Intervista a Il Pan del Diavolo

Ormai da un mese a questa parte Il Pan del Diavolo sta girando per tutta l’Italia con il tour di Supereroi.  Dopo due anni di stop dalle scena eravamo super curiosi di rincontrare il duo e fargli qualche domanda… Ecco cosa ci siamo detti

Come ci si sente a essere tornati dopo una lunga pausa?
Alessandro: Ci si sente davvero bene. Aspettavo questo momento da quando abbiamo iniziato a registrare il disco. Ho elaborato tutto per bene in modo da essere pronto a portare le nuove canzoni su un palcoscenico.

Perché questo disco si intitola “Supereroi”?
A: Quello che dovremmo ricordarci è che il titolo di un disco non è come il titolo di un libro che ne svela la trama. Bisogna ricordarsi che un album andrebbe ascoltato. A seconda del tipo di ascolto che fai avrai diverse sensazioni e interpretazioni. Forse se non si fosse chiamato così si sarebbe chiamato “Un lampo nel buio”.

Le collaborazioni presenti nel disco consolidano il rapporto con la Tempesta.
A: Ci tenevo molto a collaborare con i TARM, perché sono amici, compagni. Era il momento perfetto per suggellare questo rapporto. Abbiamo unito musicisti che a primo impatto non c’entrano niente, ma grazie al modo di vivere la musica uguale hanno portato un ottimo risultato.

Sempre a proposito di collaborazioni questo disco è stato prodotto da Piero Pelù, vi piacerebbe che questa collaborazione vada avanti?
Gianluca: Forse suoneremo ancora insieme e sicuramente questa collaborazione andrà avanti. Piero ha contribuito a rendere i pezzi più completi. Lui ha valorizzato il nostro lavoro, creando delle armonie e perfezionandolo.

Vi piacerebbe, come già avete fatto in passato, portare musica strumentale sul palco?
G: Per ora abbiamo anche qualcosa da dire , ma non escludiamo di tornare a portare musica strumentale sul palco.

Il vostro suono è cambiato, sembra più curato ma meno veloce e “forsennato”. E’ dipeso dalla vostra crescita?
G: Secondo me questo è il nostro disco più diretto e potente, ha i bpm più veloci e sparati in faccia. Supereroi ha una potenza diversa e alcuni pezzi suonati dal vivo sono davvero potenti.

Avete deciso di “vestirvi” da aviatori per presentare il disco. Come mai questa scelta?
G: Ho sempre sognato di pilotare un aereo , la location dell’aeroporto era perfetta e grazie a Simoncioni siamo riusciti a realizzare questo sogno che avevamo.

Chi vi ha ha aiutato con la scelta del look?
G: Ci abbiamo pensato da soli, dopotutto rispecchia il nostro look di tutti i giorni.

Vi piacerebbe tornare all’estero?
A: Per ora pensiamo al tour e al tour estivo.

Come combattete l’ansia?
A: Io mangio lo zenzero…

Cosa vi rende orgogliosi di questo disco?
A: Come accennavo prima siamo riusciti ad allineare musicisti , persone che hanno la stessa idea sulla musica e che la musica stessa non vada mai svenduta.

Cosa vorreste dire su questo disco che nessuno vi ha mai chiesto?
A: Chi non sono i supereroi?

Intervista di Annie Dima

Gallery fotografica a cura di © Amanda Sirtori – all rights reserved. Foto scattate al Serraglio di Milano.