Caparezza @ Forum di Assago

Come conciliare le atmosfere intime e un po’ cupe dell’ultimo album con l’artista irriverente e dai ritmi accattivanti che lo hanno consacrato? La risposta è arrivata il 6 dicembre al Forum di Assago, ed è piuttosto semplice: con due spettacoli in uno. Sebbene Caparezza ci abbia abituato a concept album trasportati sul palco, mai la separazione era stata così netta con una prima parte ambientata, è il caso di dirlo, all’interno del penitenziario del suo nuovo Prisoner 709 e una seconda che risulta una sorta di festa per la ritrovata libertà.

La messa in scena è di quelle da grande artista internazionale: le luci sono affidate a due torrette di guardia e ad una struttura a serratura posta sopra il palco, i musicisti vestiti da detenuti vengono scortati sul palco dai ballerini, armati di chiavi giganti imbracciate come fucili. 10 tracce del nuovo album senza praticamente mai rivolgersi al pubblico, spettatore esterno di quanto avviene nel penitenziario, con il canto come unica possibilità di interazione. Nulla è lasciato al caso, anche le grafiche e le animazioni sugli schermi posti dietro al palco contribuiscono al racconto, lasciando spazio solo ai volti e alle voci che hanno collaborato al disco (John De Leo prima, Max Gazzè poi). Il pubblico apprezza: da brividi “Una chiave”, probabilmente la canzone cardine della prima parte grazie anche alle scelte scenografiche; non delude neanche l’attesissima “Larsen” ma è davvero difficile trovare difetti ad uno spettacolo confezionato a regola d’arte e realizzato alla perfezione da tutti: musicisti, cantanti e ballerini.

La prima parte chiude come il disco con “Prosopagno Sia!” dove c’è spazio per mettere in luce anche le doti vocali delle coriste. La seconda parte come detto è una grande festa che si apre come prevedibile con “Fuori dal tunnel” a sottolineare ulteriormente l’uscita dal contesto precedente. Ovviamente il cambio di costumi è totale con Capa e il fido Diego abili a trasformarsi secondo le esigenze del pezzo. La scaletta ripercorre velocemente tutti gli album da Verità Supposte a Museica: qualche sbavatura, ma una grande energia e pezzi così noti che anche sulle tribune di un Forum sold out in molti si alzano per ballare mentre nel parterre il pogo è degno di concerti ben più rock. Si ritorna alle atmosfere malinconiche di “China Town”, sulle quali Caparezza dimostra di saper emozionare e coinvolgere il pubblico anche più che facendolo saltare. Poi finale assolutamente ritmicamente più spinto, chiuso un po’ a sorpresa con “Mica Van Gogh” prima del bis con “Vengo dalla luna” e “Abiura di me” dopo i ringraziamenti d’obbligo.

Se dal punto di vista scenografico e dell’energia Caparezza conferma e forse supera anche le aspettative, dal punto di vista della scaletta rimane personalmente qualche perplessità. Sia per l’esclusione di “Sogno di potere” nella prima parte (trasmessa poi all’uscita) sia per le scelte assolutamente prevedibili della seconda parte composta in pratica di “Greatest Hits”, sicuramente adatte ad un pubblico eterogeneo come quello del Forum ma meno forse a fan affezionati anche, se non soprattutto, a brani più di nicchia del Caparezza “Troppo politico” più caustico e critico. Ma ognuno ha i suoi gusti e probabilmente questa scelta è quella che riesce a incontrarne di più, quindi il consiglio rimane quello di andare a vederlo: il tour riparte il 7 febbraio.

Gianluca