Da grande voglio essere McGyver – Ale Leuci parte seconda!


Avevamo iniziato a conoscere Alessandro Leuci
, le sue passioni per musica, drink e gli anni ’50.

Non ne abbiamo avuto abbastanza e lo abbiamo contattato per altre domande…


Cosa del “preparare da bere” ti appassiona? Pensi sia un buon modo di conoscere le persone ad esempio? Qual e’ il tuo cavallo di battaglia che consiglieresti ai tuoi clienti e come nascono le tue ricette?

Mi piace lo studio che c’è dietro ad ogni drink: i cocktail non nascono per caso, o meglio, possono anche nascere così, ma devi avere una discreta dose di fortuna e crearne uno buono, bilanciato e che soddisfi te e il cliente. Mi piace molto fare il classico Milano-Torino (il nonno del Negroni) e da lì sperimentare con profumi e aromi.

Come avete creato la crew del T&S?

Tutto è nato da un’intuizione di Alessio Granata, che durante un viaggio a Londra, dove ha riscoperto i dischi degli anni ’60, e dopo una serata casuale assieme dietro la consolle al Magnolia, Alessio ha deciso di chiamarmi e di parlarmi di Twist and Shout… l’appeal diciamo che è stato immediato.

Cosa avete di diverso rispetto alle altre serate che secondo te vi ha portato al successo?

Rispetto alle altre serate non saprei dire. Ti posso parlare della nostra:direi la grande carica che la musica ti lascia, conditi da uno show di ballerini fantastici, stylist eccezionale e collaboratori decisamente validi. Twist and Shout è una realtà complessa con un grande lavoro dietro da parte di molte persone, che tutta la settimana lavorano per far sì che il Venerdì e Sabato tutto sia il più perfetto possibile.

Secondo te come mai proprio questa epoca colpisce così tanto?

In una parole mi viene in mente la genuinità e semplicità del periodo, che nonostante le mille difficoltà, ha portato un cambio forte nella società e nel modo di vivere. Con la musica a farla da padrona, da leader incontrastato.

Nella tua carriera cosa vorresti fare che non hai ancora realizzato ma hai sempre sognato?

Tante, tantissime cose. Da piccolo volevo essere McGyver. Ecco, forse voglio fare McGyver.


Annie