NIENT’ALTRO CHE MACERIE – Hai perso.

ETICHETTA | V4V

GENERE | Emo Alternative rock

ANNO | 2015

Spesso recensire un disco è purtroppo una questione di tecnica: richiede distacco, analisi, lucidità. Forse perché chi scrive resta comunque umano, non può che ascoltare la musica con le proprie orecchie, filtrarla con i propri sentimenti: a volte si provano, altre volte no, e in quel caso succede di trovarsi distanti anni luce dallo spirito dei pezzi. Altre volte invece capita di imbattersi in qualche piccolo miracolo che ti si pianta in mezzo al petto, a quel punto è impossibile non lasciarsi andare a un flusso di coscienza che non vorrebbe arrestarsi mai.

Questo è più o meno l’effetto che mi ha fatto il nuovo disco dei Nient’Altro che Macerie. Si intitola Hai Perso., è uscito nel novembre 2015 per l’etichetta V4V ed è un piccolo gioiello di cristalli taglienti, pericolosi, talvolta quasi letali che, però, indossi con sfrontatezza, quasi per ripicca verso il mondo, mostrando con orgoglio ogni graffio. La band milanese, ormai ben collaudata, può vantare all’attivo un EP autoprodotto, nel 2013 la pubblicazione di “Al Vento”, decisamente più maturo, e la collaborazione con grandi nomi della musica indipendente italiana tra cui i Fine Before You Came, le cui sonorità e il cui stile si sposano perfettamente.

Insomma non stiamo parlando di tre completi esordienti, eppure mai ci avevano stupito così, dando alla luce sei tracce perfettamente coerenti eppure ben differenziate, fresche, originali, vere. Melodie accattivanti vengono coniugate con un sound dalle asperità evidenti, che proprio per questa sua caratteristica non può non trascinare ognuno con sé nello scorrere della musica e delle parole. Ci si ritrova impantanati, bloccati perennemente col dito sul tasto play, per ascoltare di nuovo una voce che sembra sputare parole, urlare direttamente a nome nostro tutte le insoddisfazioni e i difetti che a cui non riuscivamo a dar voce.

È il caso di pezzi come “Abile”, primo singolo estratto dall’album. A confermare l’originalità e la brillantezza che sono riusciti a imprimere in un disco che è un pezzo di vita – degli altri, sicuramente di chiunque abbia l’ardire di ascoltarlo – i Nient’Altro che Macerie propongono pezzi strumentali come “Sfida”. Si può smettere di cantare a squarciagola, abbandonarsi alla melodia dalle forti influenze post-rock e riconoscere all’unanimità il lavoro maturo e consapevole portato a termine dal trio.

Chiara Cappelli