Tutti i colori dell’album di FLWR

È uscito per Toomuchfresco l’album Stare, opera d’esordio di FLWR, giovanissimo e talentuoso artista romano che propone un urban di stampo romantico e patinato sospeso tra rap, trap e canzone d’autore.

Alessandro Cuomo, in arte FLWR, 23 anni, nato e cresciuto a Roma, ha studiato pianoforte dai 10 ai 13 anni, poi chitarra fino a 18 anni. Oggi scrive canzoni da beat che produce lui stesso, partendo solitamente da una linea vocale su accordi di chitarra acustica e trasferendo il tutto nel mondo della musica elettronica; ha dunque il merito di scrivere canzoni prettamente a partire da beat autoprodotti, e raccoglie in questo album l’ultimo suo anno e mezzo di vita trascorso tra l’Italia e gli Stati Uniti.

Per l’uscita dell’album è stata scelta la strategia discografica della waterfall release che prevede l’aggiunta di pezzi all’interno dell’album sulle piattaforme digitali che via via si va componendo fino alla pubblicazione del totale delle tracce. Il lancio è preceduto da una campagna visual sui social composta da 11 pics, una per ogni traccia, curate dal fotografo Marco Cignitti e dal graphic designer Daniele Pisano aka Dannywise.

Si tratta di un concept album sui colori a cui hanno partecipato altri producer e artisti della crew di TooMuchFresco tra cui UkuLele.

Il concept è basato proprio sullo spettro di colori che rendono visivamente il vasto spettro delle emozioni umane. Infatti si parte da Luce, data dall’insieme dei colori e al tempo stesso ciò che ne permette il senso, poi abbiamo Bianco, che con leggerezza totale descrive la fine di una relazione.

La storia presa in esame si sviluppa quindi con una vasta gamma di sensazioni che vengono comunicate tramite le sfumature sonore e le pennellate musicali che dipingono un quadro, con tonalità che vanno dal Giallo all’Arancione.

Invece Rosso, prodotta da Delta, è ovviamente il colore più acceso tra quelli della tracklist e quindi esprime una maggiore aggressività (ma anche la leggerezza di un colibrì invocata nel ritornello) con la chitarra acustica a dare un tocco country, mentre le linee vocali di FLWR ricordano più il rock, con frasi che vanno dalla citazione di Salvador Dalì al concetto di “puntare sul rosso” nel senso di rischiare.

Vi è poi spazio per la dolcezza e la malinconia, rappresentata bene dal colore Rosa, passando per il Verde, più aperto, lussureggiante e pieno di speranza per via del testo incentrato sulla voglia di una fuga in altre città e grazie anche alla partecipazione di UkuLele e all’assolo finale di sax, il Blu ipnotico e il Viola più tagliente e rockeggiante insieme a CCC, fino ad arrivare al Nero, in cui culmina ovviamente il senso di delusione, la negatività, il disprezzo. Ma poi tutto confluisce nell’ultima traccia, Technicolor, che come indica il titolo, racchiude tutte le sonorità precedentemente espresse nell’album in un unico brano trap su un beat onirico.

Nell’insieme c’è poco rap a vantaggio di una miscela di cantato pop e basi trap che virano sull’elettronica, rendendo questo tappeto sonoro particolare.

E nel complesso si tratta di un’opera sicuramente valida di un giovane promettente e ben capace di misurarsi con una materia difficile come il pop, sapendo come rimanere in testa e creare atmosfere con testi non banali che si può ben situare all’interno della scena musicale contemporanea urban e cantautorale indie.

Vi lasciamo perciò con i video rilasciati per anticipare l’album.