Ministri @ Alcatraz

La serata di mercoledì 4 novembre poteva sembrare una serata tranquilla, nemmeno troppo fredda per il periodo dell’anno in cui siamo, se non che all’Alcatraz di Milano tornavano ad esibirsi, dopo un lungo periodo di stop, i Ministri. La band non suonava infatti nelle zone di casa da circa due anni e a giudicare dal sold out sopraggiunto diversi giorni prima del concerto, questa mancanza si faceva parecchio sentire.

Purtroppo entro nel locale con qualche minuto di ritardo e mi perdo l’apertura del live. La cosa che mi colpisce subito è che, nonostante stiano suonando solo la seconda canzone della scaletta, il pubblico è già conquistato: i Ministri sono tornati e stanno compiendo la loro magia. Il loro talento nel saper coinvolgere i fan è sicuramente sotto gli occhi di chiunque abbia visto almeno una loro esibizione, ma questa volta sembrano più galvanizzati del solito e noi vedendoli cosi carichi, probabilmente, lo eravamo molto più di loro. Stare fermi è impossibile: è un continuo saltare, muoversi e cantare a squarciagola ogni pezzo, vecchio o nuovo che sia.

Canzone dopo canzone mi rendo conto che, proprio come il vino, più invecchiano e più migliorano. Il concerto continua ed è così piacevole che il tempo sembra scorrere velocissimo, così rapido che mi sembrano passati pochi minuti dall’inizio a quando i Ministri arrivano a suonare la loro “Il bel canto”. Il momento è magico e sicuramente reso ancora più emozionante dal solito stage diving compiuto dal cantante Divi. Con la tripletta “Noi fuori”, “Diritto al tetto” e “Abituarsi alla fine” siamo giunti ai titoli di coda e l’energia che viene fuori da questi ultimi pezzi potrebbe essere l’immagine perfetta da portarsi nel cuore per ricordarsi questa bella serata.

Lascio quindi l’Alcatraz e Milano con l’ennesima conferma che live i Ministri siano una sicurezza, e con la voglia di vederli “divorare” palchi ancora per molti anni, perché spero che loro, di abituarsi alla fine, non ci pensino proprio.

Stefano Festari