La notte porta consiglio (e poesia) con il nuovo album di Murubutu

Un ritorno atteso quello del rapper Alessio Mariani aka MURUBUTU con Tenebra è la notte ed altri racconti di buio e crepuscoli, il nuovo album appena uscito per Mandibola/Glory Hole Records.

Come è avvenuto per gli ultimi lavori del rapper-professore di storia e filosofia di Reggio Emilia, noto per la sua alta cultura e capacità di scrittura che riversa nei suoi testi complessi e commoventi, anche qui si tratta di un vero e proprio concept album a tema naturale, basato su una descrizione poetica e paesaggistica, nello stile del romanticismo.

Dopo aver composto vere opere, nel senso letterario del termine, incentrate una sul tema del mare e l’altra su quello del vento, stavolta Murubutu sposta l’interesse sul tema della notte e il relativo gioco tra luce e oscurità, con il suo carico di significati, descritto dal titolo Tenebra è la notte, che gioca con quello del romanzo dello scrittore americano Fitzgerald.

L’autore descrive così questa figura concettuale:

La notte come realtà parallela che trasforma magicamente i luoghi su cui cala mutandone i contorni, i colori ma anche le percezioni, i comportamenti e i sentimenti delle persone che la vivono. La notte come momento di riposo o tormento, ora sogno ora incubo. La notte come continua metamorfosi soggetto-oggetto che assume facce diverse in un ciclo continuo”.

L’aspetto particolare che ha colpito subito la nostra attenzione, già dall’annuncio della tracklist, è quello dei featuring.

Infatti oltre alla presenza dei collaboratori di sempre ovvero Dj T-Robb e i membri de La Kattiveria Crew, oltre a due belle voci femminili quali Daniela Galli e Dia, il professore del rap ha realizzato una sorta di reunion se non addirittura di manifesto artistico, in quanto ha riunito sotto lo stesso cielo le stelle più luminose del rap italiano alto, quello più intelligente e raffinato dal punto di vista dei testi.

Vediamo per la prima volta insieme quasi tutte le migliori penne di quella sorta di sottogenere che si sta espandendo e al quale è stato dato il nome di “cantautorap”: il veterano anticonformista geniale Caparezza, l’indie/hardcore hip-hop nichilista Willie Peyote, il liricista Dutch Nazari, il poeta mascherato Mezzosangue, l’ermetico paroliere Rancore e l’introspettivo Claver Gold.

Murubutu, per chi non lo sapesse, è il rapper “cantastorie” per eccellenza, avendo fatto dello storytelling  la sua caratteristica principale, inserendovi parole ricercate accostate da vero letterato e creando immagini poetiche con elementi sempre un po’ tristi e commoventi, altro tratto distintivo.

Nel caso dei suoi testi dunque si parla sempre di storie e racconti e in questo suo ultimo lavoro i racconti risentono dell’influenza di scrittori contemporanei del calibro di Haruf, Rigoni Stern, Ishiguro, Lauenstein mentre alcune canzoni sono ispirate a grandi classici quali  Wordsworth, Kafka e Dostoevskij.

Capito? Altro che “swag, gangsta, weeda, Lambo, Rolex, pussy e bamba”…

Per quanto riguarda il suono invece, Murubutu rimane affezionato all’hip hop più classico, per cui, come si evince dalla presenza di numerosi scratch, ha affidato i beat a produttori hip hop (Il tenente, Dj West, XXX-Fila, Swelto, Dj Fastcut, SuperApe, R-Most), dimostrando così che è ancora possibile associare testi di alto livello culturale e di significato alle sonorità e alla cultura hip hop, con l’eccezione di qualche musicista reggiano come il professore, ovvero Emanuele Reverberi dei Giardini di Mirò e Stefano Castagnetti degli Ico.

L’intro Nyx-introduzione  ha per protagonista la Nyx che impersona la Notte intesa come divinità ispiratrice nella mitologia greca e romana, che prende per mano l’ascoltatore e poi inizia a correre nel buio totale, portandolo di forza all’interno di quella che è l’atmosfera dell’album, oscura e riflessiva ma non per questo soft. Anzi, nel complesso sembra un album più energico dal punto di vista sonoro rispetto ai precedenti di Murubutu.

