Filagosto: live report

Come ogni anno da dieci anni mi reco al Filagosto Festival. Per i ragazzi dell’organizzazione gli anni o meglio le edizioni sono già 15 e sono portate più che bene. Professionalità, organizzazione esemplare, ottima selezione musicale e buon cibo sono gli ingredienti che lo hanno reso uno dei miei appuntamenti preferiti dell’estate. Ho seguito tre delle sei serate della manifestazione, cercando di mettere da parte i pregiudizi e stemperare gli entusiasmi.

Il 3 agosto si esibisce il trittico Colombre, Canova e Coez: quello che sento davvero poco in termini di affinità elettive. La musica del primo e la tenera strafottenza dei secondi un po’ mi conquista. Di Coez ho impresso il suo gilet di jeans e il ritornello del suo ultimo singolo però le divergenze sono troppe per poter rimanerne almeno impressionata.

La sera seguente è tutta per Giovanni Lindo Ferretti che ripercorre la Storia della musica italiana attraverso le canzoni visionarie e crude dei CCCP e poi CSI. La mia formazione è passata obliquamente anche da quei lidi, toccati superficialmente, ma dal vivo Ferretti mette ancora tutti sull’attenti.

Ultimo giorno, il 6 agosto, è un felice ritorno a casa per i Fast Animals and Slow Kids, presenti al Filagosto per la quarta volta. Prima del loro set I Botanici iniziano ad inasprire i toni che i Vanarin avevano reso lisergici. I FASK sono amati dal pubblico e dall’organizzazione e forse proprio per questo motivo si prodigano in uno show da fuoco e fiamme.

Qui sotto qualche testimonianza fotografica. A presto Filagosto!

Testo e gallery fotografica a cura di © Amanda Sirtori – all rights reserved.