HINDS – Leave Me Alone

ETICHETTA | Lucky Number

GENERE | Garage rock, Indie rock, Lo-fi

ANNO | 2016

Nascono nel 2011 a Madrid con il nome Deers, cambiato poi in Hinds a causa di un’azione legale di una band dal nome simile (The Dears). Chi sono le Hinds? Sono quattro ragazze spagnole che fanno buona musica. Hanno aperto band come i Black Lips, The Libertines, The Vaccines e ricevuto recensioni positivissime su Pitchfork e DIY, per esempio.

L’8 gennaio, è uscito il loro primo album, Leave Me Alone. Sono dodici tracce di pura femminilità pop. La loro musica ha influenze anni Sessanta e Settanta, che verte al lo-fi e al garage pop e garage rock.

L’album parte con Garden, che porta subito la mente ad anni passati con una chitarra ed un basso molto presenti e delle voci che ricordano Nico ed i Velvet Underground. Con questo brano capiamo subito quale è lo stile della band e come sarà il resto dell’album, che non abbandona mai il lo-fi. Si passa poi a Fat Calmed Kiddos, brano che parte diversamente dal primo, un suono diverso, più psichedelico, meno armonico rispetto al primo con una doppia voce femminile che lottano tra di loro per predominare una sull’altra. Warts cambia ancora musicalità, diventando improvvisamente indie rock e dal ritmo totalmente moderno. Non so voi, ma io riconosco i The Vaccines. Segue poi Easy, che mischia garage rock e indie, sempre lo-fi mi raccomando. Tocca poi all’unico brano con titolo spagnolo, Castigadas En El Granero, con un testo molto divertente, che racconta dei misfatti di ragazzine e di punizioni nel granaio. Un brano in cui qualsiasi riot girl si può identificare.

Dopo tanta ribellione, passiamo a Solar Gap, che calma subito tutta l’agitazione del brano precedente con un’intera traccia strumentale così Seventies, così bella. Chili Town riporta la voce alle ragazze, ma rimaniamo negli anni Settanta e parliamo di ragazzi non proprio perbene. Bamboo non si discosta molto dal brano precedente né musicalmente parlando né per il testo. San Diego, invece, prende una piega diversa, riportandoci al presente con un garage rock-indie rock dalle voci pop e dalla base lo-fi. La voglia di ballare che ti mette la traccia è irresistibile. Ci calmiamo appena finisce, perché And I Will Send You Flowers Back non lascia spazio ai passi di danza, piuttosto a fazzoletti e maledizioni voodoo contro quel maledetto ragazzo che fa soffrire. I’ll Be Your Man è un altro lento malinconico, che ogni ragazza ascolterà nelle giornate no, ma poi passerà ogni tristezza quando partirà il brano seguente, Walking Home, che non permette a nessuno di rimanere fermi e silenziosi nella sedia.

Un album irresistibile per questa band praticamente nuova nel panorama generale della musica indie e garage rock. Consiglio vivamente di ascoltarlo a maschi e femmine, nessuno escluso.

Per me il brano che rappresenta al meglio l’album è Bamboo.

Carmen Mc Intosh