Sanremo 2022: l’era dell’informazione malata e Selvaggia

La 72^ edizione del Festival di Sanremo è stata caratterizzata da tante novità, prima fra tutte la presenza del pubblico, elemento centrale di una fase in cui si sta cercando di uscire dal buio periodo della pandemia mondiale e che quindi ha superato il disagio riscontrato lo scorso anno ma ha portato con sé tutte le tensioni legate al momento controverso che stiamo vivendo, e quindi anche tutta una serie di polemiche; che come sempre cercano con il loro rumore di superare quello della musica, che dovrebbe essere centrale.

Infatti, se da una parte sono risultate poco condivisibili alcune posizioni della classifica finale e le scelte dei premi assegnati dalla critica, poche e poco significative sono state le critiche rivolte per esempio alle accuse di plagio (sempre presenti) e alle esibizioni e in generale alla musica in sé.

Tra queste ultime, un grande polverone si è alzato relativamente alla serata delle cover, in cui Gianni Morandi e l’autore della sua canzone in gara, Jovanotti, hanno dato spettacolo con un medley di canzoni dell’uno e dell’altro cantate più o meno insieme, cosa che è molto lontana dal concetto di cover (e anche di medley).

Questo, unitamente al fatto che lo stesso Jovanotti è stato anche ospite della serata, ha portato molti a mettere in discussione la correttezza di questo episodio in termini di gara, perché avrebbe influenzato eccessivamente il successo della canzone di Morandi.

In conferenza stampa Amadeus si è trovato a dover difendere la sua scelta di invitare sul palco il suo grande amico Jovanotti, perdendo la pazienza e definendo una “cazzata” quella sollevata dai giornalisti a questo proposito.

Effettivamente, anche se mossa da premesse giuste, è una polemica che lascia il tempo che trova altrimenti, a stare a cercare aspetti negativi in tutto non si finirebbe più. Diciamo che il pubblico, ma a maggior ragione la critica, il mondo dell’informazione e del giornalismo dovrebbero selezionare un po’ meglio le questioni importanti da sollevare. 

Altro esempio: il direttore artistico ha dovuto rispondere alle accuse legate al dilagare del fenomeno Fantasanremo, rispondendo nella serata finale con un ulteriore permissività nei confronti di questi momenti, quest’anno forse un po’ troppo calcati, ma in fin dei conti divertenti.

I momenti controversi, per lo più legati allo spettacolo e non alle canzoni, sono emersi soprattutto nelle gag comiche e nei monologhi dei vari ospiti, da Fiorello nella prima serata a Checco Zalone nella seconda, passando per le questioni di genere e alle tematiche sociali che sono state presentate dalle co – conduttrici di Amadeus.

E anche dopo il Festival non è finita: negli ultimi giorni, gli ultimi casi mediatici: il cosiddetto Ferilli Gatee l’assurda critica di Davide Maggio al vestito di Emma giudicato non adatto alle sue “gambe importanti”.

Tutte cose vicine al gossip e in cui non ha senso addentrarsi.

Mentre per esempio colpisce che non sia stato sottolineato il tema anche politico che nella scorsa edizione è stato centrale, ovvero la preoccupazione per i lavoratori del mondo dello spettacolo. L’anno scorso ci sono state diverse manifestazioni di solidarietà, culminate nell’esibizione del gruppo Lo Stato Sociale con i loro ospiti nella serata delle cover, e addirittura con la presenza dell’associazione “Bauli in piazza”. E quest’anno? Tutte queste belle promesse che fine hanno fatto?

In compenso c’è un silenzio imbarazzante sul caso dell’Eurovision di Torino (e quindi legato a doppio filo al Festival di Sanremo), per cui proprio l’associazione “Bauli in piazza” ha denunciato l’arruolamento di 600 volontari, visto come lavoro nero, quindi qualcosa di non etico nella prospettiva del lavoro nel mondo musicale che l’associazione invece si propone di tutelare, attuando così una presa di posizione e chiedendo chiarimenti che non sono ancora arrivati.

Peraltro questa ossessiva voglia di trovare qualcosa di cui discutere da parte di media e giornalisti, anche professionisti, si scontra col fatto che grazie ai Social sono sempre più evidenti i loro errori, dal banale giudizio fuori posto su una canzone, o al concentrarsi sul look e sui vestiti, fino al classico sfondone.

Ma soprattutto è assurdo assistere alle polemiche ingenti che si levano riguardo alla partecipazione inopportuna di questo o quel cantante, o a un gioco innocente che porta gli artisti a dire qualche parola strana dopo l’esibizione, mentre non viene fatta menzione a casi eclatanti.

Come quello che si è verificato relativamente al presunto scambio di battute sarcastiche tra Iva Zanicchi e Drusilla Foer: una vera e propria bufala messa in giro facendo passare una cosa per un’altra, con il suo grande carico di distorsione dei fatti, finalizzata a una presa di posizione politica su un tema delicato, che in tempi di fake news e strumentalizzazioni andrebbe condannato e stroncato sul nascere.

Nello specifico è successo che qualcuno, in primis l’opinionista Selvaggia Lucarelli, ha riportato su Twitter questo dialogo che sarebbe avvenuto tra la cantante e la co – conduttrice prima dell’esibizione:

Iva Zanicchi: “Quanto sei alta!”

Drusilla Foer: “Più di te!”.

Iva Zanicchi: “Hai anche altre cose più di me!”.

