Tuffiamoci con “Il nuotatore” nel mare sonoro dei Massimo Volume

Appena è scoccato l’inizio di febbraio i MASSIMO VOLUME hanno pubblicato per 42 Records il loro nuovo album, Il nuotatore, dopo averlo fatto ascoltare in esclusiva giovedì 31 gennaio a Bologna al SEMM music store&more alle ore 21, in un’apertura notturna straordinaria, come si faceva una volta. 

Sei anni dopo l’ultima opera Aspettando i barbari, i Massimo Volume si riducono al nucleo storico (Egle Sommacal, Emidio Clementi e Vittoria Burattini) e l’album dal punto di vista sonoro vuole essere anch’esso un ritorno all’essenza della band, volutamente scarno e minimale, eppure molto caldo e pieno, grazie anche alla produzione di Giacomo Fiorenza.

Senza trucchi né altre elaborazioni, abbandonando l’elettronica dell’album precedente e andando così anche in questo in controtendenza, solo voce, basso, batteria e tante chitarre, i Massimo Volume al loro meglio e nella forma più pura, come l’acqua, in cui Il nuotatore sguazza, e che può simboleggiare un elemento indomabile capace di travolgere e plasmare tutto quello che trova, e allo stesso tempo, il mare della vita in cui si può naufragare senza perdersi e “si può annegare anche senza navigare” (vedi Amica prudenza), il mare dela vita in cui galleggiamo e, per istinto di sopravvivenza, dobbiamo necessariamente imparare a nuotare per restare a galla.

Infatti Il nuotatore è un racconto diviso in nove tracce che mischia aspetti autobiografici e narrazione, passato e presente, spazio e tempo.

È un album di storytelling le cui storie e i cui personaggi sono ben rappresentati dall’immagine della spiaggia affollata ritratta in copertina, un guazzabuglio che rispecchia tra l’altro il nostro mondo e le nostre vite, una folla piena di solitudini.

La band bolognese al terzo album della sua seconda vita (dopo la reunion), rinuncia all’elettronica sperimentata nel precedente Aspettando i barbari, e si caratterizza ancora per il suono essenziale fatto soprattutto di chitarre post-rock, i sottofondi cupi e claustrofobici, un suono che sembra un urlo nel silenzio di un ambiente chiuso abbandonato, molte citazioni letterarie e un espressione dei testi basata sul potere e la forza della declamazione di Emidio Clementi.

L’album Il nuotatore analizza contrasti e contraddizioni della società borghese odierna, a partire dalla tracklist, con la citazione del romanzo omonimo di John Cheever, un contesto di festa in cui il protagonista si sveste allegro, torna a casa passando attraverso le piscine dei vicini trovandole abbandonate e piene di foglie e trovando la propria abitazione ugualmente abbandonata, violata e con le finestre rotte, metafora della scoperta che c’è sempre in noi qualcosa di inquietante o di negativo che nascondiamo a noi stessi e agli altri e che teniamo sepolto sotto la nostra coscienza.

Il nuotatore dunque evoca uno scenario urbano grigio e inquietante, corroborato dall’incipit:

“Era una di quelle domeniche di mezza estate in cui tutti se ne stanno seduti e continuano a ripetere: Ho bevuto troppo ieri sera”.

Interessanti anche i brani La ditta di acqua minerale, che narra di uno zio proprietario di questa ditta dell’acqua minerale che per debiti di gioco cade in rovina ed è costretto a fare l’impiegato nella stessa azienda di cui prima era socio, e Mia madre & la morte del gen. José Sanjurjo,  nella quale un bambino è invitato dalla mamma ad avere la massima cura delle proprie mutande per essere sempre pronto ad ogni evenienza come gli incidenti mortali.

Oppure L’ultima notte del mondo che esprime in modo surreale il timore che venga minacciata l’oscurità in cui vivono Novalis, Basinsky, Bela Lugosi, Chopin, Ellroy, Von Masoch, chiedendosi se sia veramente auspicabile (oltre che possibile) abbandondare il proprio lato oscuro che ognuno di noi possiede (assunto di fondo anche della tracklist e di tutto l’album), nella consapevolezza che buio e male sono una faccia necessaria della medaglia come il lato oscuro della luna.

Da ascoltare anche gli echi di Dostoevskij nella preghiera di chi si sente escluso, l’invocazione a Nostra Signora del caso, le riflessive Amica prudenza e Fred, quest’ultima indicativa della capacità della band di vivere senza tempo e al di fuori di esso, come tutte le loro canzoni, e quindi anche di entrare in altri tempi come in questo pezzo, concedendosi una tranquilla passeggiata sulla laguna con il filosofo Nietzsche nella Venezia del 1884.

Sul sito di 42 records, è possibile l’acquisto del cd e del vinile in edizione limitata (vinile trasparente, 180 grammi, 300 copie numerate a mano).

Ecco il link per ascoltare Il nuotatore su Spotify ed ecco le date del tour previste:

20/02/2019  Bologna @Auditorium Manzoni

01/03/2019  Roma @Auditorium Parco della Musica

02/03/2019  Pisa @Cineteatro Lumiere

14/03/2019  Milano @Auditorium Fondazione Cariplo

15/03/2019  Rivoli (TO) @Circolo della Musica

21/03/2019  Foligno @Auditorium San Domenico

22/03/2019  Savignano sul Rubicone (FC) Teatro Cinema Moderno

23/03/2019  Montemarciano (AN) @Teatro Alfieri – Klang Festival

24/03/2019  Molfetta (BA) @Cittadella degli Artisti

11/04/2019  Mestre (VE) @Teatro Toniolo

13/04/2019  Trieste @Teatro Miela