GIANCANE – Una vita al top

ETICHETTA| Goodfellas

GENERE| Country Neomelodico

ANNO| 2015

Il primo album di Giancane è uscito il 7 novembre 2015 per l’etichetta Goodfellas: si intitola Una Vita al Top, ed è un non-manifesto, irriverente e sincero, di un non-cantautore. Undici tracce delineano una caricatura del mondo dai tratti così grotteschi da risultare riproduzioni fin troppo fedeli reale. Personaggi con cui ci troviamo a trattare ogni giorno vengono ridicolizzati al punto da diventare delle macchiette; situazioni di vita normale per ciascuno vengono spogliate della routine e si mostrano per quello che sono, vicende tragicomiche di uomini qualunque.

La grande forza che Giancane ha mostrato in questi brani è la semplicità, se vogliamo la bassezza: non drammatizza, non indora la pillola con versi eterei e poetici, non avvolge l’ascoltatore con atmosfere di rarefatta malinconia o straziato dolore. Ci tiene a sottolineare già nella seconda traccia “Ciao sono Giancane” che non è un cantautore: lo fa con il vocabolario colorito presente in tutti i brani, che ci fa un po’ ridere e un po’ ci scalda il cuore, perché ci sembra davvero come quando il nostro migliore amico ci piomba in casa per raccontare, con la confidenza che solo a questi rapporti si concede, l’ultima disgrazia della sua settimana. Il bello è che ci ritroviamo davvero, già dal primo ascolto di pezzi come “Vecchi di merda“, a dire tra noi e noi: “Diamine, allora non sono l’unico a pensare cose così!”.

Dal punto di vista sonoro Giancane fa senza dubbio tesoro dell’esperienza maturata con Il Muro del Canto, gruppo folk rock romano in cui suona da diverso tempo come chitarrista. Il folk di “Una Vita al Top” è ben calibrato e arricchito da una particolare cura alla parte elettronica, una punta di diamante che distingue il sound del disco dagli altri prodotti del genere country rock presenti sulla scena indipendente. Nonostante arrangiamenti piuttosto simili per i vari brani, in diversi casi intervengono parti di archi originali, begli assoli di chitarra o altre chicche a supportare l’impianto melodico e donare sfumature caratteristiche.

Giancane, è bene tenerlo a mente perchè non se la prenda, è un non-cantautore che ci ha regalato un disco che è come il nostro cugino preferito: sembra di conoscerlo alla perfezione fin da subito, e ci assomiglia pure, ma non troppo. Questo disco potrebbe averlo scritto il nostro dirimpettaio, il macelliere sotto casa, e pure il collega stronzo dell’ufficio, ed è esattamente per questo che non possiamo rifiutarci di ammettere che, infondo, ci piace.

Chiara Cappelli