L’appuntamento con il Filagosto Festival è segnato sempre con grande anticipo sulla mia agenda (concerti). Il primo agosto sul palco di Filago arriva il sole della Sicilia, a dispetto del tempo quasi invernale. I DiMartino sono il piatto principale della serata, con le loro melodie agrodolci riempiono un’ora e mezza di set e conquistano il pubblico.

Canzoni con il cuore in mano, il loro e il nostro. Da “Maledetto autunno” a “Non siamo gli alberi“, passando per i grandi affreschi paesaggistici di “Da cielo a cielo” e “L’isola che c’è“, fino ad arrivare a “La vita nuova“, un quadro dalla precisione fiamminga in cui Antonio racconta le scene del rientro a casa da un diverso tipo di emigrazione. Un’ottima esibizione per il trio palermitano.

Ad aprire la serata gli esordienti Pinguini Tattici Nucleari, sin dal nome si può intuire l’attitudine dissacrante del combo. Ascoltandone i pezzi si capisce che il pop è la via migliore, giusta attitudine, irriverenti quanto basta. Si sente che hanno assorbito la lezione de Lo Stato Sociale. Altro giovanotto a calcare il palco è Lucio Corsi, toscanaccio dalla parlantina svelta e dal cantautorato sghembo. Per l’occasione accompagnato da organo e batteria, si esibisce sfoderando le sue piccole perle come “Le api” e “Altalena Boy“.

Amanda

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