Intervista agli Amanti

Un ep e un  album all’attivo. Tante date e km macinati e fan conquistati. Sono Gli Amanti, che abbiamo intervistato per voi poco prima che partissero per regalarci nuova musica.

Domenico strimpella la sua chitarra, i ragazzi chiacchierano, le pinte vengono svuotate e le battute snocciolate una dietro l’altra. È il momento ideale per farci raccontare tutto dagli Amanti.

Come vi siete conosciuti?

Domenico: Ancora non ci conosciamo in verità. No, scherzi a parte, io e Piero veniamo dallo stesso paese mentre gli altri sono arrivati nella band qua a Milano.

Fabio: Sì, io li ho conosciuti qua a Milano e abbiamo subito deciso di suonare insieme.

Piero: Eravamo in due, suonavamo tutto… Timpano, armonica… Poi abbiamo capito che il lavoro di squadra poteva dare risultati migliori.

Qual è il miglior ricordo che avete del vostro tour?

D: Ieri Beppe è rimasto chiuso in un magazzino… ci ha chiamati per chiedere aiuto e ha pensato che saremmo andati noi a “salvarlo”. Si è fatto trovare senza pantaloni… Peccato che a recuperarlo era andato il propietario del locale. A parte questo momento ironico penso che la registrazione del disco ci ha davvero avvicinati. Uno dei momenti più belli è stato anche il concerto a Noci, con la polizia che è dovuta intervenire per fermare i nostri fan che volevano entrare nonostane il sold out.
In Puglia non tornavamo da un sacco… giocavamo in casa e vedere mio padre tra il pubblico è stato più che emozionante

P: Non dimentichiamoci di Cesinali… momento indimenticabile soprattutto grazie ai nostri amici Plastic Made Sofa.

Quali sono le vostre fonti di ispirazione e aspirazione?

B: Le mie ispirazioni provengono dall’Africa… dai tamburi, dai bassi profondi…

P: Cerchiamo sempre dei suoni di pancia… profondi. A volta la nostra ispirazione è più emozionale.

B: Probabilmente la cosa difficile in un lavoro di squadra è miscelare i gusti e le passioni di tutti e quattro. Partiamo dal totale delle nostre passioni per poi togliere e affinare. Non ti stai sacrificando stai capendo come si lavora in gruppo, tutti insieme a servizio della musica.

F: Il bello è che stiamo crescendo tanto insieme e insieme stiamo scoprendo cose nuove. Possiamo diventare tanto e creare nuova musica. Quello che ci preme è trasmettere sincerità e semplicità con la nostra musica, ci stiamo riuscendo perché lavoriamo tutti venendoci incontro.

D: Esempio calzante di questo discorso è “Strade e Santi”, canzone basata su due accordi, senza troppi arpeggi e costruzioni. Sono suoni ed emozioni che volevamo: è questo che vogliamo trasmettere al nostro pubblico.

Cosa direste a chi vi paragona ai Negramaro?

P: Io direi che i paragoni non portano mai a niente… A nessuna conclusione e a nessun discorso stimolante.

B: I paragoni sono i metodi più semplici di analisi… Però dopotutto chissenefrega..

D: Non ha senso fare paragoni, è normale che la musica torni, ha una natura ciclica che riporta sempre a qualcosa che c’è già stato.

Cosa sognate per il futuro?

F: Che in Italia arrivi una musica più coraggiosa, un approccio a questo mondo diverso e senza remore

Saluto gli Amanti e li lascio mentre canticchiano le Spice Girls… Un pre show coi fiocchi da non dimenticare!