Levante: la prima vera volta (al Forum) non si scorda mai

“Una macchina da guerra piena di amore e di verità”, questa la nota che ho scritto di getto, dopo il concerto di Levante del 23 novembre al Forum di Assago, il primo della cantautrice catanese in un palazzetto.

Due ore di energia e passione in cui Levante ha donato tutta se stessa in 28 canzoni, presentando tutto il disco Magmamemoria e omaggiando, ovviamente, anche se stessa e i suoi pezzi più conosiuti come Pezzo di me, Alfonso e Le lacrime non macchiano.

Una scaletta particolarmente gradita dal numeroso pubblico accorso un po’ da tutta Italia per questo evento, al momento unico, che ha seguito la pubblicazione del quarto album dell’artista.

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Rispetto ad altre esibizioni Levante parla poco, forse per l’emozione forse per la voglia di suonare e così ad eccezione dei cambi d’abito le pause sono davvero pochissime per un ritmo da subito incalzante che rallenta solo per far spazio agli ospiti.

In una data così importante non potevano infatti mancare gli amici che hanno accompagnato Claudia (Lagona, vero nome dell’artista Ndr) in questi ultimi anni della sua carriera.

Il più inatteso probabilmente è stato Gianni Morandi che ha presenziato duettando sulla sua Vita, brano inizialmente scritto e cantato con l’amico Lucio Dalla, cantautore particolarmente caro anche a Levante.

In onore della sua Sicilia su Lo stretto necessario, già duetto con l’altra catanese Carmen Consoli, presenti invece Colapesce e Di Martino, coautori della canzone.

Sempre ricollegandosi alle tradizioni non poteva mancare un omaggio alla famiglia: Levante ha infatti duettato con la mamma su Finché morte non ci separi.
Regalando infine tutta la sua intimità in Arcano 13 che l’ha vista per la prima volta piano e voce tra le lacrime e l’emozione di suonare un pezzo dedicato al padre scomparso (troppo) prematuramente.

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Un live potente, emozionalmente e musicalmente, che conferma come Levante non possa più essere considerata una novità ma bensì sia una delle realtà della musica italiana.

Forse l’unica cosa che è davvero mancata allo serata è che da uno spettacolo in uno dei maggiori palazzetti italiani, se non proprio nel più importante, ti aspetteresti luci, fuochi d’artificio e altri “condimenti”

Ma Levante è capace di catalizzare l’attenzione su sè stessa senza ricorrere a niente di più che alla sua musica, alla sua voce e alla sua persona.

E fa niente se alla fine di 2 ore di corse e salti sul palco e sulla passerella uno scalino le mette uno sgambetto e fa trattenere al Forum il respiro per un attimo: come sempre di fronte agli ostacoli della vita Levante si rialza e riparte, circondata dai suoi musicisti, i suoi compagni di viaggio, pronta a salire un altro gradino sulla scala della sua, ci auguriamo lunga, carriera.