#ThrowBackThursday: l’albero di lemoni nel giardino dello stupido

Penultimo appuntamento stagionale con #ThrowBackThursday e anche se l’estate è ormai alle porte il tempo è maturo per parlare di un Lemon Tree.

1996, il mondo diventa sempre più veloce e non solo perchè Michael Johnson batte il record del mondo sui 200 metri piani di Pietro Mennea che durava da oltre 15 anni. Anche la scienza iniza un percorso di progresso inarrestabile: la pecora Dolly infatti è il primo mamifero ad essere clonato.

In Russia le prime elezioni del dopo URSS vedono la conferma di Boris Eltsin alla guida del paese: questo e la prima delle guerre cecene che seguono poco dopo sembrano assolutamente storia già vista.

Agli Oscar trionfa Braveheart tra la delusione italiana per Il Postino di Massimo Troisi che nonostante 5 nomination conquista solo la statuetta per la Miglior colonna sonora drammatica: era l’ultima fatica dell’attore napoletano scomparso a giugno di due anni prima

Scompaiono invece per scelta due a loro modo storiche: i Ramones annunciano infatti il proprio ritiro dalle scene mentre i Take That si sciolgono a un anno di distanza dalla separazione con Robbie Williams, ma la nostra attenzione è rivolta ad un gruppo tedesco: i Fools Garden.

I Fools Garden nascono nel 1991 e pubblicano subito un album dall’omonimo titolo di Fool’s Garden: il nome della band infatti all’epoca presenta l’apostrofo che verrà perso nel 2003 per questioni di diritti legate all’abbandono da parte di 3 membri della band.

Due anni più tardi la band pubblica un secondo album, ma è con il terzo lavoro Dish of the day del 1995 che raggiungono il successo internazionale trainata dal singolo Lemon Tree.

Il pezzo è fresco e orecchiabile nonostante il testo parli di un abbandono e non sia quindi dei più felici. Il brano esce come primo estratto dall’album ma è nel 1996 che raggiunge il successo mondiale arrivando al primo posto oltre che in Germania, anche in Austria, Irlanda e Scandinavia riscuotendo anche un discreto successo oltre oceano arrivando nella Top 15 sia in Canada che negli Stati Uniti.

In Italia raggiunge al massimo la sesta posizione in classifica, ma entrato in top 20 a fine giugno e vi rimane per 2 mesi e mezzo, praticamente tutta l’estate, diventando di fatto il vero tormentone radiofonico non di musica dance.

Il successo però finisce improvviso come era arrivato, a Lemon Tree infatti non seguono altri singoli di successo nè all’interno dell’album nè con i successivi lavori del 1997 e del 2000.

Nel 2003 esce l’ultimo album con tutta la formazione originale della band che poco dopo perde ben 3 membri dei 5 fondatori e come già detto cambia nome nell’attuale scrittura Fools Garden. Con la nuova denominazione e la nuova line-up la band pubblica nel 2005 il suo settimo album in studio ma anche in questo caso senza particolari sussulti a livello di classifica.

Nel 2009 esce High Times, una raccolta dei singoli pubblicati fino a quel momento dalla band, seguito nel 2015 da un’altra raccolta Flashback nella quale la band ripropone una serie di cover di brani celebri degli anni ’80-’90 oltre che a riedizioni di propri brani. Nel mezzo anche l’ottavo album in studio dal simpatico titolo Who is Jo King?

Attualmente la band è impegnata in un tour che la vedrà in giro per la Germania sia in acustico come trio (con un chitarrista aggiunto al duo rimasto delle origini) sia in formazione allargata a 6 elementi per pubblicizzare l’ultimo album uscito lo scorso aprile dal titolo Rise and Fall.

Da parte nostra, credo che resteremo a ricordare i bei tempi sotto il sempreverde Lemon Tree.