Anche al Druso di Bergamo è risaputo di quanto io possa essere snob e pretendere troppo dalle band che mi piacciono. Eppure i Dimartino, nella serata di venerdì 15 aprile, con le loro canzoni malinconiche sono riusciti a sciogliermi il cuore. Anche se dal punto di vista musicale sarebbero più propensi al pop, dal vivo l’energia che accompagna i testi agrodolci di Antonio è davvero incredibile. Ti conquista con la sua forza e la sua empatia.
Le parole al di fuori delle canzoni non sono mai molte, qualche ringraziamento e il plauso alla location per il suono. E poi è tutta poesia, con la scaletta che raggiunge tutti gli album finora pubblicati, si prodiga in bis e chiude con i brividi di “Non siamo gli alberi”. Il rischio lacrima è dietro l’angolo, ma cerco di resistere per non rovinarmi il trucco.
In apertura l’organizzazione ha scelto i Kuma, band della zona dedita ad uno stoner rock molto ben calibrato. Forse uno stacco un po’ violento tra i due gruppi ma sicuramente due ottime performance.
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