Infatti oltre all’intro, in cui la voce assume toni e ritmi quasi tribali che trasmettono una forte carica, si rimane piacevolmente colpiti dalla presenza di insoliti tocchi di elettronica sparsi qua e là, dall’anima rock del featuring con Mezzosangue L’uomo senza sonno, e dal sottofondo quasi Nu Metal di Omega Man.

L’introduzione ci annuncia che la notte è una “parte che simula, elimina, origina un’altra versione di noi / sfida la fisica, stimola e visita un altra regione di Freud” richiamandosi all’inconscio freudiano e alla sua trattazione dei sogni e al tempo stesso è associata anche al Libro dei Sogni di Borges.

In realtà in questo disco sono presenti tutte le diverse anime della notte e i vari gradi e stati di coscienza ad essa legati, ovvero tutti quelli tra il delirio e il sonno.

Già la seconda traccia Buio, oltre che far calare le tenebre, facendo calare a sua volta l’ascoltatore nell’atmosfera del concept, rende bene l’idea delle capacità del professore: una storia toccante che mostra la guerra dal punto di vista di un soldato e ricorda un’altra sua vecchia canzone L’ussaro triste, che potrebbe essere considerata un saggio dell’abilità di Murubutu.

La stella e il marinaio è poesia pura. Difficile scrivere di meglio sul rapporto tra solitudine e capacità di conviverci, tramite il racconto del rapporto tra un marinaio solitario e la stella con la quale si orienta in mare. Sul finale riporta scratch alternati a spezzoni di featuring di vecchi album nei quali compaiono Rancore (dal pezzo Scirocco), Dargen D’Amico e Ghemon (dal pezzo Levante). Ecco così altre voci particolari del rap che fanno la loro comparsata nel disco pur non avendo partecipato con dei featuring.

Colpisce l’atteso duetto con un esperto della scrittura rap di alto livello, nonostante sia più mainstream, e soprattutto un esperto in materia di canzoni che in qualche modo parlano della luna: Caparezza.

L’istrionico artista pugliese permette al brano Wordsworth di rivelarsi nella sua essenza: una poesia sublime dedicata alla luna, nella quale parla direttamente a lei, che potrebbe benissimo essere presa da un libro di poesie di quelle che si studiano a scuola, in pieno stile romantico e quindi adatto alla poetica di Wordsworth richiamando in modi molto raffinati anche Foscolo, gli Illuministi, il pittore romantico Friedrich, la filosofia idealista di Fichte e Schelling e l’Orlando furioso, celebrando al meglio il significato nascosto nel nome (“words worth” alla lettera si può tradurre come “il valore delle parole” o “parole di valore”).

Tra le migliori spicca poi Le notti bianche con Claver Gold, citazione dell’opera di Dostoevskij, che descrive benissimo il concetto della superiorità dell’immaginazione e del sogno rispetto alla realtà.

Adattissima a dare un tocco variegato ed eclettico a un album incentrato sulla notte è ovviamente la ballata con il blues di Occhiali da luna, con Dutch Nazari e Willie Peyote perfetti nella parte di “divulgatori” del fascino dell’ispirazione notturna per la scrittura.

C’è spazio poi per momenti di vera e propria divulgazione culturale come la descrizione del rapporto tra Kafka e Milena Jesenskà (Franz e Milena), e il brano più didattico che racconta dettagliatamente un episodio storico molto cruento noto come La notte di San Bartolomeo, definizione con la quale ci si riferisce al massacro degli ugonotti della notte tra 23 e 24 agosto del 1572 (che storicamente è la conseguenza della battaglia di Lepanto sulla quale già il prof aveva scritto un brano dai toni epici).

Nel contesto di questa suggestiva opera rap-letteraria hanno ovviamente un’importanza centrale, dando al tutto un senso positivo in contrapposizione al buio, il cielo stellato e la luce delle stelle, evocate dal malinconico singolo, anch’esso costituito da un racconto toccante, che ha anticipato l’album, La notte di San Lorenzo.

Tenebra è la notte culminerà in una serie di notti magiche:

22 Febbraio – Cadelbosco di Sopra (RE) @L’altro teatro

23 Febbraio – Bologna @TPO

1 Marzo – Roma @Monk

7 Marzo – Milano @Magazzini Generali

23 marzo – con Claver Gold – Firenze @Viper

30 marzo – Conversano (BA) @Casa delle arti

5 aprile – Perugia @Rework

12 aprile – con Claver Gold – Marghera (VE) @CS Rivolta