Arno Vivo w/ Il Pan del Diavolo @ Pisa

Il 24 giugno l’Arno Vivo di Pisa ha ospitato il duo siciliano Il Pan Del Diavolo: i ragazzi con il loro folk rock energico e dirompente hanno trasformato una serata  normale e rovente serata di giugno in  una grande festa. L’entusiasmo ed il calore del pubblico hanno senz’altro ripagato le fatiche del duo, formato dai due chitarristi Pietro Alessandro Alosi e Gianluca Bartolo, creando un’atmosfera intima ma al contempo capace di coinvolgere in balli sfrenati anche i più scettici.

Il concerto inizia con mezzora di ritardo come da copione, ma tutto procede senza intoppi. In apertura ascoltiamo il cantautore Ugo Cappadonia, in formazione con Bartolo dei Il Pan Del Diavolo ed un terzo chitarrista. Cappadonia, che aveva già militato in band come gli Aura e i Sick Tamburo, presenta il suo primo disco solista “Orecchie Da Elefante“: si caratterizza per sonorità piuttosto pulite ed essenziali, sebbene non particolarmente innovative. I testi, incentrati su vicende personali e sentimentali, attingono senza dubbio ad una consolidata tradizione cantautoriale tutta italiana.

Il Pan Del Diavolo, duo fortemente legato alla città di Pisa, dove ha vissuto negli anni passati, non poteva che aprire il concerto con “Vento Fortissimo“: un brano dal sapore stranamente malinconico che, come sottolineano durante il concerto, è stato composto proprio durante il periodo d permanenza nella città toscana. L’atmosfera si riscalda velocemente: il sound caldo e travolgente delle chitarre folk, che si insinua sotto la pelle, unito all’incedere spietato della gran cassa suonata dall’Alosi, trascina il pubblico in un folle delirio. “Coltiverò l’Ortica“, “Sono all’Osso“, “Mediterraneo“, Africa“: pezzi che si susseguono senza lasciare respiro al pubblico, e nemmeno ai musicisti che, nonostante il caldo della serata che avrebbe messo alla prova chiunque, ed alcuni problemi tecnici – ben sette corde saltate durante il live – riescono comunque a mantenere il controllo. Gli imprevisti occorsi hanno invece l’effetto di fomentare maggiormente il pubblico, ormai incontrollabile quando il concerto si conclude dopo gli ultimi pezzi, tra cui la famosa “Vivere Fuggendo ed “Io mi do“.

Le capacità del duo di dominare il palco sono indiscutibili: un live di tutto rispetto nonostante i problemi, capace di convincere anche chi, come me, non è un fan del genere. Nonostante la diffidenza iniziale torno a casa soddisfatta, e questo è quel che conta.

Chiara Cappelli