Al Magnolia con Mac DeMarco, il cowboy della musica lo-fi

Una data attesissima e unica quella dell’8 luglio al Magnolia di Milano che ha visto protagonista indiscusso della serata Mac DeMarco e la sua eccentrica band direttamente dal Canada. 

Il sole è calato, l’aria è piena di umidità, il pubblico si affretta a guadagnarsi un posto il più vicino al palco possibile con una birra in mano e una sigaretta nell’altra. Ragazzi e adulti, italiani e stranieri, maschi e femmine, Mac DeMarco piace proprio a tutti e alle 22:00 puntuali sale sul palco con il suo immancabile cappellino e i suoi pantaloncini corti, dando il via al suo tour italiano Here Comes The Cowboy. 

Mac si gioca subito i suoi assi nella manica: Salad Days e On The Level, giocando, saltellando e ballando con il pubblico. Dopo aver presentato la sua band, in perfetto stile rock, continua con Nobody e Finally Alone, entrambi brani nostalgici e malinconici che cullano i fan tra i ricordi e il caldo di una sera di mezza estate. Ma non c’è troppo tempo per essere tristi e Mac si esibisce in alcuni pezzi folk che fanno perdere la testa: da Choo Choo a This Old Dog, da My Kind Of Woman a Rock And Roll Night Club: la band non sbaglia neanche un colpo. 

Quello che il cowboy dell’indie americano ci regala è un live privo di fronzoli ed effetti speciali, una performance essenziale dove però ogni nota è azzeccata e al punto giusto, dove ogni suono è studiato e non casuale. I messaggi del cantante sono veloci ed essenziali, tanto semplici quanto profondi, altalenati tra la malinconia e la necessità di vivere sempre con un pizzico di leggerezza. 

In chiusura non potevano ovviamente mancare le più (forse) intime e introspettive canzoni del re del folk contemporaneo, Chamber of Reflection e Still Breathing, sulle quali il pubblico balla tra il commosso e il compreso da un cantautore autentico che è stato in grado di smantellare la sua musica da tutto ciò che è “di più”. 

Dopo l’ultima il pubblico è stremato, a qualcuno tremano ancora le gambe e nell’aria c’è la voglia di trattenersi ancora per l’ultima birra e l’ultima chiacchiera. Il segreto di Mac DeMarco forse è stato quello di essersi mantenuto autentico e diretto nella sua semplicità, abbandonando l’idea di conformarsi a tutto ciò che si avvicinava al suo genere e al tempo stesso senza esagerare pur di apparire differente.