Intervista a Scrima: “Fare schifo”, curiosità e tanto altro

Nato a Roma, classe ’93, Scrima è un eclettico cantautore indie nato e cresciuto nel quartiere popolare “Giardinetti” di Roma. Ha stretto un vero e proprio sodalizio artistico con Alessandro Forte (Galeffi, Aiello), suo attuale e unico produttore, che lo ha avviato al percorso musicale.

Il suo singolo di maggior successo, SOFIA, ad oggi conta quasi 800 mila ascolti su Spotify ed è uno dei brani con Elisa e E Noi che lo hanno portato ad esibirsi su vari palchi importanti, da Largo Venue all’Atlantico (in apertura a Galeffi), fino all’Ippodromo di San Siro e al Teatro Principe a Milano.Attualmente fa parte della HOKUTO EMPIRE.

FARE SCHIFO, questo il titolo dell’album, si compone di 9 tracce, in una sorta di “storytelling” che si sviluppa, brano dopo brano, nel racconto la storia d’amore tra l’artista e una ragazza misteriosa a partire dal loro incontro (Meno Male) passando per i momenti di sofferenza causata da incomprensioni (L’Ultima Notte di Merda) fino alla fine del rapporto (Fare Schifo) e alla riconciliazione finale (Lei). 

Nei tre brani conclusivi invece troviamo il racconto di microstorie: Tommaso, ragazzo che “non vede, ma sa chi è”, Zanetti, omaggio a Javier Zanetti, che racconta la storia di un calciatore dai suoi inizi fino al successo e all’amore, e Milano, uno struggente racconto in versione acustica della città.

Lo abbiamo intervistato per saperne un po’ di più di lui e di questo suo primo lavoro in studio.
 
 
Raccontaci un po’ di te…quando hai capito che la musica era un punto centrale nella tua vita?
Ero molto piccolo. Avevo cominciato a 6 anni lo studio della chitarra classica e quando a 11 sono entrato al conservatorio ho capito che molto probabilmente avrei voluto fare solo quello, che quella sarebbe stata la mia vita. A scuola ero uno che si accontentava della sufficienza. Pensavo solo a suonare. 

Quali sono i tuoi gruppi/cantanti preferiti e come hanno influenzato la tua musica?
Tra i miei cantanti e cantautori preferiti ci sono Lucio Battisti e Lucio Dalla. Ascolto i loro dischi da quando sono piccolo e proprio grazie all’amore per Battisti ho chiesto ai miei genitori di regalarmi la chitarra. 

Leggo che sei cresciuto a Roma… Vivi ancora nella Capitale o per esigenze artistiche hai cambiato città?
Io sono ancora qui a Roma e resisto. Gli spunti e le emozioni che questa città offre sono unici e non li troverei da altre parti. Quando sono via per una settimana o due non vedo l’ora di tornare. 

Fare schifo è sì un brano contenuto nel disco ma anche la title track. Come mai questo titolo? Cosa significa per te “fare schifo”?
Intendevo il “Fare Schifo” come il momento più basso a cui una persona può arrivare. Quando l’amore invece di esserti amico ti fa soffrire e a te fa schifo anche semplicemente alzarti dal letto la mattina. 

Ho ascoltato il disco e mi è piaciuta molto l’idea dello storytelling… Racconti di esperienze personali o del mondo che ti circonda?
Io racconto sempre e unicamente di quello che succede a me. Non riuscirei ad inventare niente e lo trovo poco onesto nei confronti degli ascoltatori che invece si rispecchiano in quello che scrivi e dici. Quindi preferisco parlare sempre di mie cose personali.

Il mercato musicale oggi è ricco, se non saturo, di artisti che vogliono emergere per farsi conoscere al pubblico… In cosa pensi di differenziarti dagli altri?
Credo di avere uno stile molto riconoscibile anche nel sound, a cui sono arrivato insieme al mio produttore Alessandro Forte. Poi secondo me decide il pubblico. Se faccio numeri alla fine significa che al pubblico piace la mia musica e quello dipende esclusivamente dalle canzoni. Non ci sono logiche. Se i pezzi sono belli vai, se no resti nell’oscurità. 

Ci sono le prime date live. Cosa ti aspetti? Come ti stai preparando?

La prima data a Roma è andata benissimo. Per un emergente fare quasi 400 persone a Largo Venue è veramente incredibile. Per prepararsi si fanno prove prove prove. 

Della scena musicale di oggi con quale artista ti piacerebbe confrontarti?
In realtà ho molti amici. Galeffi per esempio è un mio grande amico, lo stesso Mameli. Se dovessi scegliere un artista con cui confrontarmi, sceglierei sicuramente Achille Lauro. Mi piacerebbe collaborare con lui. 

Nel disco c’è un feat con Mameli (in Come quella sera) e un’altra collaborazione creativa con Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari (in Zanetti). Come sono nate? Vi conoscevate già da prima?
Con Riccardo ci siamo scritti su Facebook anni fa. Con Mario invece ci siamo conosciuti tramite la mia etichetta ed il mio produttore con cui anche lui ha collaborato.  

Qual è la canzone dell’album nella quale ti rispecchi di più, ad oggi?Lei è sicuramente il brano in cui mi rispecchio di più e dal sound a cui farò riferimento per il mio secondo album.