COSMO E LA SUA TERZA ESTATE DELL’AMORE

La Terza Estate dell’Amore, il quarto album di Cosmo, arriva dopo un’attesa di 3 anni che sembra ancora più lunga, se pensiamo a questo ultimo anno di pandemia.

Nonostante i luoghi di aggregazione siano ancora chiusi agli eventi, lo spirito intrinseco di questa nuova pubblicazione di Marco Jacopo Bianchi è, senz’altro, quello di un dancefloor che, rispetto a Cosmotronic, si è evoluto col tempo e si è adattato ad uno spirito più libero di chi ascolta e balla i suoi pezzi.

Ma perché proprio la terza estate? E non la seconda? O addirittura la prima?

Non la prima, perché appartiene al movimento hippie degli anni 70 e non la seconda, che è dei rave di fine anni 80.
E quindi, non può che essere questa la terza estate, spontaneamente assegnata allo stesso Cosmo ad un mese preciso dall’equinozio della prossima stagione.

L’album, pubblicato a mezzanotte del 21 maggio 2021 in diretta su Youtube, si è palesato in luoghi simbolo di Roma e Milano attraverso installazioni di impianti audio che suonavano a sorpresa le nuove tracce in location insolite quali parchi cittadini o case abbandonate. Ma anche luoghi di aggregazione culturale ben conosciuti, come il MONK e Le Mura (Roma), o il  Circolo Magnolia e il Tempio Del Futuro Perduto (Milano), fino ad arrivare al Forum di Assago.

Proprio al Forum, in sinergia con il movimento Bauli In Piazza – We Make Events Italia, sono stati esposti i bauli simbolo dei lavoratori degli eventi, per far sì che la musica sia simbolo di rottura di un silenzio durato troppo a lungo.

12 tracce mescolate tra loro della durata totale di un’ora e zero secondi, una precisione quasi chirurgica!

Il tutto si snoda tra atmosfere electro-sensuali che inducono ad un ballo libero senza regole, come Puccy Bom e Fuori che mescolano ritmi tribali a loop psichedelici che ti guidano come sulla linea tratteggiata della corsia di un’autostrada.

La Musica Illegale, portabandiera dell’album, è una denuncia aperta allo stato di standby attuale degli eventi musicali.

I provvedimenti antiCovid, come dice lo stesso Cosmo, “hanno fatto a pezzi quelli che erano gli ultimi rimasugli di vita sociale, riducendola ai suoi minimi storici” e questo è intollerabile per artisti del suo calibro che trainano un movimento culturale fatto di libertà, giustizia sociale ed ecologica, e sogni da realizzare.

Anche Antipop si presenta come un pezzo dallo ‘sguardo’ piuttosto incazzato, che deride i meccanismi dell’industria musicale ancora fatta di regolette per poter raggiungere le vette delle classifiche.

E in questo Cosmo non si è mai trattenuto, anzi! Insieme al team di Ivreatronic, ha sempre seguito il suo istinto senza mai costruire qualcosa di confezionato e scontato.

D’altronde in questo album ci troviamo le sue riflessioni, a volte cantate in stile Lucio Battisti, con sonorità talvolta ambient, talvolta intrise di acid house anni 90 che quasi ci eravamo scordati.

Persino la copertina giallo fluo ci dona la sensazione di ricevere lo stesso flusso di energia, riportandoci a quei tempi in cui si ballava in pista senza regole e, diciamolo senza vergogna, anche sotto l’effetto di qualche sostanza sintetica.

Ma qui, più che di sostanze, si tratta di nudismo come forma d’arte contemporanea in cui Cosmo, come allo Spring Attitude del 2019, si presenta utopicamente come mamma l’ha fatto.

La Cattedrale ci ricorda un po’ Sei La Mia Città e l’assolo di chitarra classica lo trasforma in una ballata romantica.

Gundala arriva, invece, come un viaggio onirico in una foresta tropicale, dove le parole, prima bofonchiate, attraversano poi l’effetto di un vocoder con sonorità lounge.

Se l’album in questo punto sembra prendersi una pausa, con Io Ballo vuole decisamente riprendere il ritmo risvegliando i sensi, distruggendo gli stereotipi e ridisegnando, come dice il testo, “la mappa di una nazione che scompare, crollano barriere, toccarsi, sudarsi addosso, sconosciute e sconosciuti”.

E poi arriva Vele Al Vento, l’epilogo danzereccio dell’album che rappresenta il nostro stato d’animo su una nave di suoni e parole in un’atmosfera mixata tra il chillout di Cafe del Mar e il clubbing dell’Amnesia ad Ibiza.

Infine, in chiusura troviamo Noi, un pezzo che stringe il suo pubblico in un abbraccio caloroso in attesa, ancora, di rivederci e vivere tutto dal vivo in un meltinpot di emozioni sfacciate.

Dopotutto, anche se ci vorrà ancora del tempo per tornare alla normalità, uno dei prossimi eventi che sicuramente vorremmo già segnare in calendario è proprio un live di Cosmo, l’evento ideale per poterci liberare da questa clausura forzata che ha atrofizzato i  nostri muscoli.

La Terza Estate dell’Amore è disponibile in due diversi formati: CD e Doppio LP (colorato giallo e magenta; colorato black; colorato verde).