#ThrowBackThursday: la voglia di baci dei Sixpence None the Richer

Ben ritrovati a #ThrowBackThursday, quest’anno andiamo indietro nel tempo al 1999, quando una giovane cantante di una band americana chiedeva di essere baciata…e chi non l’avrebbe accontentata?

1999, anno in cui nasce ufficialmente l’Euro anche se dovremo aspettare ancora 3 anni per vederlo materialmente sostituire le valute nazionali.

Pur senza Mondiali o Olimpiadi è un anno storico per lo sport: Agassi vince il Roland Garros ed è il primo atleta a compiere il Grande Slam su 3 superfici diverse. Nel basket si ritira invece Michael Jordan, i tifosi italiani potranno consolarsi con la vittoria della nazionale di uno storico campionato europeo.

Al festival di Cannes la Palma d’oro va a Pedro Almodovar per Tutto su mia madre, mentre agli Oscar trionfa La vita è bella di Roberto Benigni, primo non agloamericano a vincere il premio come Miglior Attore Protagonista.

In tv invece sbarca in Italia una serie che diventerà un classico per una generazione di teenagers: Dawson’s Creek. La serie, oltre a lanciare una serie di giovanissimi attori, avrà il merito di contribuire al successo di un brano indimenticabile, Kiss me dei Sixpence None The Richer.

I Sixpence None The Richer devono il loro nome ad un passo di Mere Christianity di C.S.Lewis: in particolare, come spiegato in un’intervista al Letterman Show, il passo racconta di un ragazzino che chiede appunto “sixpence” al padre per comprargli un regalo e li ottiene. Quando il ragazzino consegna il regalo il padre è molto contento ma allo stesso tempo realizza che non è più ricco di prima in quanto di fatto i soldi per il regalo erano sempre i suoi.

Nonostante Lewis sia conosciuto soprattutto per i libri della collana Le Cronache di Narnia, l’opera in questione appartiene alla sua produzione teologia e dimostra come tutta la prima fase della storia della band abbia una forte influenza cristiana tanto che i primi album presentano addirittura brani tratti da passi della Bibbia.

Il successo però arriva con il terzo onomimo album Sixpence None the Richer. Il disco esce nel 1997 ma è l’uscita del singolo Kiss Me l’anno successivo a spingerlo ad ottimi risultati di vendita.

Il pezzo è molto orecchiabile e la cantante Leigh Nash fa il resto. La voce, il viso e l’atteggiamento nei video da ragazza della porta accanto è assolutamente congruo con quello che la all’epoca 21enne texana canta: la storia di una ragazza che chiede di essere baciata a contatto con la natura, sotto le stelle, per fermare un momento perfetto.

Il brano entra in classifica praticamente ovunque, raggiunge il numero 1 in Australia e Stati Uniti, ottenendo rispettivamente certificazioni platino e oro, oltre che in Canada, Giappone (tanto da venirne incisa una versione in lingua) e Regno Unito.

In Italia come detto il brano arriva con un anno di ritardo ed entra in classifica a metà dell’estate ’99 e pur senza mai andare oltre la posizione numero 8 stazione stabilmente in top 20 per ben 3 mesi fino alla fine di ottobre.

Più ancora che dalle classifiche il successo del brano e misurabile dall’utilizzo enorme fatto della canzone per spot, servizi televisivi e persino, su richiesta della famiglia reale, per la telecronaca delle nozze reali oltre che dal numero di cover realizzate da artisti anche più famosi della stessa band. Nel 2007 venne anzi inserita e scelta come singolo per l’album From the Screen to Your Stereo Part II del gruppo punk-rock dei New Found Glory.

Da Sixpence None the Richer l’anno successivo viene estratto un altro singolo di discreto successo, There she goes, cover del brano dei La’s: il suono richiama un po’ le atmosfere di Kiss me ma pur ottenendo un buon riscontro non ne eguaglia la popolarità.

Per problemi con la propria etichetta discografica la band non riesce però a sfruttare l’onda del successo acquisito e l’album in lavorazione rimane in sospeso fino al 2002 quando viene finalmente pubblicato con un discreto successo radiofonico negli Stati Uniti ma senza lasciare traccia in Italia.

La band si scioglie nel 2004 e i membri iniziano altri progetti di scarso successo: il chitarrista e fondatore Matt Slocum dà vita agli Astronaut Pushers, con i quali pubblica un omonimo album, mentre Leigh Nash tenta la carriera solista pubblicando anche lei un album e collaborando a quelli di diversi altri musicisti.

La band si riunisce però nel 2007 e l’anno successivo pubblica un album di canzoni natalizie “a grande richiesta dei fan” a quanto dichiarato dalla Nash. Il vero album della reunion, il sesto della band, esce però nel 2012 quando viene pubblicato Lost in transition.

Nello stesso anno la Nash comunica che i suoi prossimi progetti saranno solisti e di fatto della band si perdono le tracce fino al 2016 quando si esibisce in un festival a Taiwan.

Ad oggi l’ultima apparizione della band nota è quella al The 90’s Festival di Jakarta dello scorso novembre e anche se di fatto non è stato comunicato alcuno scioglimento, la Nash continua ad esibirsi in giro per gli Stati Uniti portando avanti la propria carriera solista e ha annunciato il mese scorso di star lavorando ad alcune nuove tracce che saranno presto disponibili su Spotify.