veramente o ti serviva solo la rima?
Beh si, soprattutto per la rima però qualcuno ha provato a insistere e a dirmi fai queste mille canzoni con la voce di De Andrè.
Qualcuno invece più sgamato mi ha suggerito esaurito il panorama attuale con De Andrè, passa a un altro un altro cantautore: fai Guccini, scritto con due O, o fai Dalla con la U.
Proprio Vecchioni devo dire che non me l’ha chiesto nessuno, ma di fare altri cantautori invece si.

“E facci musica di m***a con la voce di De Andrè”…era effettivamente tutta musica di m***a quella che hai fatto nelle cover o c’è qualcosa che invece hai salvato e ascolti ancora?
No, non è un riferimento a tutto quello che ho fatto prima, è più un riferimento alle richieste che mi sono arrivate del tipo fai qualsiasi canzone, anche canzoni di m***a. l’importante è che la fai con la voce di De Andrè e che la canzone dia un certo scompenso.
Però c’è qualcosa di quello che ho fatto che trovo assolutamente valido, anche se a me non piace, così come c’è invece qualcosa che mi piace molto e ascolto volentieri.

Hai sempre detto che quella del dell’anonimato non era una cosa su cui puntavi ma una cosa funzionale al progetto, anche per distogliere l’attenzione dall’immagine e portarla più sulla parte vocale. In futuro quindi l’intenzione è quella di svelare ulteriormente questo mistero o ormai il personaggio è quello quindi lo porti avanti così?
Ma adesso il personaggio come dici tu è quello, quindi si riconosce da quel tratto distintivo della felpa e cappuccio. In realtà all’inizio aveva una sua ragione artistica estetica di esistere ma aveva anche una ragione più semplice e cioè che non sono una persona particolarmente esuberante ed estroversa.
Il fatto di non mostrarmi troppo mi dava un certo un certo vantaggio sul palco, mi sentivo molto meglio e riuscivo a fare quello che facevo molto meglio…e visto che questo vantaggio non è scomparso direi che per ora mi tengo ci tengo volentieri il semi-anonimato e il semi-mistero!
Ma non per fare non per calcare l’attenzione, perché se uno vuole in realtà non è che c’è molto da scavare, non è una situazione alla Liberato.
Però mi fa sentire a mio agio e quindi lo uso, anche se non capisco tutti quelli che si accaniscono sul dover scoprire chi sono e dover sapere tutto anche perchè, ripeto, non è così difficile scoprire le cose se uno ci tiene davvero.

Che rapporto hai con i musicisti contemporanei? anche in relazione a quelli delle cover, hai avuto feedback positivi o negativi da qualcuno?
Per ora ho avuto quasi solo feedback positivi, di persona almeno. Ma si sa che di persona uno non è che può dire le cattiverie (ride, nda)
Però no dai, ci sono diversi artisti che ho avuto la fortuna di conoscere o perché abbiamo suonato magari allo stesso festival o perchè magari avevano ascoltato qualcosa, visto che il mondo della musica alla fine non è poi così allargato, e sono stati tutti abbastanza gentili.
Qualcuno ha apprezzato la trovata, altri invece oltre a quello hanno visto anche qualcosa dietro e mi hanno incoraggiato a trasformarla in una cosa che stesse in piedi da sola.

Fermo restando il discorso già fatto sul disco, l’idea è quella di inserire nell’album o anche in futuro delle cover anche magari di brani più classici uscendo quindi comunque dal cliché iniziale?
Per ora no, per come lo sto immaginando io non ci non ci dovrebbero essere cover. Non metto limiti alla provvidenza ma diciamo che non mi va adesso per un po’ di farne, anche per calcare un po’ l’attenzione sul fatto che non faccio più quello e per non rischiare di ritrovarmi con la cover che fa più successo di tutto il resto e sentir dire che “quello con la voce di De Andrè ha fatto la cover di” visto che l’idea è cercare di portare l’attenzione sul materiale inedito.

Nel parlato hai una voce molto diversa da quella del cantato, quindi anche in questo caso come per il look è una cosa che pensi di mantenere perchè fa un po’ parte della tua cifra stilistica o invece è una cosa che venendo meno il discorso delle cover col tempo andrà a cambiare?
Premetto che ho un po’ di mal di gola quindi la mia voce non è esattamente quella che ho di solito…fino ad oggi io non ho fatto l’imitatore, diciamo che è una tessitura abbastanza vicina e a quella di De Andrè quindi calcavo un po’ di più su quello che sapevo era il suo stile del cantato.
Però si, eviterò come ho già fatto in Captatio Benevoletiae di calcare su queste cose: ma la mia voce è quella lì, tanto che una volta in radio è passata la canzone e un ascoltatore ha commentato sul che la voce era uguale a quella di De Andrè.
Ora non so se le persone sentono quello che vogliono sentire o se c’è un’effettiva somiglianze come mi fanno notare tutti, ma non è così simile come quando calco volutamente.

L’ultima domanda che ti faccio che è di rito in questo periodo ed è come trascorri questo periodo di quarantena?
Ma perlopiù lavoro (ride, nda). No ho una routine abbastanza simile a quella che avevo prima, tranne che ovviamente non esco più di casa.
Però non cambia molto rispetto al solito, faccio più esercizio fisico ma cammino meno quindi non cambia molto alla fine.