Fuori dal 30 aprile NATURA, l’album dei Foreign Dubbers

Quando si tratta di musica bresciana tocca a me, non sapete quanto mi faccia piacere sentire artisti del mio territorio e soprattutto scoprire nuova roba che mi piace!

Giovedì 30 aprile è uscito l’album del duo bresciano Foreign Dubbers, per l’etichetta Salento Sound System. Dopo i primi due EP Drum & Knobs(2016) e Boa Statenti del 2017 per BoomOneRecords (USA), ecco l’album: undici brani che spaziano dall’electrodub più cupo al reggae più allegro, passando per il rock, la Drum&Bass e ritmi tribali.

Il disco vanta importanti collaborazioni: il singolo NATURA è cantato dai Sud Sound System, mentre in NOBODY KNOWS c’è la voce di Berise (Shanti Powa), che da anni suona in festival in tutta Europa. La casualità ha voluto che queste due collaborazioni arrivino dal profondo Sud e dalle Alpi del Nord, ancora una volta a sottolineare il mix di culture fondamentale per l’album.

Al trombone troviamo in FHAIN, NATTYBONE e NATURA Francesco Salodini, con il quale il duo diventa occasionalmente trio in alcuni live.

Chitarre in levare, bassi pesanti, tastiere analogiche vintage, fiati, sintetizzatori e percussioni sono registrate in studio, manipolate poi durante i concerti con aggiunta di echi effetti e supportate da ritmiche suonate dal vivo.

Altri suoni sono frutto di registrazioni “on the road” fatte nel corso di viaggi in giro per il mondo, come l’intro di THE SHAMAN’S DREAM, registrato in Amazzonia nella comunità di Leticia, o come la voce presente in DUB HUNTER, registrata a Bangkok.

Continua dunque la sperimentazione dei Foreign Dubbers, duo composto da Gibo e Joe Zampiceni, che mixa suoni digitali e analogici, come pure dal vivo si presenta sul palco con batteria acustica e set elettronico del dubmaster.
La copertina dell’album è a cura di Marco Canciani, artista poliedrico dell’alto Garda, che ha realizzato il quadro su tela, parte integrante dello spettacolo dal vivo, di dimensioni 10 x 6 che figura alle spalle dei Foreign Dubbers.

Che dire? Non me l’aspettavo, in senso positivo! Appena ho fatto play mi sono trovata in una dimensione rilassante, di reagge, un po’ del sud ma che ricorda anche terre più lontane, ci sono suoni un tribali ma che risultano molto moderni. E’ il tipo di musica che vorrei correre a sentire nei festival estivi un po’ “barbe” (i bresciani ne apprezzeranno il termine), dove balli ma soprattutto ti lasci trasportare in un viaggio, quando spengono poi ti torni alla realtà triste, così sali in macchina e accendi subito la radio per tornare nel tuo posto fantastico.

Bravi ragazzi, mi siete piaciuti! Non vedo l’ora di potervi sentire live!