#ThrowBackThursday: da 0 a 20, il 2004

Questa settimana il nostro viaggio nel tempo di #ThrowBackThursday ci porta nel 2004, un anno che con il senno di poi ha influenzato profondamente il nostro presente a partire dall’arrivo su Marte delle due sonde spaziali Spirit e Opportunity e dei loro rover per l’esplorazione del pianeta rosso.

Ma è anche un anno ancora caldo per il Medio Oriente, sia per i disordini in Iraq (che porteranno tra gli altri al rapimento e alla morte dell’italiano Fabrizio Quattrocchi), sia per lo scandalo delle torture sui detenuti nella prigione americana di Abu Ghraib ma anche per gli attentati di Al-Qaida alla metropolitana di Madrid che saranno forse decisivi per la vittoria del socialista Zapatero alle elezioni di qualche giorno dopo.

La vera rivoluzione di costume però passa dal web e non solo per la prima versione del browser open source Mozilla Firefox, primo vero rivale di Internet Explorer, ma anche e soprattutto per la creazione di Facebook che apre così la stagione dei nuovi social media.

Al cinema grande attesa e grandi dibattiti per La passione di Cristo di Mel Gibson, girato in Italia e “dialogato” in aramaico, ebraico e latino, ma agli Oscar a stravincere è un altro kolossal, ovvero l’ultimo capitolo de Il Signore degli Anelli (Il ritorno del Re) che eguaglia con 11 statuette il record di Ben Hur e Titanic.

Anno storico anche nello sport che si apre con il lutto per la morte di Marco Pantani, ancora oggi per certi versi misteriosa, e si chiude con l’ultimo titolo iridato di Michael Schumacher in Formula Uno.
Di mezzo le sorprese che non ti aspetti nel calcio (Champions League al Porto di Mourinho ed Europei portoghesi alla Grecia) e le olimpiadi di Atene con gli italiani grandi protagonisti: indimenticabile la vittoria di Baldini nella maratona nella terra che diede i natali alla specialità.

Per quanto riguarda la musica invece in un Sanremo infarcito di esordienti, anche se non di primo pelo come Adriano Pappalardo e Piotta, la vittoria va all’esperto Marco Masini con L’uomo volante sebbene forse il brano più ricordato di quell’edizione sarà Le ore piccole di Neffa.

In generale non un anno particolarmente felice per la musica italiana che a parte l’inossidabile Laura Pausini di Resta in ascolto fatica a raggiungere le vette della classifica, unici ad avvicinarsi il tormentone Calma e sangue freddo di Luca Dirisio e quello firmato da Caparezza con Fuori dal tunnel (uscito in realtà a fine 2003).

Il brano in italiano più trasmesso dell’anno infatti è in realtà cantato da una band inglese ovvero A chi mi dice dei Blue, versione tricolore della loro Breath Easy grazie all’adattamento di Tiziano Ferro.

Lo stesso anno arriva anche un’altra traduzione, quella di Fuck it (I don’t want you back) di Eamon, brano più trasmesso proprio nel 2004 davanti agli stessi Blue e alla sorprendente romena Haiducii (mixata da Gabry Ponte) con la sua Dragostea din tei.

Due band a contendersi il titolo di novità dell’anno, i finlandesi The Rasmus di In the shadows e i californiani Maroon 5 che a due anni dall’uscita dell’album Songs about Jane trovano il successo quando ne estraggono il singolo This Love: se il 2004 è appannaggio della band europea, sul lungo periodo sono sicuramente Adam Levine e soci ad avere la meglio.

Ultimo ma non ultimi, i Duran Duran che, dopo aver ritrovato i tre Taylor della band nel 2001, tornano a frequentare la parte alta delle classifiche proprio nel 2004 con la loro (Reach up for the) Sunrise, estratta dal loro nuovo album Astronaut.