“Io Dalì”: la vita segreta dell’artista in mostra al PAN di Napoli

Molte sono state le mostre che hanno permesso al pubblico italiano di godere delle opere di Dalì, uno dei personaggi più eccentrici e se volete più intriganti del ventesimo secolo, ma la mostra che lo vede protagonista al Palazzo delle Arti di Napoli è qualcosa di più di una semplice personale: è un racconto. Inaugurata il 1 marzo ed aperta fino al 10 giugno, l’esposizione, curata da Laura Bartolomé e Lucia Moni per la Fondaciò Gala-Salvador Dalì di Figueres, è un vero e proprio tuffo nella vita segreta dell’artista catalano.

L’obiettivo delle curatrici è stato soprattutto quello di mostrare al pubblico un Dalì che non aveva mai visto, portandolo alla scoperta di quelle caratteristiche che ne hanno fatto uno straordinario interprete della modernità con uno sguardo pregnante sull’epoca contemporanea. In particolare ciò che emerge è proprio la volontà di costruire il proprio personaggio pubblico secondo i dettami dell’estetica astrattista che lui stesso aveva contribuito a stabilire. In effetti non si tratta solo di una mera apparenza, bensì di un vero e proprio modo di leggere la propria personalità e vivere se stesso in totale coerenza con la propria arte: in maniera innovativa, sfacciata, visionaria.

L’intento di “raccontare Dalì dall’interno” è visibile in tutte le opere, i video, le riviste vintage, le fotografie che arricchiscono la mostra: dall’Autoritratto con collo raffaellesco del 1921 ai disegni realizzati per l’autobiografia pubblicata a New York quando l’artista aveva solo 38 anni, dall’eloquente titolo La mia vita segreta. La mostra vanta inoltre una sezione fotografica, in cui sono presenti i celebri scatti di Philippe Halsman in cui l’artista catalano fa dei suoi baffi il vero soggetto della fotografia. I baffi di Dalì sono un simbolo del suo status di artista poliedrico e un po’ incomprensibile, uno dei tanti modi che aveva individuato per rendersi riconoscibile dal pubblico – non solo dal pubblico di addetti ai lavori, ma soprattutto da un pubblico che venerava più il suo carisma che i suoi quadri. “Io, Dalì” si propone di indagare proprio questo aspetto della vita segreta del pittore, il processo di costruzione di un personaggio che era destinato restare nell’immaginario collettivo.

L’idea in base alla quale ho cercato di selezionare i brani è stata proprio quella attorno a cui orbita l’intera mostra: il successo nel costruire la propria immagine pubblica facendo di se stessi delle vere icone spinge gli artisti più carismatici a vivere secondo l’estetica del mondo a cui hanno dato vita, cercando una coerenza difficile da mantenere tra gli eccessi del loro apparire e la loro vita intima.

La mostra in cinque brani:

  1. Vogue – Madonna
  2. Applause – Lady Gaga
  3. Purple Rain – Prince
  4. Personal Jesus – Depeche Mode
  5. The Beautiful People – Marilyn Manson