“Spatium”: l’arte contemporanea attraversa il territorio bergamasco

“Spatium” è più di una mostra, è un’esperienza che si costruisce e prende forma anche e soprattutto grazie ai suoi visitatori. Fino al 25 luglio 2018 le opere di 35 artisti da tutto il mondo daranno vita ad un percorso espositivo che attraversa 6 diversi comuni della provincia di Bergamo. Un modo audace e filosofico per affrontare il tema dello spazio, che i vari artisti hanno interpretato e riletto in vari modi.

“Spatium” disegna un percorso che si snoda attraverso palazzi e ville storiche del territorio, in cui modernità e storia si incontrano. I luoghi interessati dalla mostra sono: Palazzo Botti a Torre Pallavicina, Palazzo Visconti a Brignano, il Castello di Pagnazzo, Palazzo Giovannelli a Moregno, Villa Colleoni a Cortenuova e Palazzo Tirloni a Covo. Gli artisti sono stati invitati a confrontarsi con spazi già connotati e scegliere tra le loro opere quella che meglio interagisse con quell’ambiente. Il difficile compito a cui i 35 artisti hanno dovuto far fronte è quello di qualsiasi uomo che abiti un territorio: familiarizzare con un ambiente già carico di significati e dialogare con esso , dando il proprio contributo. La curatrice Angela Madesani ha giocato a fare la regista per l’allestimento di “Spatium”, assegnando ad ogni opera il suo palco, la sua cornice, così da costruire un fil rouge che desse continuità alla visita, superando le distanze spaziali.

Per quanto riguarda le opere esposte, si tratta di un percorso molto vario che comprende videoproiezioni, installazioni, molta scultura, ma anche pittura e fotografia. La maggior parte degli artisti coinvolti sono giovani promettenti – fatta eccezione per i due maestri Riccardo Camoni ed Hidetoshi Nagasawa – provenienti dalle più distanti nazioni del globo, a ricalcare l’impianto della mostra stessa.

Le tematiche sono spesso quelle dell’incontro dell’uomo con la storia del suo territorio; ma l’idea di spazio permette una piena libertà interpretativa: dallo spazio fisico e mentale di Sara Frattini, allo spazio come ambiente da salvaguardare, come nel caso dell’installazione realizzata da Anne e Patrick Poirier. In generale possiamo dire che l’elemento comune di tutti i pezzi in mostra sono i modi, i tempi e le tecniche con cui l’uomo interagisce con lo spazio circostante, cambiandolo e lasciandosi cambiare da esso. L’esperienza stessa della visita potrebbe essere definita come l’ennesima opera della mostra, in quanto descrive un percorso attraverso uno spazio probabilmente già familiare, quello della provincia bergamasca, che si arricchisce però di significati inediti.

La mostra in cinque brani:

  1. Sunshine on my shoulders – John Denver
  2. Strade su strade – Lucio Dalla
  3. Sulla strada – Francesco de Gregori
  4. Albuquerque – Neil Young
  5. Hard sun – Eddie Vedder