ESPAÑA CIRCO ESTE @ Isolon Festival

“Esta es la revoluciòn de los España Circo Este”: quale apertura più incisiva per l’Isolon Festival? A Chiuppano (VI) il 23 luglio è partito ufficialmente il must musicale dell’Altovicentino, la manifestazione che prende vita lungo le coste del fiume Astico, risvegliando gli animi delle giovani generazioni (e non solo).

Ma per risvegliare un popolo,  o un qualche centinaio di persone, c’è bisogno di una rivoluzione. Il compito è stato dunque affidato agli España Circo Este, quartetto italo-argentino de La Tempesta Dischi, che capitanati dall’irrefrenabile frontman Marcelo Ece hanno inneggiato alla “revolucion de l’amor”. Lo spettacolo ai tempi dell’antica Roma verrebbe ricordato come “musicam et circenses”.  Difatti, al di là del vortice musicale dalle sonorità balcaniche e argentine, il combo è riuscito a creare un immediato rapporto con il pubblico, particolarmente caloroso, intervallando ogni brano con divertenti siparietti.

La band può fare vanto di una scaletta forte e compatta, che nonostante le sonorità ripetitive non stanca o annoia. Si sono susseguiti i pezzi più celebri, la già citata “La Revolucion de l’ amor” e “Camilita”, che hanno scatenato in un’incessante danza i giovani vicentini. Lo show si è concluso con un particolare bis, iniziato con “L’italiano” di Cutugno e seguito dall’atteso “Bucatesta”, che oltre a far impazzire gli spettatori ha fatto impazzire il cielo:  “è come stare in mezzo a una tempesta” (ipse dixit).

Gli España Circo Este sono un gruppo goliardico, composto da buoni musicisti che fanno del “tango-punk” il loro punto di forza e la loro peculiarità, ma nascondono anche un’anima rivoluzionaria. Non sono mancati riferimenti sociali e politici, con i quali il cantante Marcelo ha auspicato veramente ad una rivoluzione piena di amore, atteggiandosi ludicamente quasi da un nuovo Che del XXI secolo (viste le sue origini argentine) giunto in Italia per salvarci dal malaffare.

Sicuramente il tango punk non attirerà la maggior parte di voi, probabilmente qualcuno non andrebbe neanche ad un loro concerto, ma ti assicuro, “hermano” che tornerai a casa felice, danzante e canticchiando ancora “Il Bucatesta”.

Lorenzo Gecchelin

Immagine di copertina a cura di © Lorenzo Gecchelin – all rights reserved.