In viaggio con Rock and More: a Milano per il MI AMI

La Pasqua ormai è alle spalle e si avvicina la stagione preferita per noi di Rock and More…quella dei festival estivi! Ecco quindi il primo di una serie di speciali dedicati a chi, con l’occasione di ascoltare della buona musica, approfitta per visitare una nuova città. Abbiamo ovviamente deciso di partire da casa nostra e quindi da Milano e dal suo MI AMI.

Intanto diciamo che in attesa degli ultimi nomi che completeranno il cartellone del MI AMI 2018, sono già disponibili in prevendita i ticket e gli abbonamenti per il festival che si svolgerrà il 25 e 26 maggio e anche quest’anno si preannuncia molto interessante.

In primo luogo per la reunion dei Prozac+ che festeggeranno sul palco del Magnolia il 20° compleanno della loro Acido Acida e poi per le uniche date estive di Ex Otago e Tre Allegri Ragazzi Morti, band che a Milano sono di casa, come testimoniano i numerosi sold out all’attivo per entrambe.
Ma i nomi interessanti non mancano, da Francesca Michielin (forse uno dei nomi meno indie transitati dal MI AMI) a Willie Peyote, da Galeffi ai Selton, passando per Giorginess, Colapesce e Maria Antonietta, fresca di uscita con il suo album Deluderti.

L’occasione quindi è ghiotta non solo per i residenti a Milano e zone limitrofe, ma anche per chi, come ormai capita da anni, volesse venire anche dal resto d’Italia a vivere questa 2 giorni di musica diventata un classico dell’estate essendo giunta ormai alla sua 14° edizione.

Per loro (e per tutti gli “autoctoni” distratti) abbiamo quindi pensato a qualche consiglio su cosa vedere durante le giornate milanesi in attesa dell’inizio degli spettacolo.

Centro storico

Se parli di Milano non puoi non parlare del Duomo. Iniziata nel 1300, ad oggi è ancora oggetto di lavori tanto che in milanese si dice “lungo come la fabbrica del Duomo” per indicare qualcosa di interminabile. L’immagine imponente che regala uscendo dalla fermata della Metro (Linea 1 e 3), è sicuramente uno spettacolo da non perdere. Se avete tempo e voglia è possibile salire (a piedi o in ascensore) per ammirare più da vicino le guglie e la celebre Madunina che rappresenta Santa Maria Nascente a cui è intitolata la Basilica.

Ma piazza del Duomo regala altri elementi di interesse: il monumento equestre a Vittorio Emanuele II al centro della piazza e l’omonima Galleria al cui interno è possibile vedere un mosaico a pavimento rappresentante un toro (simbolo appunto della città reale di Torino). Si dice che fare un giro completo poggiando solo con il tallone sugli attributi dell’animale porti fortuna. Sarà vero? Non si sa, ma la credenza ha riscosso così tanto successo che nel 2017 il mosaico è stato oggetto di restauri proprio…là.

Attraversando la Galleria si sbuca in Piazza della Scala dove oltre al Monumento a Leonardo da Vinci è possibile vedere Palazzo Marino, sede del comune, e il celebre Teatro alla Scala appunto. Se il tempo a vostra disposizione lo permette con una piccola deviazione poterete fare uno spuntino con uno dei celebri panzerotti di Luini, una vera istituzione della città: ci sarà coda, ma varrà l’attesa.

Di fronte alla Galleria, dall’altra parte della piazza, troviamo invece palazzo Reale. Sede in passato del governo della città, è ad oggi spazio adibito a mostre d’arte ed eventi culturali in genere. Subito accanto invece troviamo il palazzo dell’Arengario, dove è possibile visitare il Museo del Novecento, tra le opere anche Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo.

Se avete voglia di camminare (ma potete anche prendere la metro linea 1), lasciandovi piazza Duomo alle spalle è possibile raggiungere il Castello Sforzesco che deve il suo nome alla famiglia Sforza appunto che su una precedente fortezza dei Visconti eresse la costruzione che ad oggi vediamo, sebbene testimone di numerose distruzioni e restauri. All’interno del Castello sono presenti diversi musei tra i quali il Pietà Rondanini – Michelangelo.

Alle spalle del castello si sviluppa Parco Sempione, delimitato da un lato dallo spazio espositivo della Triennale e dall’altro dall’Arena Civica Gianni Brera. Dalla parte opposta rispetto al castello il parco si apre invece su Piazza Sempione, riconoscibile dall’Arco della Pace di epoca napoleonica.

Porta Venezia

Raggiungibile facilemente dal centro storico con una breve passeggiata o in poche fermare di Metro (Linea 1) i bastioni di porta Venezia vi danno l’accesso ad un’altra serie di punti di interesse, a cominciare dallo Spazio Oberdan, sede della Fondazione Cineteca Italiana. Al suo interno oltre al MIC (Museo Interattivo del Cinema), una biblioteca, l’archivio storico e spazi espositivi.

Ma quello che salta subito all’occhio sono i Giardini Pubblici Indro Montanelli. Di origine settecentesca, sono un autentico polmone verde, sede durante la bella stagione di numerose iniziative. Al loro interno si trova il Museo di Storia Naturale, con ricostruzioni del percorso evolutivo e diorami di vari ambienti, e il Planetario Hoepli con un ricco programma di attività di osservazione guidata del cielo, assolutamente consigliato.

Dalla parte opposta del parco troviamo invece Palazzo Dugnani: utilizzato ad oggi come spazio per eventi è stato la storica dimora di importanti famiglie milanesi come i Casati che commissionarono gli affreschi del Tiepolo che è tuttora possibile vedere.

