Feat: Lo Stato di Natura di Francesca Michielin

Si intitola Feat (Stato di Natura) il nuovo disco di Francesca Michielin, uscito oggi per Sony e composto da 11 collaborazioni con altrettanti artisti della scena contemporanea italiana.

L’album è stato presentato in tre showcase, due dei quali trasferiti online per l’emergenza Coronavirus, raccolti in uno speciale che sarà disponibile da oggi alle 21.00 su RaiPlay.

Il fatto che esca questo disco, Feat – Stato di Natura, che si basa sull’incontro, in un momento così delicato in cui non possiamo incontrarci fisicamente è ovviamente molto strano.
Però credo anche che questo disco proprio perchè ha come caratteristica, anche semplicemente sonora, di essere molto energico, pulsante, vivo, possa fare davvero bene in questo momento delicato.
Credo che la musica non si debba fermare proprio adesso perchè abbiamo bisogno di ascoltare musica, di coltivare bellezza, di fare cose che ci scaldano il cuore e ci mantengono vivi e in qualche modo sereni.


Un messaggio di positività quello che Francesca Michielin lancia per accompagnare l’uscita del suo nuovo album, il quarto della carriera dell’artista vicentina.

Un album, come racconta la stessa cantautrice, molto diverso dal precedente più personale, intimo ed ermetico a differenza di questo Feat dove a regnare sono l’incontro e la diversità.

Incontrarsi è difficile. Risulta sempre più semplice scontrarsi, elencare le differenze, usarle per allontanarsi.
Credo, però, non ci sia specchio migliore se non nell’Altro. Credo ancora
che le differenze siano belle perché non tolgono nulla, anzi, riempiono davvero.
Questo progetto è stato un lavoro impegnativo ed ambizioso, fatto di incontri e paralleli, tesi a creare qualcosa che non avevo mai fatto prima, una storia di contrasto e unione, tra quei due mondi, Natura e Urban, che mi lasciano da sempre divisa e in bilico ma che mai come oggi mi appartengono.
Il confronto è il mio Stato di Natura.


Diversità come modo per arricchirsi e a livello sonoro non potrebbe essere altrimenti vista l’eterogeneità degli artisti che hanno collaborato a questo nuovo progetto.

Si va dai Måneskin della title track singolo Stato di Natura (produzione Tommaso Colliva) ai Coma_Cose della già anticipata Riserva naturale, passando dai rapper più puri come Fabri Fibra e Gemitaiz ai cantautori più eleganti come Max Gazzè e Giorgio Poi.

Proprio Stato di Natura è il singolo scelto per il lancio dell’album, un brano forte, sia musicalmente che per le tematiche trattate, di cui Francesca si è detta molto orgogliosa e che proprio per questo è stato scelto per rappresentare il disco.

È il brano che apre l’album e ne è il manifesto.
Lo “Stato di natura” è un’espressione filosofica.
 Indica la condizione dell’uomo prima dell’avvento delle leggi, dell’urbanistica, della civilizzazione.
Con l’avvento della vita frenetica nelle città, nel momento di

massimo sviluppo per la tecnologia, l’uomo è paradossalmente regredito di nuovo a uno stato di inciviltà e di aggressività che troppo spesso si riversa sulle donne.
I Måneskin hanno aggiunto il loro
sound e un punto di vista diverso nel testo, quello maschile, del quale avevo bisogno per questo brano.


11 brani, 11 collaborazioni e tanta varietà anche nella produzione, anche qui con nomi assolutamente di primo piano. Oltre al già citato Colliva, nomi caldissimi come Dardust (per il featuring con Elisa in Yo no tengo nada), Takagi&Ketra (Acqua e Sapone con Fred de Palma) e Frenetik&Orang3 impegnati in ben 3 brani.

Un album chiaramente fuori da qualunque genere musicale, capace di mettere in mostra tutte (?) le diverse anime di un’artista che a 25 anni forse non sa ancora cosa farà da grande, ma dimostra di avere le carte in regola per poterlo decidere con calma.