Drusilla: “Sono colta”.

La battuta goliardica con allusione sessuale da parte della Zanicchi è sicuramente di cattivo gusto ma in linea con le battute autoironiche della stessa Drusilla durante tutta la sua permanenza sul palco.

In realtà però è sfociata in un camuffamento della presunta gaffe, fatto di borbottii poco comprensibili, con un imbarazzo un po’ vero e un po’ voluto, dalla quale la cantante è uscita suggerendo lei per prima la frase “sei colta”, che Drusilla ha ripetuto evidenziando la comicità del tutto, oltretutto poggiando affettuosamente la testa sulla spalla della cantante.

Quindi è stato uno scambio alla pari ed era decisamente impossibile vederci frecciatine omofobe o rancori.

Eppure, già dopo la fine della terza serata sui Social e ovunque su Internet, era pieno di titoloni esagerati del tipo Drusilla Foer gela Iva Zanicchi“… E il giorno dopo il personaggio creato da Gianluca Gori, unanimemente incensato dall’opinione pubblica, è stato investito anche di questo comportamento eroico completamente inventato.

Dal piccolo sito online alla grande testata giornalistica, tutti riportavano questa notizia falsa che è circolata per ore finché, il giorno successivo, qualcuno si è accorto che le cose non erano andate come descritte e alcuni titoli sono leggermente cambiati, smontando il fatto o facendo articoli di chiarimento, compreso quello che è arrivato dalle stesse protagoniste che hanno dichiarato di essere amiche.

Ma nessuno ha condannato l’operato di Social influencer, blogger e giornalisti lanciatisi in questo errore madornale che rasenta il reato di diffamazione. Anzi, addirittura una volta scoperto l’inganno, la stessa Selvaggia Lucarelli  ha ribadito la sua versione dei fatti (che era già stata smentita dalla diretta interessata) in un nuovo farneticante tweet:

«Iva Zanicchi ha fatto una battutaccia, con evidente allusione. Dopo il “nooo” di Amadeus ha realizzato di aver detto una cosa squallida e ha accennato un “nooooo è col…”. Al che Drusilla, gran signora, ha detto “sono colta…intelligente..” per aiutarla. E su, quale fake news».

Così facendo, per mantenere una coerenza con il primo tweet, ha rovesciato totalmente il senso di quello che voleva dire.

Come giustamente riportato dal giornale Il Tempo, tra le tante critiche ricevute nei commenti al tweet, qualcuno ha risposto a Selvaggia:

«L’impressione è che si voglia usare un siparietto di dubbio gusto per dimostrare la superiorità di una donna simbolo lgbtq+ su una donna di destra. E che per farlo, si chiuda un occhio di fronte a una distorsione dei fatti. Se al posto di Iva Zanicchi ci fosse stata Littizzetto?».

Questo classico argomento populista, che non accetta il presupposto che ha portato alla presenza di Drusilla Foer sul palco di Sanremo, ci dovrebbe interrogare. Se si inventano cose che non ci sono, anche in nome di battaglie giuste, la conseguenza è che ci sarà sempre qualcuno pronto a vedere il marcio e la disonestà in quello che viene detto e fatto.

Quindi non bisognerebbe dare queste occasioni, cercando di dimostrare qualcosa distorcendo fatti e opinioni, anche se per un fine nobile. Soprattutto se si è un personaggio influente sui Social.

In un mondo in cui si fa un gran parlare delle fake news che influenzano opinioni politiche e avvelenano il mondo mediatico non è accettabile che chi è responsabile di aver messo in giro palesemente fake news, sia tranquillamente lasciato fare e possa perpetuare l’errore quando potrebbe rimediare con un semplice mea culpa e dire “ho sentito male” (e interpretato peggio).

Per carità, sbagliare e capire male può succedere a tutti ma, tornando all’ambito generale, la cosa più grave è che nessuno abbia detto niente sull’irresponsabilità con cui una notizia palesemente falsa ha rimbalzato ovunque, montando un caso inesistente quando bastava guardare il video per verificarne la veridicità.

Così come è grave che, arrivati alla giornata finale del Festival di Sanremo, succeda una cosa curiosa che in pochi avranno notato (ma che anni fa avrebbe fatto scalpore) e cada nel vuoto.

Nella serata delle cover, durante l’esibizione de La Rappresentante Di Lista, l’ospite COSMO ha lanciato il grido “Stop Greenwashing”, subito dopo lo spot di Eni, sponsor del Festival di cui si è parlato proprio in questi termini (vedi al minuto 2:13 del video).

Ecco: i giornalisti si sono accaniti con le polemiche su Jovanotti e su altre questioni futili mentre nessuno ha detto niente riguardo a una forma di protesta portata sul palco, peraltro diretta al principale finanziatore dello show.

Forse si potevano immaginare critiche, penalizzazioni, squalifiche, censure, Cosmo asceso a nuovo eroe della lotta contro il greenwashing delle multinazionali? Niente. Nessuna reazione (esclusi sparuti post di profili privati sui Social), come se non fosse successo, nel peggiore clima di servilismo o di censura degli argomenti scomodi.

Questa è l’ennesima dimostrazione del livello dell’informazione italiana e delle sbandate del giornalismo (di cui abbiamo parlato da poco anche qui), tanto più in momenti concitati e pieni di attenzione mediatica come quello del Festival di Sanremo e non è giusto che comportamenti come questi passino sotto silenzio.