“Frank Horvat: storia di un fotografo” retrospettiva fotografica aperta a Torino

Dal 28 febbraio al 20 maggio è possibile visitare presso la Sala Chiablese dei Musei Reali di Torino la mostra “Frank Horvat. Storia di un fotografo”: un’intensa e complessa retrospettiva sulla carriera di Frank Horvat.

Frank Horvat è un fotografo italiano nato nel 1928 ad Abbazia, cittadina allora italiana passata poi sotto il territorio croato. La sua vena poliedrica lo ha portato ad esplorare infiniti scenari in settant’anni trascorsi  nel mondo della fotografia: dai servizi di moda per Elle, Vogue e molti altri brand che lo hanno reso celebre, agli scatti in giro per il mondo come freelance. Horvat ha sempre dimostrato una sensibilità nell’osservare qualsiasi oggetto. Il suo sguardo obliquo sulla realtà che pone l’osservatore in una posizione di distacco, ma allo stesso tempo scopre degli angoli segreti dei soggetti ritratti. I soggetti di Horvat non solo catturano l’attenzione, trascinando chi guarda quasi all’interno dell’inquadratura, creano con lui una quasi intimità. Ogni inquadratura è calibrata, ogni simmetria è perfetta come quella di un diamante, ogni istante catturato è perfetto, anche nella sua casualità.

Alla monografica di Torino, curata dallo stesso Horvat, potrete vedere esposti oltre duecento scatti dell’artista. L’obiettivo del curatore era creare un allestimento capace di guidare il visitatore attraverso il suo percorso non solo professionale, ma anche di vita, facendogli individuare le chiavi di lettura principali all’interno della sua vasta e variegata produzione.

Per rendere l’esperienza ancora più unica, Frank Hovrat ha anche messo a disposizione la sua collezione personale, costituita da 31 fotografie dei grandi maestri che lo hanno ispirato nella sua carriera e con i quali ha instaurato un confronto costruttivo e stimolante. Alla mostra si potranno ammirare quindi anche scatti di Henri Cartier-Bresson, Robert Doisneau, Helmuth Newton e Sebastiao Salgado.

Un viaggio nel mondo interiore di Horvat può essere un’esperienza familiare quanto estraniante. Dal suo sguardo lucido ed eloquente, dalla sua capacità di racchiudere in un’quadratura una storia possiamo imparare, sentirci accolti, o sentirci del tutto respinti e incapaci di comprensione. La mostra di Torino potrebbe essere una passeggiata nel parco o una passeggiata nel deserto: in entrambi i casi questa breve playlist vi potrà fare compagnia. Cercare di racchiudere in cinque brani l’essenza del lavoro di Horvat è impossibile; possibile è invece rubare delle sensazioni e cercare di trovarle nella musica.

La mostra in cinque canzoni:

  1. Subterranean Homesick Alien – Radiohead
  2. Wildflowers – Nicolas Jaar
  3. Strangers – The Kinks
  4. Where are we now? – David Bowie
  5. Signora Aquilone – De Gregori