#E’TUTTACOLPADIBRUNORI


Come mai questo titolo e soprattutto questo hashtag? Semplice, è stato lo stesso Dario Brunori a proporlo il 20 marzo durante il suo concerto al Teatro Morlacchi di Perugia. Ma andiamo per gradi.

Lo spettacolo è iniziato più o meno in orario, preceduto dalla voce del titolare della Brunori Sas a mo’ di annunciatore che invita a mettere al massimo del volume i celluari, fare foto con il flash che verranno sicuramente sfocate e altre contraddizioni. Già dai primi minuti suscita grandi risate, preannunciando uno spettacolo esilarante.

Il cantautore apre il live con “Fra milioni di stelle”, seduto con la sua chitarra e dietro di lui un’orchestra niente male. Durante il concerto si alternano canzoni e monologhi. Quest’ultimi mettono in risalto la sua capacità di stare sul palco e di intrattenere il pubblico, il quale probabilmente si aspettava un artista più timido e invece si è ritrovato un vero cabarettista, capace di farti stare piegato dal ridere per due ore di seguito. I monologhi hanno temi intimi e autobiografici, ricorrenti anche nelle sue canzoni, come la nostalgia del passato, della sua infanzia e adolescenza a Cosenza.

Non manca un momento di pura commozione: introducendo “Bruno mio dove sei”, canzone dedicata al padre purtroppo morto, Brunori racconta come è nato questo brano e i sentimenti provati nello scriverlo. Ammette che questo triste evento lo ha “svegliato dal sonno” di inattività di quel periodo, per arrivare poi a capire davvero cosa volesse fare del suo futuro.

Ma veniamo al motivo del mio titolo. Durante uno dei monologhi il musicista spiega che lui ha un grande difetto, quello di sentirsi in colpa per tutto! E dato che vuole evitare che anche gli altri provino lo stesso preferisce che diano la colpa a lui di tutto. Quindi ogni spettatore nei giorni successivi al concerto qualsiasi cosa succedesse, anche la più piccola, era autorizzato a dare la colpa a Brunori. E via di hashtag sotto le foto e sui social, tanto #ètuttacolpadibrunori.

Per quanto mi riguarda, l’unica colpa di Dario è stata farmi venire i mal di pancia dalle risate e qualche lacrima.

Marika T.