Per gli amanti dell’arte del ‘900 e oltre invece dal lato esterno del Parco è possibile accedere al PAC (Padiglione d’Arte Contemporanea) e alla GAM (Galleria dArte Moderna).

Navigli

Famosi soprattutto per la movida notturna grazie ai numerosi locali che ne affollano le vie, la zona dei navigli è una perfetta rappresentazione delle molteplici facce di Milano e non solo perché la varietà di locali permette di imbattersi sia in giovani universitari che in facoltosi businessman.

La Darsena è un’importante testimonianza della storia di Milano, quando il commercio si faceva nei mercati e non tramite transazioni virtuali. Era infatti il porto dove arrivavano e partivano le merci e gli approvvigionamenti per la città tramite l’ambizioso progetto leonardesco dei Navigli: un sistema di canali che, recuperando in parte condotte già esistenti, mettesse in collegamento Milano con la rete fluviale circostante (Ticino, Lambro, Seveso, Olona) e quindi con le vicine città, Como in primis.

La Darsena è stata completamente rinnovata in occasione di Expo 2015 ed è ad oggi un mercato coperto dove passeggiare e mangiare qualcosa in attesa di spostarsi nei locali per la serata. Il connubio tra modernità e storia è dato poi dall’adiacente struttura di Porta Ticinese, di stile neoclassico ricordo dell’età napoleonica.

Lasciandoci la Porta alle spalle e procedendo per corso di porta Ticinese si arriva alle Colonne di San Lorenzo, altro punto di aggregazione notturna di più e meno giovani. Le colonne sono un’antica rovina romana e prendono il nome dalla Basilica San Lorenzo Maggiore posta alle proprie spalle.

In attesa dei lavori della Linea 4 la zona dei navigli è scarsamente servita dalla Metro, la fermata più vicina è Porta Genova (Linea 2): può essere l’occasione giusta per utilizzare uno degli storici tram di Milano.

Sant’Ambrogio

Facilmente raggiungibile in Metro (Linea 2) è invece il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica, dove sono conservati tra gli altri i prototipi ed i progetti di alcune invenzioni di Leonardo da Vinci al quale il museo è intitolato.

Poco distante troviamo la Basilica di Sant’Ambrogio, dedicata al patrono della città. Classico esempio di romanico lombardo, conserva le spoglie del santo, primo arcivescovo di Milano. Accanto alla basilica sono situati gli edifici dell’importante Università Cattolica del Sacro Cuore i cui chiostri sono di fattura bramantesca.

Camminando per una decina di minuti è possibile raggiungere un’altra chiesa, quella di Santa Maria delle Grazie. Il complesso comprende, oltre la chiesa, anche il convento dove è possibile ammirare la Sacrestia del Bramante al cui interno è esposto il Codice Atlantico di Leonardo. Ma il pezzo forte rimane Il Cenacolo, celeberrima opera vinciana realizzata sulla parete del refettorio.

Da sempre studiata dal punto di vista simbolico oltre che da quello artistico, a seguito del best seller Il Codice da Vinci il numero dei visitatori dell’opera è aumentato esponenzialmente. Questo, unito all’opportuna gestione dei flussi di persone per la corretta conservazione dell’opera, ha reso i tempi di attesa per le visite molto lunghi. Non sperate quindi di poter vedere il capolavoro di Leonardo senza prenotazione, rimarreste sicuramente delusi.

Quadrilatero della Moda

Il Duomo, Leonardo, la vita notturna, manca solo la moda se, come cantano i TARM, Milano è la capital ben vestida.

Lasciandovi alle spalle piazza della Scala entrerete in via Manzoni dove in corrispondenza dalla casa dell’autore milanese de I Promessi Sposi troverete il museo a lui dedicato e più avanti il Museo Poldi Pezzoli dedicato alla pittura fiamminga.

Questa è la prima delle 4 vie del quadrilatero, potete percorrerla fino ad arrivare in vista degli Archi di Porta Nuova e poi svoltare in via della Spiga. Qui avete due possibilità: ignorare le traverse e concentrarvi sui negozi presenti fino a sbucare su corso Venezia, oppure perdervi nei meandri dello shopping milanese alla ricerca dalla boutique che più vi aggrada.

Qualunque sia la vostra scelta, se volete chiudere il Quadrilatero dovrete comunque tornare su corso Venezia e proseguire fino a raggiungere piazza san Babila. Da qui imboccate per un breve tratto corso Matteotti ma solo fino a raggiungere via Montenapoleone, l’ultimo lato della nostra figura.

Lungo la strada troverete un marchio storico milanese, la Pasticceria Cova, ritrovo già in epoca risorgimentale delle figure di spicco del pensiero e dell’impegno cittadino. Da allora i prezzi sono decisamente cambiati, ma la qualità è paragonabile a quella dell’alta moda delle firme circostanti.

Si chiude tornando su via Manzoni all’altezza della fermata della Metro Montenapoleone (Linea 3) da dove potrete raggiungere facilmente la vostra prossima destinazione.

Chiaramente Milano non è tutta qua: c’è il Cimitero Monumentale, la Pinacoteca di Brera e il quartiere San Siro con lo stadio, l’ippodromo e la celebre montagnetta…e potremmo andare ancora avanti. È altrettanto chiaro che in due giorni non potrete fare tutto, ma sicuramente potete partire da uno o più di questi percorsi per spaziare secondo il vostro gusto personale e scoprire che “Tutt el mond a l’è paes e semm d’accord…ma Milan l’è on gran Milan” (Tutto il mondo è paese e siamo d’accordo…ma Milano è una gran Milano).