Albedo @ Circolo Arci Ohibò


Serata speciale quella della festa del papà, soprattutto perché gli
Albedo hanno deciso di presentare dal vivo il loro ultimo bebè “Metropolis” proprio il 19 marzo.

Ma come ogni serata che si rispetti il pubblico va scaldato e a fare da apripista sul palco del Circolo Arci Ohibò ci sono due giovani band. Stiamo parlando di Gouton Rouge e Nient’altro che macerie, diversi tra loro ma allo stesso tempo complementari. I primi hanno all’attivo un album “Carne” e hanno già in arrivo il secondo. I quattro sono una nostra vecchia conoscenza visto che avevano suonato per noi di Rock and More in occasione del party di lancio. Maturità musicale e maestria tecnica identificano questi giovanissimi ragazzi che con I Nient’altro che macerie condividono le origini di “provincia”. Una forte vena emo-core, diretta dagli anni Novanta sembra essere il filo conduttore di questa serata e il pubblico reagisce nel miglior modo possibile: cantando sotto palco.

Arriva così, anche fin troppo velocemente, il turno degli Albedo. Emozionati, appassionati e nostalgici salgono sul palco con la voglia di far conoscere i nuovi pezzi, rispetto al disco “Metropolis” dal vivo suona molto più veloce e delinea una forte vena rock. Non mancano le vecchie chicche che il pubblico ama e si ritrova a cantare, quasi urlare. Il lavoro di ri-arrangiamento dei nuovi brani mi sorprende positivamente, ma quello che rimane addosso del set è la curiosità di rivedere e risentire, quasi come se una sola data e un solo ascolto non fossero abbastanza per conoscere ed elaborare queste canzoni e queste sensazioni.

Annie

Pictures by Stefano Brera