Intervista ai Sugar Daddy and The Cereal Killers!


Prima del loro concerto al Circolo Arci Agorà abbiamo avuto l’opportunità di chiacchierare con gli Sugar Daddy and The Cereal Killers. Ecco cosa ci siamo detti.

– Come vi siete conosciuti? Cosa vi ha portato a suonare insieme?

Simone: Ci siamo incontrati perché abitiamo nella stessa zona di Milano. Io conoscevo Bob (contrabbassista) da molto tempo. Suonavamo in diversi gruppi e facevamo blues, successivamente, mano a mano, sono arrivati gli altri

ragazzi. Il terzo è stato Francis. Abbiamo messo insieme questo progetto conoscendo poi gli altri pian piano.

– Siete partiti con pezzi vostri o con cover?

Eravamo in una “scena” dove oramai suonavamo tutti gli stessi pezzi, anche se ognuno lo faceva a proprio modo cercando di apportare la propria personalità. Il nostro show è cambiato soprattutto dopo l’ingresso in formazione dei fiati, ma anche per via delle nostre influenze personali.

-Che generi musicali ascoltate?

S: Io personalmente ascolto musica degli anni ‘40, cioè il rhythm ‘n’ blues, che oggi viene semplicemente definito come “la musica di Alicia Keys”. Una volta era blues suonato da un’orchestra, quindi da fiati, pianoforte… era una musica

più allegra perché il pubblico che girava per i locali ai tempi aveva bisogno di ballare e divertirsi.

-La scelta di suonare un genere che può essere considerato démodé è stata fatta per mero gusto personale o con lo specifico intento di riportarlo in auge?

S: Ultimamente questo genere sta comunque tornando di moda, c’è lavoro per tutti in questo giro. Noi abbiamo iniziato a suonare questo tipo di musica in tempi “non sospetti”. È stata quindi una scelta personale che si è evoluta in seguito.

La differenza quindi tra suonare ora e suonare dieci anni fa riguarda semplicemente il tipo di pubblico?

C’è un approccio diverso sia da parte dei locali che da parte del pubblico. Noi suoniamo quello ci emoziona e che più ci piace, se poi arriva anche il riscontro di chi ci ascolta ovviamente siamo più soddisfatti. La gente ha sempre stimato quello che facciamo, probabilmente perché portiamo sul palco un genere fuori dal tempo che viene apprezzato da ormai quasi cent’anni. Questa musica è finita nel dimenticatoio per un po’, ma poi è tornata riscuotendo ancora più successo di prima. Ai suoi tempi nelle top ten c’era quasi solo questo come genere musicale, ora invece si è creato un seguito perché si tratta di uno stile completo. Inoltre c’erano posti come il Cotton Club dove si poteva assistere ad esibizioni di ballerini o anche di persone comuni che facevano il tip tap e gli spettatori venivano intrattenuti a 360 gradi; la musica era da sentire, vedere, ballare e toccare. Ora, invece, pare che i musicisti si siano dimenticati di cosa uno show completo debba essere, di conseguenza questo è l’aspetto che più cerchiamo di curare in ogni nostra esibizione… e poi siamo fortunati: essendo amici riusciamo sempre a suonare con affiatamento.

-Come nasce un vostro pezzo? Che processo creativo avete?

Proprio ora stiamo scrivendo un nuovo disco e sta andando in maniera del tutto differente da come procedevamo in passato… siamo in una fase di sperimentazione. Usualmente partiamo da una linea base di voce e piano o voce e chitarra e poi ci lavoriamo sopra.

-Riuscite a vivere di musica?

Purtroppo no, per campare dobbiamo fare altri lavori.

-Cosa vorreste fare che non avete ancora fatto?

Bob: Forse un tour europeo.

S: Io dico un disco, uno di quelli di cui essere orgogliosi.

B: Come sogno irrealizzabile direi vivere di musica.

-Una parola che vi descriva!

Attitudine, intrattenimento, frizzante e divertimento.

-Dove avete trovato una sala prova dove ci state tutte e sette? (domanda da un fan NDR)

S: Ce la siamo costruita! (ridono NDR) Davvero! Essendo più o meno tutti della stessa zona, abbiamo cercato uno spazio e ci siamo costruiti la nostra sala prove.

-Come avete scelto il look con cui suonare?

B: Ognuno di noi nel proprio abbigliamento richiama lo stile di quegli anni,chiaramente non andiamo in giro in giacca e cravatta tutto il giorno tutti i giorni. (ridono)

Se non vi siete mai imbattuti in uno show di questi ragazzi, andate a vederli e gustatevi il nostro recente live report

Annie