SUBSONICA TRA PASSATO E ATTUALITÀ: MICROCHIP TEMPORALE

È appena uscito un disco celebrativo dei 20 anni di Microchip Emozionale dei SUBSONICA.

Come una sorta di macchina del tempo, Microchip Temporale 1999-2019, come suggerisce il nome, ci riporta tra la fine degli anni ’90 e i primissimi 2000, per recuperare i ricordi di canzoni uniche, che si sono stampate nella nostra memoria, in quell’album storico, Microchip Emozionale, che non sarebbero “riusciti a bissare” (vedi Benzina Ogoshi), e trasportarle nell’era attuale dove imperversano rap, trap e indie, forse per farci dare uno sguardo al futuro.

Entriamo dunque nel pericoloso terreno del confronto tra l’opera originale e la sua riedizione modernizzata.

L’intro Buncia è uguale all’originale, non cambia di molto in questi pochi secondi.

Sonde è praticamente uguale ma ha in più l’apporto di Willie Peyote che impreziosisce il brano con il suo rap che collega l’atmosfera originaria al tema dell’invadenza del mondo virtuale e del suo spionaggio nelle nostre vite tanto da arrivare a influenzare i nostri pensieri, il nostro essere e le nostre scelte: “Sanno tutto di te, sanno più cose di te su di te”.

Colpo di pistola è arricchita da qualche nota e qualche riff qua e là e soprattutto dalla metrica di Nitro nella sua versione dal timbro simil-blues, un animale del flow in questa fitta jungle. Una delle migliori.

C’è poi Aurora sogna: dal feat. con i Coma_Cose e Mamakass ci si aspettava di più a livello testuale. Ciò non toglie il suo valore a livello musicale, tra hip hop, tinte reggae ed elettropop.

Invece Lasciati è migliorata dalla voce di Elisa che addirittura, inserita in questo contesto elettronico, per qualche breve tratto, evoca lo spettro dell’evanescente folletto Bjӧrk.

La hit Tutti i miei sbagli sarà probabilmente apprezzata da chi ama la versione acustica. Questa è una versione acustica 2.0 con un buon effetto dato dall’interpretazione di Motta. Che però, evidentemente, non è Samuel.

Ovviamente un discorso a parte va fatto per Liberi tutti che più di ogni altra è perfetta così com’è. A seconda dei diversi pareri però si può anche pensare che forse aveva tutto il potenziale per essere una bomba. Beh, almeno una in questi casi ci scappa sempre: questa è la traccia uscita male. Da molti individuata come l’unico fallimento dell’album. Decisamente sottotono rispetto all’originale ed è un peccato per un brano così importante e coinvolgente a livello ritmico. Praticamente assente il contributo de Lo Stato Sociale.

Molto bella la rielaborazione di Strade assume un tono blues con Coez che lo rende qualcosa di completamente diverso. Più convincente nel rap che nella parte melodica nonostante questo sia ultimamente il suo marchio di fabbrica riconosciuto. Comunque intrigante l’atmosfera e l’aspetto delicato del suono e del mood malinconico ma al tempo stesso spensierato.

Il flop che ci si aspetterebbe in Discolabirinto, non avviene. A sorpresa, per quanto completamente diversa dall’originale, in questo remake Cosmo si inserisce perfettamente con un approccio melodico sincero ma ritoccato, con effetti che si innestano benissimo nella rielaborazione elettronica di base e ritornello in delay continuo. Il groove prende il sopravvento e ci porta veramente in una discoteca-labirinto. Sorprendente e suadente.

Il mio DJ  vede la presenza di un Achille Lauro insignificante nella strofa per quanto accettabile nel cantato, visto che ormai lo si considera più un cantante da Sanremo piuttosto che… qualsiasi altra cosa sia.

Poi Il cielo su Torino ha un suono anche migliore rispetto all’originale. Ensi come sempre ottimo, preciso e incisivo nel flow, forse a scapito dei contenuti un po’ banali. Tutto sommato però l’approccio hip hop non guasta in questo brano e nelle sonorità complessive di tutto l’album, essendo un album così moderno e dalla matrice prettamente elettronica.

Anche Albe meccaniche è molto interessante in questa veste, che aggiunge elementi da thriller all’elettro-dance già presente, anche se più essenziale, mischiandola con il rock dei Fast Animals and Slow Kids che aggiungono interrogativi ed esistenzialismo a palate in un modo comunque originale anche per loro.

Arriviamo quindi all’iconica Depre: Le percussioni e le tastiere di Boosta pompano a volontà la base. Di una precisione chirurgica sorprendente la voce sexy di M¥SS KETA a rendere il tutto ancora più ipnotico. Praticamente un’atmosfera da film psichedelico tipo  “La fabbrica di cioccolato” con un accenno a Seven Nation Army. Non tutti l’apprezzeranno. Diciamo che è un upgrade della versione originale.

Perfezione ha un piglio decisamente più sprint, più rap, più breakbeat, più qualsiasi altra cosa; la strofa rap di Gemitaiz inizialmente lascia perplessi, nell’insieme non è male dal punto di vista del flow. E poi, appunto: “La perfezione non esiste”.

Complessivamente si può dire che i Subsonica hanno corso il rischio di deludere molti fan ma è anche vero che la base di partenza era così bella che sarebbe stato difficile rovinarla completamente. Microchip Temporale è una buona prova e un interessante esperimento, oltre che un tesoro in più per chi apprezza la musica magica della band torinese.

Ecco le date del tour del 2020:

5 marzo: Padova | Hall
6 marzo: Nonantola (MO) | Vox
7 marzo: Trezzo Sull’Adda (MI) | Live Club
11 marzo: Perugia | Afterlife
12 marzo: Firenze | Tuscany Hall
14 marzo: Venaria Reale (TO) | Teatro della Concordia
15 marzo: Venaria Reale (TO) | Teatro della Concordia
19 marzo: Napoli | Common Ground
20 marzo: Mosciano Stazione (TE) | Pin Up
21 marzo: Modugno (BA) | Demodè Club
25 marzo: Roma | Atlantico
28 marzo: Pordenone | Fiera, Padiglione 5
3 aprile: Senigallia (AN) | Mamamia
8 aprile: Milano | Alcatraz
9 aprile: Milano | Alcatraz