Omake – Columns


Omake, al secolo Francesco Caprai, pisano, il 12 febbraio ha presentato il suo album “Columns”, per Sherpa Records.


L’attenzione viene subito catturata dall’artwork dell’album: tre graffiature verticali, poste centralmente su sfondo nero che hanno l’intento di unire e rivisitare in chiave personale i due mondi visivi che l’artista sente più vicini al concept del disco, ossia DONDA e Basquiat.

Columns è un viaggio in macchina a 50 all’ora, un viaggio calmo, percorrendo una strada lunga e diritta, in una serata cupa, sospirata, a volte malinconica, in compagnia di questa voce profondissima, baritonale, che esprime perfettamente le insicurezze dei testi. Durante il viaggio le tre scalfitture della copertina rimangono ben impresse nella mente dell’ascoltatore, aiutandolo a comprendere la suddivisione interna del cd: si parte con “Darkside / The Fighter” che insieme a “Nighthawk”, “Slowrunner” e “Korsakoff”ci permettono di entrare in quella che è una sorta di autoanalisi dell’artista, nella quale ci s’interroga sul cambiamento della vita e sulle insicurezze che questo comporta; si prosegue poi con la parte dedicata all’amore, su quanto questo possa essere idealizzato, come in “Purest Love” o subìto come in “Deer/TheHunter”, e infine ci si sofferma in un pensiero rivolto alla donna, “Woman”, e al modo in cui essa è materialisticamente vista dall’uomo.
Tutto è perfettamente strutturato sulle tre colonne portanti stilizzate in copertina. È un disco che non vuole conquistarsi gli apprezzamenti di tutti, seguendo l’ormai popolosa onda del cantautorato indipendente italiano, ma che porta con se una pacata sicurezza, tipica di chi sa di poter essere apprezzato dall’orecchio giusto.

Omake stravolge la veste folk con la quale si era cimentato in partenza, buttandosi in basi elettroniche ben sintetizzate e chitarre avvolgenti, che fanno da scenario ad una voce di rivoluzionaria potenza emozionale, una voce scura, che spesso fa pensare alle sonorità dei Depache Mode. In questo progetto si può trovare quello che succede ad una canzone nata con un arrangiamento chitarra/voce e passata poi sotto le influenze della black music, delle nuove leve r’n’b e dell’elettronica.
Un viaggio dentro se stessi e nella consapevole sperimentazione musicale quindi. Da ascoltare.

Canzoni consigliate: Darkside/The Fighter, Purest Love, Deer/TheHunter

Gloria Fodaroni


Tracklist:

1) Darkside/The Fighter
2) Purest Love
3) Nighthawk
4) Deer/The Hunter FEAT. A Safe Shelter
5) Like a Snake, As an Eagle
6) Slowrunner FEAT. Machweo
7) Woman
8) Korsakoff
9) Florida