Intervista agli Altarboy: dalla cantina a Netflix

Altarboy è una storia che nasce nelle cantine dei Parioli, quartiere di Roma dove due ragazzi di sedici anni, i Dj producer e composer  Attilio Tucci e Sergio Picciaredda, passavano i pomeriggi a registrare nastri dei loro mix Hip Hop.

Il duo, cresciuti a pane e vinile, infarciti di POP 80, Italo Disco e New Wave, entra in sintonia velocemente e si consolida sulla scena dell’elettronica internazionale sia attraverso le proprie produzioni che esibendosi in back to back nei club più importanti di riferimento. Nel 2010 mentre stanno registrando al Forum Music Village Studio di Roma decidono di dare vita al progetto discografico e live Altarboy.

Da lì una serie di successi che li portano ad essere inseriti da Netflix nella colonna sonora della serie Baby e da Studio Canal nella serie The Sanctuary.  Proprio per l’ultima stagione della fortunata serie italiana hanno realizzato Vertigine, brano vede la collaborazione di Levante e che ci ha spinto a intervistarli per conoscere qualcosa in più sul loro progetto.

Come è iniziato il vostro “cammino” e da dove nasce il vostro nome?

Siamo veri compagni di merende, ci conosciamo dalle elementari quando giocavamo a pallone nel cortile di casa. Al liceo ci chiudevamo spesso in cantina a fare dei mix tape per fare i fichi con le ragazze.
Avevamo due techincs 1200 un mixer e un multitraccia. Già avevamo capito che il DJ sarebbe diventato la rockstar del 2000 poiché aveva il potere di “giocare” con i brani di altri e farli diventare qualcosa di diverso. Eravamo curiosi e volevamo sapere come quella musica assurda e futuristica che mettevamo veniva fatta. Allora comprammo, in lire, i primi synth e le prime drum machine e campionatori.
Forse Altarboy ce lo portiamo da lì da un periodo ultra felice e spensierato! Molto più avanti gli abbiamo dato un vestito più serio e lo abbiamo fatto diventare un progetto discografico e live cioè il nostro lavoro.

Come descrivereste il vostro percorso artistico fin ora?

Sicuramente non abbiamo mai optato per scorciatoie. Siamo stati per molto tempo nell’elettronica e nei club poi siamo cresciuti sia come compositori che come produttori e questa maturazione ci ha portato naturalmente al pop. Tutto il successo che abbiamo avuto è stato il frutto di un lavoro lungo fatto di tanta ricerca e molti momenti difficili. 

Come avete vissuto musicalmente il periodo del lockdown?

Per noi è stato un periodo molto importante. Abbiamo realizzato Vertigine con Levante.

Come è stato ricominciare?

Abbiamo vissuto qualcosa di molto forte e forse ce ne renderemo conto più avanti. E’ stato bello rivederci con gli amici e con i nostri cari. Per il resto non abbiamo mai smesso di lavorare. 

Quanto è stato importante per voi scrivere e interpretare una canzone diventata colonna sonora di una serie di successo come Baby?

Con Baby noi ci sentiamo ormai come a casa. Quando il produttore della serie Marco de Angelis ha sentito il nostro album Way Beyond si è innamorato del nostro suono e ha voluto ben sei singoli nelle tre stagioni. Lavorare con Netflix è difficile ma allo stesso tempo stimolante. Loro sono molto esigenti e cercano veramente di abbinare la musica più adatta alle immagini del girato.
Oltretutto è una possibilità praticamente unica per chi fa un prodotto internazionale come il nostro, con un clic sei in 196 Paesi e cominci a ricevere feedback di fan che ti scrivono da tutto il mondo e apprezzano il tuo lavoro. 

È stato è difficile scrivere qualcosa che avesse attinenza con la serie o vi ha facilitato il compito?

Diciamo che il nostro suono era molto in linea con il mood della serie ed era un po’ il tassello mancante in quella che resta a nostro giudizio una delle colonne sonore più riuscite di tutte le serie.

Siete fan della serie? Qual è il vostro rapporto con le serie tv in generale?

Assolutamente si. Ci piace molto il taglio che hanno usato per raccontare fatti molto delicati e da addetti ai lavori il modo di unire musica e immagini. 
Noi siamo onnivori di serie tv di diversi generi. Troviamo che raccontare una storia avendo a disposizioni più tempo permette di approfondire meglio fatti e personaggi e di sperimentare nuovi linguaggi narrativi. Dark forse ne è l’esempio più chiaro. 

Com’è nata la collaborazione con Levante?
L’idea di Vertigine è nata negli studi di Fabula Pictures insieme al produttore della serie di Baby Marco De Angelis. Noi eravamo già parte della colonna sonora delle prime due stagioni con quattro singoli (Blow -You on Me – Keep it on Your Mind – Tonight) e per la terza, quella finale, Marco aveva bisogno di qualcosa di eccezionale, così ha pensato che avrebbe potuto funzionare unire un duo indie dal suono internazionale come noi con una artista italiana già molto affermata come Levante.

Come è stato lavorarci insieme? Avete qualche aneddoto particolarmente divertente?

Il brano è stato praticamente prodotto durante il lockdown per cui non ci siamo mai incontrati fisicamente. Lavorare con lei comunque è stato molto stimolante poiché abbiamo avuto la prova di quello che abbiamo sempre pensato cioè che Levante è un artista che arriva direttamente alle persone ma in modo assolutamente originale, mai scontato e sapevamo che questo connubio avrebbe funzionato e il successo che sta riscuotendo Vertigine ne è una conferma. 

Progetti futuri?

Stiamo lavorando ad un secondo album e a nuove collaborazioni sulla scia di Vertigine quindi presto arriverà tanta altra bella musica!