ELISABETTA IMELIO DEI PROZAC+ E I RICORDI CHE CI HA LASCIATO

“Mi sento scosso”.

È l’unico commento che viene da fare di fronte a questa notizia. Se ne va un pezzo degli anni ’90. Un pezzo consistente della musica rock nostrana.

Ci ha lasciato ELISABETTA IMELIO, voce della storica band PROZAC+, che dopo quell’esperienza con l’ex compagno di band Gian Maria Accusani aveva fondato poi i SICK TAMBURO.

La bassista e cantante dei Prozac+ è morta a 44 anni  tra il 29 febbraio e il primo marzo 2020 dopo una lunga lotta contro il cancro.

Una lotta in seguito alla quale, per esorcizzare un momento difficile che pensava di avere superato, poco tempo fa aveva pubblicato La fine della chemio, un singolo-dedica da parte degli amici ovvero il compagno di band insieme a Jovanotti, Elisa, Manuel Agnelli, Tre Allegri Ragazzi Morti, Lo Stato Sociale Samuel dei Subsonica, Meg dei 99 Posse, Pierpaolo Capovilla de Il Teatro Degli Orrori.

Non a caso i proventi del video sono stati devoluti all’associazione A.N.D.O.S. (Associazione Donne Operate al Seno) di Pordenone e alla squadra di canoa “Donne in Rosa Lago Burida”, donne operate che attraverso lo sport divulgano il loro motto: “Insieme si vince sempre”.

Con i Sick Tamburo (diventati poi Hardcore Tamburo) si è dimostrata capace di rinnovarsi e di continuare a essere rivoluzionaria, inventandosi qualcosa di che non c’era, tra alternative rock e noise, in un mondo che stava già cambiando e diventando più difficile e chiuso alle novità (stiamo parlando di quella situazione di passaggio che erano gli anni tra il 2007 e il 2010) e indossando un passamontagna quando ancora non era di moda neanche coprirsi il volto.

Ma è con i Prozac+, la band che portava il nome di un antidepressivo, che Elisabetta Imelio, Gian Maria Accusani e Eva Poles hanno fatto la storia. Tra pop e punk, la magia di quel mondo sotterraneo degli anni ’90 (che si alimentava in realtà dell’oscillazione tra sotterraneo e mainstream, basato all’epoca soprattutto sul passaparola) viene fuori da una città come Pordenone e arriva in breve tempo a tutta Italia come una folgore, un qualcosa di difficilmente identificabile, a partire dal singolo che nel 1998 li ha resi famosi, Acida, con quella dichiarazione di essere “acidi”, esaltata dal timbro della sua voce.

Canzoni che parlavano di droghe, solitudine, malinconia e pessimismo, videoclip originali e interessanti e un fascino da alternativi che ha conquistato sempre più pubblico nell’arco di diversi album.

I Prozac+ sono stati un gruppo che ha rappresentato il modo di essere sempre all’avanguardia, sempre avanti rispetto ai propri tempi pur rispecchiandoli fedelmente e immortalandone lo spirito. Perciò ricorderemo sempre loro e in particolare Elisabetta con affetto.