Intervista a Caravaggio, elettronica dall’animo rock

È uscito lo scorso 28 ottobre Le cose che abbiamo amato davvero l’ultimo singolo di Caravaggio il nuovo progetto artistico di Andrea Gregori, già ex-voce dei Godiva, rock band di buon successo nei primi 2000.

Il nuovo percorso solista come Caravaggio nasce nel 2018 e segna un deciso cambiamento rispetto alle sonorità del passato di Andrea che però non rinnega il suo passato rock.

Lo abbiamo quindi intervistato per farci raccontare qualcosa di più su questa sua nuova avventura.

Hai avuto una lunga carriera con i Godiva, una band rock. Qual è stata l’evoluzione che ti ha portato al tuo genere attuale?
Fino ai 30 anni mi sono nutrito prevalentemente di grunge, di punk, di hard rock anni 70 e di cantautorato italiano. Poi ho vissuto una nuova infatuazione, quella per l’elettronica. La svolta è arrivata quando ho iniziato a lavorare come DJ, un po’ per curiosità, un po’ per necessità. Questo mi ha permesso di scoprire un universo di suoni completamente nuovo per me. Credo che Caravaggio sia la somma di tutte queste passioni musicali.

Qual è la difficoltà, o quantomeno la differenza, maggiore che hai trovato nel passare da suonare con una band rispetto a un progetto solista?
La band è una famiglia presso cui puoi trovare protezione e supporto. I Godiva sono stati una palestra insostituibile per me, un percorso di studi ed in fine una laurea in rapporti umani. Dopo 10 anni insieme a loro ho però sentito la necessità di sperimentare ed ho scelto di proseguire da solo l’esplorazione di nuovi territori. È stato fisiologico, la cosa giusta da fare. Oggi godo di una serenità e di una libertà di espressione che prima non conoscevo.

Si sentono tante influenze nella tua musica, chi ti ha influenzato maggiormente degli autori del passato e in cosa? e tra i contemporanei invece?
Sono talmente tanti i miei riferimenti che non basterebbe un numero intero della webzine per elencarli tutti. Quello che posso dire è che cerco sempre di mantenere lo spirito delle cose che mi hanno influenzato. In ogni cosa che faccio ci deve essere l’energia primordiale del rock, la profondità dei testi dei grandi cantautori italiani ma anche un rimando all’arte e al cinema. Tra le cose uscite negli ultimi anni trovo geniali i testi di Calcutta e molto interessante l’estetica di Achille Lauro. Mi piacciono molto lo stile di Cosmo e l’energia di Salmo.

Immagino ci sia un grande lavoro in studio dietro i tuoi brani, li immagini già così quando li scrivi? qual è il processo creativo?
Nasce tutto contemporaneamente, musica testo ed arrangiamento e ogni cosa influenza l’altra. Qualche volta mi piace collaborare con amici musicisti e producer. Colgo loccasione per ringraziare Pino Saracini, uno dei più grandi bassisti d’Italia, che ha arrangiato con me l’ultimo singolo. Insieme siamo arrivati ad un risultato davvero minimale ed elegante, di cui vado orgoglioso.

Il tuo nome d’arte è Caravaggio, hai scritto un brano che si intitola Gli Impressionisti e anche in Le cose che abbiamo amato davvero c’è un riferimento a Bosch, qual è il tuo rapporto con l’arte in generale e con la pittura in particolare?
Amo le biografie dei grandi pittori, andandole a leggere mi sono accorto che la maggior parte di loro viveva un’esistenza punk! Erano le vere rock star del passato. C’è molta affinità tra la musica e la pittura. Entrambe le discipline cercano di toccare le emozioni, una attraverso l’ascolto e l’altra passando per la vista ma sono fondamentalmente la stessa cosa.

Ho letto in altre interviste che il nome Caravaggio nasconde una “missione” affidatati in sogno dal pittore, è un’identità provvisoria quindi o destinata a durare?
Purtroppo ogni cosa è destinata a finire, l’impermanenza è insita in ogni aspetto dell’esistenza. Non ho idea di dove possa condurmi questo percorso, per il momento posso dire che Caravaggio è, musicalmente parlando, la cosa migliore che abbia mai fatto.

Compatibilmente con la situazione attuale, quali sono i progetti futuri di Caravaggio?
Ho in cantiere un nuovo singolo che uscirà a febbraio e un disco ad aprile, quest’ultimo raccoglierà tutte le canzoni pubblicate fino ad oggi più un inedito. Spero di tornare a suonare dal vivo il prima possibile.

sech