Le Luci della Centrale Elettrica @ Santeria Social Club

I milanesi avevano un fresco ricordo impresso nella memoria. Quello di un Vasco Brondi energico, carico e saltellante, che si esibiva al Circolo Arci Magnolia, a fine marzo dello scorso anno, nel contesto del “Firmamento tour“. Quello fu un Brondi inedito, capace di far cantare, saltare e ballare un pubblico partecipe e divertito. Si trattava in effetti di qualcosa di elettrizzante che oggi lascia invece il posto ad una serie di show più raccolti, più intimi. Con la chitarra e il computer tour propone infatti una rivisitazione di brani originali, nella loro edizione più semplice e cruda. Due chitarre e un laptop diventano protagonisti di concerti riservati, come fosse una stagione teatrale nei bar. In questo contesto il Santeria Social Club è stato capace di creare l’atmosfera giusta nelle serate del 18, 19 e 20 Gennaio.

“Con la chitarra e il computer” si presenta come un’esibizione intima, il cui pubblico silenzioso e affascinato riserva tutta la propria attenzione alla chitarra di Andrea “Cabeki” Faccioli, nonché a chitarra e voce di Vasco Brondi. Sebbene io non sia una fan dei concerti “seduti” e abbia seriamente apprezzato il precedente tour, ho trovato altrettanto emozionante poter ascoltare i brani de Le luci della centrale elettrica in versione acustica, inframezzati da letture intense, proposte con sottofondo musicale e spesso riferite all’Emilia e a Ferrara – come se Brondi volesse portare il pubblico nel suo mondo, facendolo calare completamente nelle atmosfere e nei luoghi a cui deve la sua produzione artistica.

Non un concerto standard quindi, bensì un live fatto di brani vecchi e nuovi, fatto di letture ma anche di cover di altre formazioni italiane, come “Amandoti” dei CCCP Fedeli alla linea, “Oceano di Gomma” degli Afterhours e “I provinciali” dei Baustelle.

Ritengo che la chiusura del concerto abbia concluso perfettamente la serata, giungendo ad esprimere l’essenza stessa dell’esibizione. Abbandonati palco e microfoni, Faccioli e Brondi si sono avvicinati al pubblico proponendo una versione da falò di  “Uno scontro tranquillo“, supportati da un audience che sembrava vivere un’altra bellissima serata all’insegna di musica e amicizia.

Quindi grazie Vasco. Grazie per averci reso ancora una volta “felici da fare schifo”.

Roberta Caspani