Levante ci porta nel Futuro con la sua quinta “Opera”

Claudia Lagona alias Levante

Dopo tre anni e mezzo Levante ritorna con Opera Futura, un disco intenso che va assunto a dosi costanti e nel tempo per essere percepito nella sua interezza. 

Il primo ascolto infatti non mi ha soddisfatta a pieno, forse perché mi aspettavo qualcosa di più muscolare, dilaniante, struggente…tutti sentimenti ai quali Claudia ci ha abituato nei sui precedenti lavori. 

Opera Futura a primo ascolto sembra invece un disco felice, accompagnato da una melodia fresca fatta di cori gioiosi e leggerezza. È entrando nelle viscere di ogni brano che ci si accorge di essere sulle montagne russe circondati dal verde, simbolo di speranza e rinascita, ma di leggero c’è ben poco. 

Levante dissotterra la ragazza di Manuale Distruzione che credeva perduta per portarla nel futuro descrivendo emozioni fisiche, carnali che ci allontanano da quelle impalpabili di Magmamemoria

Il sipario si apre con Invincibile, l’eterna lotta contro sé stessi (o contro un amore sbagliato, libero sfogo all’immaginazione) toccando il fondo per poi risalire finalmente e respirare. 

Vivo, il brano presentato a Sanremo, racconta del periodo buio trascorso dopo il parto fino alla gioia del proprio corpo ritrovato assieme alla speranza del futuro. 

I minuti corrono veloci fino a Mi manchi, la traccia che ha il potere di rattristarti tra nostalgia, ricordi e mancanze che diventano sempre più presenti. 

Fortunatamente ci corre incontro Fa male quì, pronto a spettinarci con ritmica dirompente e parole di denuncia affilate come le lingue biforcute che ammaliano le masse e riscuotono successi inattesi.

Le tematiche sociali e politiche non sono certo estranee a Levante: viene alla mente in maniera istantanea Non me ne frega niente contenuto nell’album Nel Caos di Stanze Stupefacenti

Si prosegue con Metro, incontro inaspettato dopo anni con una persona amata e della quale ora non si sa più nulla. Stupore, imbarazzo, sorrisi stentati racchiusi nell’indecisione di un saluto.

Ciao per sempre non so dirtelo, appunto!

Copertina di Opera Futura e tracklist

È tempo di volare Leggera, e lasciarsi inebriare da questa felicità ritrovata; se prima Claudia sentiva le ali ora le usa eccome, e va sempre più in alto.

In lontananza si sente un coro, quasi angelico, che ci porta verso Alma Futura

Il brano non può che essere pregno di quella gioia e speranza nel futuro che solo una nuova vita può regalarti, ed è una commovente dichiarazione d’amore materno.

È un attimo che le montagne russe levantiane ci conducono verso Capitale, mio Capitale, altra riflessione sulla società fatta di star del web che si inerpicano sui trend del momento.

Dignità e morali sono messe in discussione pur di ricevere approvazione.

In Mater ritorna il concetto di dualismo racchiuso nel disco: da una parte la gioia della maternità, dall’altra le difficoltà, la paura di non riconoscersi perché difatti sei umana davvero.

E come non chiudere in bellezza con una ballad? Iride blu e cuore liquido decanta lo stupore di un amore travolgente, un amore che non ha paura e non conosce esitazioni.

Opera Futura va gustato, digerito, vissuto.

Opera Futura è un abbraccio materno dal quale tendi a sfuggire, ma alla fine ti arrendi al suo calore.