Francesca Michielin: Cani Sciolti è il suo quinto lavoro

Due anni dopo l’uscita di FEAT (fuori dagli spazi) che conteneva il brano sanremese Chiamami per Nome, Francesca Michielin si ripresenta al suo grande pubblico con Cani Sciolti.

Un album diverso in tutto e per tutto dal precedente: testi, arrangiamenti, produzioni sono curati direttamente e minuziosamente da Francesca.

 

In Cani sciolti si ritrova infatti un suono molto meno elettronico rispetto a FEAT, strumentale ed intimista; un suono puro e sicuramente controcorrente rispetto alle attuali tendenze musicali.

Sincerità è la parola d’ordine: proprio come un cane sciolto l’autrice è sè stessa senza schemi predefiniti e senza paura. A rappresentanza di ciò, sembra che diverse tracce di Cani sciolti siano state registrate in presa diretta.

 

Cani Sciolti si apre con un attacco di basso dal sapore nu metal che accompagna Occhi grandi grandi (secondo brano estratto), storyline di sguardi rubati in metro senza mai parlarsi. Il paracadute in fiamme in copertina rappresenta un mezzo di salvezza ma anche una zavorra, dalla quale liberarsi per essere liberi di rischiare.

Un Bosco sa di giovinezza: anni 2000, lo squillo di chi ti aspetta giù in motorino, i racconti horror di Piccoli Brividi, la spensieratezza di un’età perduta e di persone cambiate, inevitabilmente, ma con la voglia di capirsi e ritrovarsi.

Padova più ucciderti più di Milano: il titolo è tutto un programma. Tra riflessioni e critica sociale, sono evidenti tutti i limiti della piccola città: menti ristrette che predicano bene e razzolano maleAd emergere è infatti il paradosso tra fede e ideali politici in versi come perché dici in giro che siamo tutti uguali se poi voti i razzisti ai consigli comunali.

Si procede veloci verso Ghetto perfetto, altro brano a sfondo sociale. Francesca immagina un luogo utopico dove non ci sono discriminazioni, seppur il ghetto per definizione sia un posto nel quale confinare la diversità, e non farla emergere.

L’atmosfera si fa più intensa e malinconica con Quello che ancora non c’è, dove una fine è un nuovo inizio, nonostante possa far male: il coraggio di lasciar andare senza la paura del tempo che scorre perché bisognerebbe ritrovare prima sè stessi per poter pensare di stare bene con gli altri.

Piccola città ci accoglie con la sua dolce melodia, è una lettera d’amore alla sua città, Bassano del Grappa, nella quale è tornata a vivere trasferendosi da Milano.

Una grande casa in una piccola città dove discostarsi dal caos frenetico prediligendo ciò che ci rende felici.

Bonsoir è il primo estratto dell’album dal ritmo incalzante che ruota attorno al concetto di Panta Rei, tutto scorre. Il fiume rappresenta lo scorrere del tempo che si fa presente, dove tutto sembra essere cambiato ma in fondo è uguale, l’àncora salda alle radici che diventa ancòra, divenire, futuro.

Tra le chitarre si fa spazio Verbena: amore estivo e spensierato che diviene nostalgico Settembre, da sempre mese di transizione e nuove consapevolezze, dove non sempre c’è spazio per il recente passato.

Carmen nasce invece da una conversazione con la Cantantessa Carmen Consoli avvenuta nel 2021, musa ispiratrice a cui è dedicata. Parla del coraggio di esprimersi in libertà, anche contro tendenza, in un mondo che ci vuole sempre forti e pronti: dentro questo inferno in un inverno di parole ho costruito la mia estate.

Tagliente e spudoratamente sincera, Non sono io la tua solitudine è la scoperta di sè stessi attraverso rapporti malsani. Persone manipolatrici, egoiste, tossiche che non sono somma di emozioni ma solo sottrazione.

Arriviamo così alla track n.12, Claudia. Finalmente una canzone scritta da una donna da dedicare ad una donna; ancora oggi l’amore omosessuale è visto come sbagliato, criticato, giudicato da chi crede di essere normale. Ma, se puoi, vienimi a pigliare dentro questo mondo che è una cattedrale di cui siamo infedeli e bambini indifesi racconta come da un lato si venga reputati dalla Chiesa come peccatori, infedeli se si vive un amore non convenzionale, dall’altro la voglia e la naturalezza di vivere questa emozione che rende indifesi.

A chiudere Cani Sciolti d.punto, un amore travolgente per il quale si è pronti a rischiare tutto. Intima, profonda, una canzone pura e autobiografica che ti scalda il cuore.