SIAMO ANDATI IN DISCOTECA (PER IL DJSET DI APPARAT) E CI E’ PIACIUTO MOLTO!

apparat
Ve le ricordate le discoteche pre-pandemia?
(la domanda vale anche per chi è meno gggiovane e magari non vede una pista da ballo da molto più tempo!)
 
Lo scorso weekend siamo andati “in vita” per raccontarvi una serata come un’altra in un dance floor in centro a Milano, esattamente al Volt
 
Venerdì sera, non a caso, siamo capitati nel djset di Apparat. Potevamo perdercelo? Ovviamente no! 
 
È andata quindi così: 
 
Appuntamento ore 00.00 ……Già, nel 2022 l’ingresso in questi locali è a quest’ora (“ai miei tempi” era alle 22 toh massimo alle 23, ma questa è un’altra storia! ). 
 
Mentre fuori i ragazzi aspettano pazientemente in fila, noi entriamo subito perché siamo in lista, e sia chiaro, se non sei in lista a Milano in discoteca non entri manco se tuo cuggino fa il buttafuori (funzionava così anche prima, per intenderci, ma forse di questi tempi la selezione è più serrata). 
 
Il Volt non è, per fortuna nostra, uno dei locali più “pettinati” di Milano, anzi, se proprio vogliamo dirla tutta il target di persone è “normale”(grazie al cielo!).
 
Ovvero look sobrio, un po’ urban e per niente costruito, ma la cosa che mi ha colpito di più è stata la sana voglia di divertirsi senza essere dei “guastafeste”. 
 
Intendiamoci, essendo una dj, di gente selvaggia ne ho vista passare sotto le mie consolle ma questa sera ha proprio l’aria di essere una serata divertente e normale, perchè questa normalità in questi tempi ci manca molto.
 
Considerate che l’età media oscilla intorno ai 20-25 anni massimo, e io potrei essere la loro madre (!!!) e avere mille pregiudizi sui modi dei gggiovani di passare una serata. 
 
Ma qui niente finti frikkettoni, niente finti snob  che si “mascherano” per essere all’altezza di un ingresso. 
 
Al Volt ci si va per ballare, divertirsi e passare una bella serata, punto. 
 
 
 
Non vorrei annoiarvi parlandovi di restrizioni e rispetto delle regole, ma vi parlerò di musica e di libertà perché oggi ne abbiamo davvero bisogno!
 
Io ed Elisa, con me in questa serata e che ringrazio, sappiamo che sarà una serata lunga. Siamo reduci di ricordi di altri djset di Apparat, uno in particolare, quello allo SpringAttitude festival del 2015 che finí alle 6.30 del mattino.
 
La serata di venerdì al Volt è aperta da Ivory, dj e producer milanese che alterna deephouse alla techno con un soft touch che si presta molto bene a scaldare la serata e mantenerla viva fino a tarda notte. 
 
Sono le 2.40 quando appare l’uomo della serata: Sascha Ring aka Apparat
 
Sistema le sue chiavette nei Pioneer ed è pronto a partire col suo djset. 
 
La sua è una selezione di pezzi elettrohouse, per la maggior parte sconosciuti alla sottoscritta e impossibilitata a rintracciarli con Shazam essendo che al Volt la rete non prende manco a piangere, ma va bene.
 
Santo Shazam mi individua solo un paio di brani una volta uscite fuori, ovvero: Home soon di Jamesjamesjames, dj americano di base in Australia e poco conosciuto.
 
Stessa cosa per The Relaxed One di Dj Arthro, ma d’altronde non siamo in una sala di musica commerciale (e menomale, direi).
 
Per i fan di Apparat, non poteva mancare Bad Kingdom (Dj Koze Remix) all’interno del djset, che fa scaldare la pista ancora di più ma in un entusiasmo composto che sorprende anche Sascha abituato ad un pubblico italiano molto selvaggio, tant’è che almeno un paio di volte riduce il volume per vedere la reazione del pubblico.
 
 
Considerate che Sascha Ring a volte è molto severo con il suo audience durante le esibizioni live di Apparat, richiede assoluto silenzio per l’esecuzione dei suoi pezzi sul palco e mi ricordo benissimo quando a giugno 2019 alle OGR Officine Grandi Riparazioni a Torino interruppe il concerto finchè il pubblico (molto selvaggio in quell’occasione) non fece silenzio.
 
Ovviamente qui si tratta di un djset, e in queste occasioni Sascha è molto empatico con il pubblico, sebbene molto concentrato a regalarci mixaggi molto personalizzati, mai scontati, e osservare la sua tecnica di passaggio da una traccia all’altra è meraviglioso.
 
Riesco anche a strappargli un sorriso mostrandogli dal cellulare la locandina di MORE D4TA, il nome del tour che inizierà in primavera con Moderat, il ritorno tanto atteso in compagnia dei ragazzi Modeselektor e non mancheremo di raccontarvi il loro imminente album, che si chiamerà appunto More Data, previsto a maggio per Monkeytown Records.
 
Proprio questo weekend è uscito il singolo Easy Prey con un video molto suggestivo in questo periodo e vi consigliamo vivamente di vederlo.
 
Sono le 4.30, Apparat resta in consolle fino a chiusura e la pista è ancora piena e tutta per lui fino alla fine.

Che dire? E’ stata una serata magica, il ritorno in discoteca non cel’aspettavamo così bello, forse perchè abbiamo sempre il pregiudizio che in discoteca ci sia solo la “baldoriaaa”! Ma non è così!

Mi piace osservare le persone, è una deformazione professionale da dj abituata a visionare il pubblico e capire se le persone si stanno divertendo o sono lì solo per fare casino (succede, è successo molte volte).
 
Ma questa, credetemi, è stato uno spiraglio di luce e vi invito caldamente a partecipare a una serata al Volt, perchè c’è bisogno di tornare a divertirsi, a godersi una serata spensierata, libera da ogni pregiudizio!
 
E chiunque, i giovani per primi, meritano di tornare a respirare musica!
 
Un ringraziamento sincero allo staff di Volt, disponibile e attentissimo!
 
 
 
 

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