Robert Capa Retrospective: oltre 100 scatti in mostra a Palermo

Palermo, città eletta Capitale italiana della Cultura per l’anno 2018, si confronta con una delle più interessanti figure della storia della fotografia dalla sua nascita: Robert Capa. Dal 25 aprile al 9 settembre apre i battenti la mostra “Robert Capa Retrospective“, la mostra allestita presso il Real Albergo dei Poveri in occasione dei 70 anni di vita della storica Magnum Photos, agenzia co-fondata dallo stesso fotografo ungherese.

La rassegna, curata da Denis Curti, presenta 107 scatti in bianco e nero che coprono il periodo compreso tra il 1936 ed il 1954, anno della morte dell’artista causato da una mina anti uomo. Il tema principale – o forse sarebbe meglio dire il personaggio principale, il protagonista – di questo progetto è infatti la guerra, così come Capa ha voluto raccontarla nel corso della sua carriera fotogiornalistica. La mostra si suddivide in 12 sezioni, tanti sono i teatri di guerra che il fotografo ha documentato in quegli anni, dalla Cina ad Israele, abbracciando tutta l’Europa, straziata dall’incubo del secondo conflitto mondiale. Alcuni scatti esposti sono stati scattati proprio in Sicilia, dove Capa giunse nel 1943 al seguito delle truppe americane: essi documentano prima la festosa accoglienza degli statunitensi da parte del popolo siciliano, liberato dall’oppressione tedesca, poi la risalita delle truppe lungo lo Stivale, nel tentativo di liberare parte dell’Italia dall’occupazione. Un’ultima parte della mostra contiene inoltre ritratti di personaggi illustri e amici del fotografo, da Henri Cartier-Bresson ad Henri Matisse, da Faulkner ad Hemingway, da Picasso a Capote.

Lo sguardo di Capa sulla guerra è uno sguardo penetrante e personale, proprio quello di chi quei campi di battaglia li ha calpestati quotidianamente, fino a trovarvi anche la morte. L’esperienza che questi scatti raccontano è l’orrore dello scontro e della tragedia, tanto quanto la gioia e la festa per la fine dell’oppressione, la vita vera e quotidiana per come si svolge nei territori di guerra, oggi come allora. Il tentativo di Capa di entrare all’interno di eventi che avrebbe potuto altrimenti raccontare con freddezza chirurgica, permette al visitatore della di fare davvero un’esperienza, non solo estetica ma umana, entrando a contatto con una realtà che non avrebbe mai potuto capire se non fosse stata documentata – anzi raccontata, proprio come si racconta una parte di vita vissuta – da questa grande personalità del novecento.

La mostra in cinque brani:

  1. The Flash Failures (Let the Sunshine in) – Galt McDermont
  2. Volounteers – Jefferson Airplane
  3. Sunday Bloody Sunday – U2
  4. C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones – Gianni Morandi
  5. Star Spangled Banner (Live at Woodstock) – Jimi Hendrix